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La Ferrari in Canada rivede i fantasmi del freddo, la strana rabbia di Leclerc – Analisi Tecnica – .

La Ferrari in Canada rivede i fantasmi del freddo, la strana rabbia di Leclerc – Analisi Tecnica – .
La Ferrari in Canada rivede i fantasmi del freddo, la strana rabbia di Leclerc – Analisi Tecnica – .

Reds eliminati nel Q2

Una sessione conclusa con i primi due con lo stesso tempo al millesimo, con il poleman che ha ottenuto il miglior tempo con gomma usata e con 3 macchine in 20 millesimi. Questo è solo un breve riassunto di quanto decisamente anomale siano state le qualifiche di Montreal, ma, in qualche modo, le qualità ed i problemi delle monoposto sono comunque emersi, in modo quasi lampante.

Mercedes: Russell sbatte contro il finestrino, Hamilton no, ma piano piano con la rinascita

Ne avevamo visto uno nelle terze prove libere W15 con così tanto potenziale e ci siamo chiesti se le mutevoli condizioni della pista avrebbero portato la monoposto del team di Brackley fuori dalla finestra operativa ideale (sempre stretta e sensibile sulla Mercedes) o se Hamilton e Russell sarebbero riusciti a rimanere competitivi. La realtà è solo quella George Russell sembrava tenere tutto insieme, riscontrando un livello di grip sensibilmente migliore rispetto a Hamilton, che infatti nelle interviste post-qualifiche ha dichiarato che la vettura si comportava diversamente rispetto alle prove libere. Non si tratta di una novità in casa Mercedes, dato che la monoposto è molto sensibile ai cambiamenti delle condizioni esterne e tende quindi, anche senza modifiche all’assetto, a lavorare perfettamente in una sessione e male in quella successiva. Tuttavia, Russell ha trovato il modo giusto per mantenere la vettura nell’autonomia ottimaleaiutato probabilmente anche dal fatto che la pista è tornata “verde” con la pioggia prima delle qualifiche, che ha in qualche modo ricostruito le condizioni delle terze prove libere.

Alla fine, nella strana Q3 che si è svolta, Russell ha stabilito la pole time con un set di pneumatici usati, 3 decimi più lento rispetto alla Q2 e con l’aiuto fondamentale di Alex Albon. Il pilota della Williams stava infatti rientrando ai box, mantenendo però una velocità elevata, superiore ai 300 km/h, sul rettilineo di arrivo. Russell se la trovò davanti in posizione perfetta all’uscita del tornante e ne seguì la scia fino all’ultima chicane, che lo ha portato a toccare i 334 km/h di velocità massima e a guadagnare circa 1 decimo su Verstappen. Il giovane inglese ha comunque parlato di una vettura che è cambiata molto con gli ultimi aggiornamenti, ma per verificare che ciò sia vero bisognerà aspettare la gara: le simulazioni di passo mostrate dalla Mercedes non sono mai sembrate eccezionali, e l’eccezionalità della Il Q3, in cui le condizioni e soprattutto la risposta delle vetture agli input ambientali sono state così variabili e variegate, richiederebbe una certa cautela, anche visto che Lewis Hamilton si è ritrovato alla fine, con gli stessi problemi avuti fino ad ora. Vediamo però i dati di confronto tra i primi 3 per avere un’idea più chiara della performance degli altri.

RedBull in difesa, ma ottimamente gestita da Max

Dal grafico vediamo come Verstappen era effettivamente in vantaggio fino alla curva 7, grazie ad un primo settore strepitoso. Una brutta uscita in S 6-7 e una notevole trazione di Russell in quel tratto riportano l’inglese alla pari con l’olandese. I due appaiono praticamente in parità all’uscita del tornante, con Russell che però guadagna un decimo nella scia di Albon. Verstappen trova un’ottima ultima chicane ma non basta. In generale quello che abbiamo notato è che anche in Canada il La RB20 ha qualche difficoltà nel superare i cordoli e in alcuni tratti più ondulati del tracciato, ma che le contromisure messe in atto dallo stesso Verstappen stanno dando i loro frutti. L’olandese sembra infatti aver trovato un buon compromesso tra assetto, scelta delle traiettorie e stile di guida per estrarre tutte le prestazioni possibili dalla monopostominimizzando gli effetti della marcata rigidità del pacchetto sospensioni, e tutto questo non è riuscito per un pelo a riportarlo in pole position (mentre Perez ha addirittura concluso 16° con l’altra Red Bull).

