è il terzo scudetto consecutivo, il 31° della storia – .

FORUM UNIPOL, ASSAGO (MI) – L’ultimo trio bianconero risale al periodo 1984-1987. Trentasette anni fa, nel pieno splendore dell’era Peterson e dell’Olympia del Grande Slam. Oggi, il Milan di Giorgio Armani e di allenatore Ettore Messina ripete quell’impresa mettendo la terzo scudetto consecutivo con il terza finale vinta contro la Virtus Bologna. E il 31esimo della storia, che già apre la strada alla quarta stella dopo la terza aggiunta sul petto lo scorso giugno. Ma anche il sesto scudetto dell’era Armani, una striscia di vittorie aperta nel 2014 con Luca Banchi in panchina, oggi grande avversario battuto. Il sesto scudetto in 11 anni, anzi, 10 se eliminiamo la stagione 2019-20, che non si è conclusa a causa dell’emergenza covid. E il 14° titolo da quando Re Giorgio trasformò la squadra in una pura estensione del suo marchio (anche 4 Coppe Italia e 4 Supercoppe).

Nikola Mirotic in formato MVP: tripla fenomenale per lanciare il Milan

La vittoria in gara 4 ha un nome e cognome specifici. Nikola Mirotic. Riemergendo nella prima al Forum dopo due partite noiose, il montenegrino dà il meglio di sé in vista del match decisivo. Sparare 30 punti (alta stagione) come un puro, purissimo dominatore. Dimostrando di aver trovato il suo posto perfetto all’interno di una squadra inizialmente costruita per non appartenergli. Ma in cui è arrivato, quasi come una frase, nelle vesti dell’enorme terza ruota.

Mirotic esegue ogni azione con una saggezza unica e un QI cestistico per il nostro campionato. È magistrale nel trovare e sfruttare ogni piccolo vantaggio offerto da allineare rivisitata da coach Banchi, che rimescola furiosamente le carte in tavola alla disperata ricerca di un assetto funzionale a ribaltare l’inerzia della serie, invano. Punisce ogni debolezza, strisciando in ogni piccola fessura. Lo fa andando ripetutamente in battuta, dove alla fine rovina solo le percentuali (16/18).

Nikola Mirotic festeggia un canestro segnato in gara 4 della finale del campionato tra EA7 Emporio Armani Milano e Virtus Segafredo Bologna, LBA Serie A 2023-24

Credito fotografico Getty Images

Mentre il montenegrino illumina il Forum con il suo spettacolo offensivo, La difesa dell’Olimpia fa il resto. Sbandata solo per pochi minuti nella seconda metà del primo quarto. Quando uno scoppio improvviso di Isaia Cardinier cancella il +8 (15-7) con cui Milano sembrava poter prendere subito il controllo della gara all’alba di gara 3, trasformandola in un +1 ospite al primo break (22-23). Ma è stato l’unico sfogo di una serata in cui la Virtus ha giocato sbattendo ripetutamente la testa contro il muro. Il Bologna segna soli 27 punti nei due quarti centralidove Olimpia invece trasforma il +10 dell’intervallo lungo (46-36) in +20 del 24′ (56-36) che, di fatto, fa calare il sipario con enorme anticipo.

Tradito di nuovo da una Toko Shengelia molto nervosa (4 punti, 1/8 al tiro), inghiottito dalle fauci fameliche del Nicolò Mellie da un impalpabile Marco Belinelli (0/3 in 13′), il Bologna si scioglie come neve al sole. Perdere identità, gruppo, gioco e collante nello spazio di una manciata di minuti tra i due periodi centrali. Lo shock per quello che rischia di assumere l’aspetto di uno shock molto lungo tempo della spazzatura arriva solo nelle fasi iniziali del quarto periodo. Quando la Virtus, ormai in gravi difficoltà, si scatena una difesa pressante a tutto campo succhiando le ultime energie dal fondo del serbatoio. Milano, che ha perso slancio e mordente, la attacca con distrazione e stanchezza. Perde 9 palloni, molti banali, solo nel quarto periodo. Trema qualche istante quando una tripla di Polonara risolleva il Bologna nel tabellone -9 (78-69) a 2’30” dalla sirena. Ma, pur con qualche difficoltà maggiore del previsto, mette in ghiaccio il risultato dalla lunetta di fallo. Mentre lo stesso Polonara e Cordinier mandano a canestro colpi di disperazione.

Nicolò Melli chiama il pubblico del Forum durante gara 4 della finale di campionato tra EA7 Emporio Armani Milano e Virtus Segafredo Bologna, LBA Serie A 2023-24

Credito fotografico Getty Images

Il pubblico del Forum festeggia il trionfo ponendo Mirotic e Melli sull’altare, il capitano del terzo scudetto consecutivo. Ma, dopo essermi ripreso dai festeggiamenti, si aprirà un’estate cruciale. Forse il più importante, per non parlare decisivo, di epoca messinese. Un’estate in cui lo stesso POBO, dopo aver portato a termine una stagione senza successo in Europa con il titolo nazionale, dovrà chiarire la propria posizione nello scacchiere societario. E dove l’assetto della squadra potrebbe essere pesantemente rivisto, a cominciare dai big. Mirotico ha altri due anni di contratto, ma a prezzi considerevoli. Scudi ha un altro anno di tempo, ma è cercato da molte corazzate europee (Barcellona in primis). Melli è in scadenza, non ha ancora firmato la proposta di prolungamento triennale sul tavolo da tempo e ha ancora un mercato enorme in Eurolega. Discussione simile per Napier E Sala, che avrebbe riscosso un forte interesse da parte del Fenerbahçe. Mentre Kyle Hinesche ha lasciato il Forum tra gli ultimi per un’epica standing ovation, avrebbe potuto davvero arrivare all’ultima partita della sua carriera.

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Il Milan vince il terzo scudetto consecutivo: è tempo di festeggiare

EA7 Emporio Armani Milan-VirtUs Segafredo Bologna 85-73 (Il Milan vince la serie 3-1)

  • Milano: Melli 12, Scudi 10, Mirotic 30, Tonut 7, Napier 3; Flaccadori 9, Sala 8, Hines 2, Voigtmann 4. Ne: Ricci, Caruso, Bortolani. All.: Messina.
  • Bologna: Lundberg 12, Shengelia 4, Abass 9, Hackett 5, Topolino; Polonara 12, Cordinier 21, Belinelli, Pajola 2, Mascolo, Zizic, Dunston 8. Allenatori: Banchi.

Si tratta di gara 4 della finale scudetto tra Olimpia e Virtus

 
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