nuove mescole “Soft” per uno scopo specifico in esame – .

nuove mescole “Soft” per uno scopo specifico in esame – .
nuove mescole “Soft” per uno scopo specifico in esame – .

F1 E Pirelli stanno pensando al futuro dei pneumatici. Prima di arrivarci, facciamo un passo indietro: Gran Premio del Qatar 2023. Dopo l’unica sessione di prove libere del venerdì prevista nel format sprintIL FIA informa che dalle consuete analisi effettuate dal gommista italiano sono emersi gravi problemi di danneggiamento degli pneumatici composto al passaggio sui nuovi cordoli del percorso Losail. Un problema così grave da costringere l’organismo federale a imporre una durata massima di utilizzo per ciascuno impostato pari a 18 giri. Da un potenziale rischio è nata un’opportunità.

I piloti, nonostante le condizioni climatiche estreme, hanno potuto mettere alla prova i loro pneumatici senza preoccuparsi della loro tenuta, insomma senza dover fare i conti attraverso il famoso gestione degli pneumatici. Una condizione da tempo richiesta a gran voce dai protagonisti al volante della F1nato causalmente da una disposizione di sicurezza imposta da Federazione Internazionale. Perché ricordare la circostanza accaduta in Qatar l’anno scorso? Pirelli prevede di ampliare la gamma di gomme da asciutto per la prossima stagione, introducendo una mescola più morbida denominata C6.

Secondo il produttore italiano di pneumatici, un calendario così vasto richiede l’introduzione di una nuova mescola in quanto alcune nuove sedi presentano caratteristiche non adatte all’attuale gamma di prodotti secchi, come ad esempio Las Vegas. Secondo Isola Marioresponsabile delle attività in F1 Di Pirellilo scorso anno è stata raccolta una notevole quantità di informazioni che ci hanno consentito di finalizzare in generale la costruzione degli pneumatici liscio 2025. IL manager L’italiano ha detto che l’obiettivo del prossimo anno è quello di ridurre le gomme surriscaldamento.

Mario Isola, responsabile F1 e Autosport Pirelli

Lo ha fatto sostanzialmente svelando l’ipotesi di introdurre un nuovo composto, l’ C6più soft, in quanto il calendario prevede diverse tappe in circuiti cittadini che richiedono una composto più “tenera”. La vera novità è che il fornitore di pneumatici F1 sposterà il allineare dei composti in direzione Morbido, cercando sempre di ridurre il surriscaldamento. Il problema sarà trovare il giusto compromesso tra surriscaldamento e degrado, perché l’obiettivo è mantenere l’attuale curva di consumo delle calzature Pirelli e, allo stesso tempo, ridurre il surriscaldamento.

Senza dubbio parliamo di un obiettivo molto difficile da raggiungere, in quanto i due fattori sopra citati sono strettamente dipendenti. IL bersaglio secondario, ma non troppo a quanto pare, riguarda la volontà di incentivare le varie scuderie F1 per fare più fermate scatola che, nonostante la rivoluzione tecnica del 2022 e il futuro di 2026rappresentano ancora oggi uno dei fattori chiave per una gara, capace di aumentare l’imprevedibilità dell’evento e di conseguenza elevare lo spettacolo della massima categoria del sport motoristici.

F1, Pirelli: l’ampliamento delle mescole aumenterà lo spettacolo in pista?

La direzione presa da Pirellichiaramente condiviso con il FIA e le scuderie, si tratta sostanzialmente di un ritorno al passato, quando il produttore italiano di pneumatici disponeva di una gamma da asciutto composta da sette mescole (2018, ndr). La scelta non sembra essere dettata da ragioni di sicurezza, piuttosto ha lo scopo di costringere le squadre a rendere di più pit-stop. L’ampliamento della gamma degli pneumatici da asciutto, a pensarci bene, sembra una contraddizione rispetto ai valori di sostenibilità di cui F1 diventa promotore.

Gamma di pneumatici da asciutto Pirelli 2018 per il range di lavoro – Credit: X.com

Questo perché costringerà la Casa milanese a un investimento economico per introdurre una nuova mescola, capace di coprire un numero di giri più limitato. Non sarebbe più corretto procedere nella direzione opposta, ovvero ridurre il numero di pneumatici a soli tre composto da utilizzare per tutta la stagione? A sostegno di questa considerazione vi è l’esempio di Gran Premio del Qatar di cui parlavamo prima dove, per le cosiddette cause di forza maggiore, il FIA ha dovuto imporre un numero di soste non inferiore a due nel corso della gara.

L’imposizione prevista al squadra si è rivelata una piacevole sorpresa per i piloti, capaci di sfruttare tutto il potenziale di ogni treno di gomme, senza il fastidio di doverne gestire il degrado. Forse l’Assegnazione Alternativa dei Pneumatici, formato qualifiche sperimentali testate lo scorso anno, che richiedevano l’utilizzo del composto Difficile nel Q1dal medio In Q2 e di Morbido In Q3potrebbe essere senza dubbio un valido esercizio da ripetere durante la gara, forzando il squadra utilizzare le tre mescole portate dal produttore italiano.

un carico di pneumatici Pirelli, in questo caso la mescola Soft

Inoltre, così facendo, i squadra Di F1 avrebbero meno variabili da testare sul simulatore, semplificando di fatto il modello matematico della gomma relativo al degrado a sole tre mescole, Morbido, medio E Difficile, per tutta la stagione. Sembra invece che la categoria più alta sia quella sport motoristici va nella direzione opposta, quella della complessità. Questo perché, modificando i composti nella mescola e nella gamma, la preparazione dell’ fine settimana di gara fondamentalmente viene incasinato, con i piloti che diventano ancora più contabili.


Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat

Immagini: Pirelli-F1

 
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