Laddove gli altri piloti si spostavano per lasciar passare Schumacher, Montoya è stato l’unico che ha osato sfidarlo: ecco il suo duro sfogo.
Juan Pablo Montoya debutta con la Williams nel 2001, dove rimane fino al 2004, vivendo così in pieno l’era del dominio Michael Schumacher. In quegli anni il colombiano vinse quattro gare, ma avrebbe potuto trionfarne di più se non fosse stato per un dettaglio: la Ferrari del tedesco era imbattibile.
Tuttavia l’ex pilota ha provato a sfidarlo: dove gli altri si spostavano per lasciarlo passare, lui no.
Nel podcast Beyond the Grid, Montoya ha rivelato alcuni retroscena sul “trattamento” riservato a Schumacher. “La cosa fastidiosa era che nessuno ha cercato di combatterlo. Quando Michael arrivò da dietro, tutti si allontanarono. Questo mi ha fatto incazzare”.disse sfogandosi. “Era come se nessuno osasse scoparlo.”
Alla domanda se Schumacher in quel momento non avesse avversari perché nessuno poteva avvicinarsi alla Ferrari, Montoya ha ammesso che tutti ne erano consapevoli, ma allo stesso tempo lo rispettavano. Battere il Kaiser in pista era praticamente impossibileha continuato l’ex pilota nel podcast, visto che Michael aveva battuto i suoi avversari ancor prima di mettersi il casco.
Questo spiega perché Montoya avrebbe adottato un approccio più aggressivo in pista. “Il mio metodo in pista era questo: Ero uno stronzo totale. La gente pensava che fossi pazzo, ma ha funzionato. Una volta in macchina, gli altri sapevano che stavo arrivando e non volevano togliersi di mezzo. Quindi avevi due scelte: o mi dai spazio o ci schiantiamo”.
Montoya ha rivelato di aver parlato con Schumacher solo una volta, durante una festa organizzata dall’ex vicepresidente della Mercedes Motorsport Norbert Haug. In quell’occasione il colombiano si “ubriacò” con Schumacher e con l’allora compagno di squadra della Ferrari, Rubens Barrichello.
Credito immagine di copertina: Getty Images
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