La McLaren è ancora la più completa

Ancora una volta la vettura di Woking si dimostra la più completa, con buone prestazioni Norris (a soli 21 millesimi dalla pole) e di Piatti subito dietro al compagno di squadra. Le vetture del team guidato da Andrea Stella sono le uniche ad aver terminato le qualifiche entrambe nei primi 5, sfruttando in parte le temperature più basse, generalmente loro congeniali, e un assetto aerodinamico più carico, come rivelano gli indici che abbiamo calcolato e una velocità massima inferiore alla media. Anche nelle simulazioni ritmo la McLaren è apparsa veloce, e questo, unito al fatto di poter contare su due vetture strategicamente vicine tra loro, rende il duo McLaren un osservatorio speciale per la gara.

Disastro Ferrari: gomme smussate e strana rabbia di Leclerc

Venendo infine alla pessima prestazione del team di Maranello, fuori in Q2 con entrambi i piloti, al di là del giro secco, l’impressione, come sottolineato senza mezzi termini anche direttamente da Leclerc, è che il La SF24 non ha mai avuto momenti di punta sul giro seccoma ha vissuto l’intera qualificazione in posizioni di “sopravvivenza”, finché sono bastati pochi minimi errori per arrivare all’eliminazione. L’evidente mancanza di grip ci fa puntare il dito contro le gommedato che quando questi non si “accendono” la vettura si indebolisce in tutte le fasi del giro, dalla trazione, alla frenata, alla velocità in curva.

Abbiamo osservato i dati e la perdita di tempo di Leclerc e Sainz rispetto a Russell (miglior tempo in Q2) ha un trend di crescita costante durante tutto il giro, segno di una vettura che ha prestazioni delle gomme nettamente inferiori. Forse non c’è molto da stupirsi, visto che in Canada abbiamo assistito all’insorgere di due fattori contemporaneamente: da un lato le temperature sono state piuttosto basse, con il fine settimana caratterizzato da maltempo, dall’altro la morfologia del la pista fa sì che le monoposto subiscano la maggior parte delle accelerazioni sull’asse longitudinale, in fase di trazione e frenata, rispetto a quello laterale, dato che le curve sono generalmente a bassa velocità. Questo di per sé trasmette poca energia agli pneumatici, poiché la deformazione laterale della carcassa in curva avviene per una frazione ridotta del tempo lungo il giro. Mettendo il tutto insieme ad una SF24 che sappiamo fatica a montare le gomme già per la natura del progetto, otteniamo la prestazione deludente vista in pista, con una difficoltà sul giro secco emersa già nel corso della terza libera pratica ma che la squadra di Maranello evidentemente non è riuscita a raddrizzare. La difficoltà della Ferrari è apparsa tutta sul giro secco, visto che i risultati sui long run non sembravano così negativi, anzi, ma è chiaro che un simile risultato in qualifica rischia di compromettere l’intero weekend canadese delle rosse. Per chi si chiede perché aggiornamenti non hanno dato frutti, la realtà è che il pacco è stato portato a Imola non ha avuto come punto focale il miglioramento della prestazione in qualifica, così in condizioni come quelle riscontrate a Montreal la vecchia criticità relativa all’accensione dei pneumatici è riemersa in toto. Anche le pressioni di gonfiaggio dei pneumatici potrebbero aver giocato un ruolo importante, dato che sono direttamente collegate alle temperature e alle prestazioni, tanto che Vasseur li ha menzionati un paio di volte nelle interviste dopo le qualifiche. Infine, abbiamo notato un Leclerc davvero furioso dopo la sessione e questo ci lasciò un po’ sorpresi, visto che non ci furono errori strategici clamorosi da parte della squadra, come dichiarò poi lo stesso Leclerc. Normalmente, quando la vettura pecca di prestazioni, i piloti (e soprattutto Leclerc) tendono ad essere delusi ma non necessariamente arrabbiati con la squadra, quindi l’impressione è che ci sia qualcosa che ha fatto arrabbiare particolarmente il monegasco, forse (ma questo è solo un ipotesi) il pilota della Ferrari aveva chiesto modifiche all’assetto dopo il terzo turno di prove libere per migliorare le prestazioni sul giro secco che non gli erano state concesse.

Gara ancora da scoprire

I tanti fattori che abbiamo elencato finora portano ad un Gran Premio che ancora una volta si preannuncia molto interessante. Davanti Russell lotterà come un leone per mantenere il primo posto, con Verstappen e le due McLaren che probabilmente avranno le loro possibilità di vittoria. Dietro le Ferrari, chiamate ad una possibile rimonta, con l’incognita pioggia che potrebbe rendere “pazza” la gara e il Safety Car che sono un’abitudine sulla pista di Montreal e che potrebbero rimescolare ancora di più le carte.

 
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