«Volevo tornare a casa per la febbre. E ORA PROVARE ALL’ESAME DI MATURITÀ” – .

«Volevo tornare a casa per la febbre. E ORA PROVARE ALL’ESAME DI MATURITÀ” – .
«Volevo tornare a casa per la febbre. E ORA PROVARE ALL’ESAME DI MATURITÀ” – .

AMATORI | 15/06/2024 | 17:14

di Carlo Malvestio

Visto da vicino, Samuele Privitera trasmette determinazione, passione ed entusiasmo per quello che fa. Al terzo posto si è classificata la frazione di Zocca del Giro Next Gen 2024per qualche minuto non è riuscito a stare fermo, nonostante fosse esausto, in preda all’adrenalina per essere arrivato così vicino al successo.

Ligure di Soldano, primo anno, classe 2005, questa settimana ha dovuto lottare soprattutto con se stesso: «Per analizzare questo podio bisogna partire dal presupposto che la sera della cronometro ho preso una brutta febbre, il giorno dopo avevo 38 anni e mezzo – ha detto il giovane atleta della Hagens Berman Jayco -. Non dovevo nemmeno partire per Pian della Mussa, ma sono partito lo stesso e sono arrivato per miracolo. Ieri a Fosse stavo ancora male, avevo tanta catarro, ma con la condizione che avevo prima del Giro mi ero ripromesso di provare a fare qualcosa fino alla fine, anche per i tanti tifosi che mi stanno facendo sentire il loro affetto. La fuga è andata via grazie ad un mio attacco, abbiamo fatto una fatica pazzesca, circa 45 minuti a 345 watt medi, ma alla fine è successo. Sulla salita finale non mi sentivo ancora bene, ma ho continuato testa, cuore e gestione, e alla fine porto a casa un podio che non guasta. Sono davvero cresciuto da questo Giro Next Gen, sia fisicamente che mentalmente, perché dopo due giorni volevo tornare a casa, invece ho stretto i denti e mi sono tolto qualche soddisfazione. Penso che sia stato uno sforzo che mi darà molti benefici in futuro.”

Corridore completo, Privitera era arrivato 11° all’Alpes Isère Tour, lasciando intendere che era in ottima forma: «Mi sentivo davvero bene, all’Alpes Isère Tour ero arrivato vicino alla Top 10 sull’Alpe d’Huez, avevo avuto buone le sensazioni ed i numeri erano in continua crescita. Ammalarsi dopo un giorno è stato davvero frustrante, perché avevo grandi aspettative, come primo anno sognavo di fare buone cose e la squadra puntava molto su di me. Ma devo dire grazie a tutta la squadra, ci hanno seguito fantasticamente qui al Giro, mi hanno incoraggiato ad andare avanti, Axel Merckx in primis. Ringrazio loro e tutti i tifosi che, anche con un solo cuore su Instagram, mi hanno dato tanta energia”.

Dopo la tappa finale di Forlimpopoli dovrà mettere da parte la bicicletta per qualche giorno: «Devo pensare all’esame finale, Liceo Scientifico. Mi piace studiare, vorrei iscrivermi a Scienze Motorie, magari seguendo lezioni online, ma non voglio rinunciare agli studi. Ma in moto continuerò a guidare a testa bassa, perché è lo sport che mi sta dando da vivere e ho tanta voglia di arrivare più in alto possibile”

Copyright e copia TBW

 
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