Il miglior reparto
Djimsiti sfiderà il compagno di squadra dell’Atalanta Scamacca con cui ha vinto l’Europa League.
“Il nostro capitano è pronto a mettergli il imbavagliamento, come si dice in gergo. E’ carico, come tutto il gruppo ‘shqiptare’. L’entusiasmo è alle stelle. Vogliamo fare grandi cose agli Europei. L’attesa è frenetica, il Parlamento ha rinviato e sospeso le sedute con la maggioranza dei deputati che saranno presenti in Germania. Saranno 50mila i tifosi albanesi a Dortmund: sostituiranno la famosa ‘Gelbe Wand’ (‘Muro Giallo’) del Borussia con il Muro Rosso, il colore. della nostra bandiera. Sarà una coreografia fantastica. E tra l’altro dalla nostra parte ci saranno i tifosi neutrali, quelli tedeschi intendo, visto che spesso la Nazionale italiana è stata per loro indigesta”.
Qual è il tuo punto forte?
“Non solo uno. Partiamo dalla compattezza della squadra, dall’unità, dall’integrità, dallo spirito di squadra, dalla ‘squadra’ che mister Sylvinho ha saputo creare. Una formazione ben strutturata. In campo ci sono undici giocatori che danno il 120%, ma quelli in panchina non sono da meno e quando entrano in campo, se possibile, danno il 150%. Attacchiamo e difendiamo. Giochiamo con passione, cuore e ardore. Ma anche tecnica e tattica, ovviamente. È un caso che nel girone di qualificazione abbiamo finito al primo posto davanti a Repubblica Ceca e Polonia”.
Il reparto migliore?
“A centrocampo ci sono Asllani, cresciuto molto all’Inter, Ramadani, idem nel Lecce, Asani che gioca nella K League 1 coreana e il trequartista Bajrami (ndr: lascerà il Sassuolo, piace al Verona). Qualcuno che può fare danni. Anche con i suoi assist per l’attaccante Broja di proprietà del Chelsea e nel mirino di tanti club europei”.
È questa la migliore Albania di sempre?
“È difficile rispondere. Per la seconda volta torniamo a disputare la fase finale di un Europeo dopo quella del 2016 in cui fummo eliminati nella prima fase. L’allenatore era De Biasi e anche io facevo parte del suo staff”.
