Dopo mille vicissitudini la forma di Oldani è da Tour, ma ci sarà? – .

Se dovessimo descrivere in dettaglio cosa Stefano Oldani ha superato il Giro d’Italia, non basterebbe un libro. Il corridore lombardo della Cofidis è uscito anzitempo dalla corsa rosa e ora si spera possa essere al via del Tour de France, il suo obiettivo da inizio stagione.

Oldani è appena uscito dal ritiro di Livigno, dove ha lavorato tantissimo sui 1.800 metri della Valtellina. Tra l’altro è un frequentatore abituale qui, conosce bene i percorsi e ha i suoi contatti. Motivo in più per credergli quando dice che finalmente si sente bene.

Stefano Oldani (classe 1998) in ritiro a Livigno
Stefano Oldani (classe 1998) in ritiro a Livigno
Stefano, partiamo dal Giro, ritiro per tendinite…

Sono arrivato al Giro non avendolo preparato come avrei voluto, come sempre. Non era nei piani, ma c’ero lo stesso e questo è un bene. È successo che nei primi tre giorni ho avuto problemi intestinali. Pensavo fosse una questione di gel, dato che era qualche giorno che non li prendevo, forse mi avevano fatto male. E invece era un virus. Dopo la tappa su sterrato ho avuto qualche problema al tendine d’Achille, ma ormai mi sono abituato.

In che senso?

Sì, ci convivo e tutto sommato so come tenerlo a bada. Anche l’anno in cui ho vinto la tappa stavo combattendo. Ma andando avanti, dopo qualche giorno un direttore sportivo si ammalò. Ha viaggiato con noi e ho preso un altro virus: la tracheite. Il giorno di riposo ho anche cominciato a prendere gli antibiotici, ero proprio messo male. Alla fine il tendine si è rifatto male e a quel punto mi sono ritirato. L’ho fatto 2-3 fasi prima, dato che mi sarei comunque fermato alla fine della seconda settimana.

Certo, aspettare per cosa?

Sarei semplicemente finito. Meglio pensare a quel punto al Tour, che invece era nei piani.

Quindi sei tornato a casa e cosa hai fatto?

Tre giorni di riposo assoluto e poi per una settimana ho fatto 3 ore tranquille per eliminare completamente la tracheite e mantenere i muscoli e tutto il resto. A quel punto sono salito a Livigno.

Nonostante la frattura dello scafoide, Oldani ha portato a termine 37 giorni di gara. Eccolo alla Romandia
Nonostante la frattura dello scafoide, Oldani ha portato a termine 37 giorni di gara. Eccolo alla Romandia
Molto’…

Sì, sono venuto proprio ieri. Ho fatto tre settimane intere. Avevo già migliorato quella settimana a casa ma dopo che sono salito a Livigno è stato davvero meglio. Ho rifatto la base destra, quella che mi mancava dopo la frattura dello scafoide in primavera. Mi sono allenato con i miei metodi, le mie abitudini, vedo che i numeri sono buoni e per questo sono molto fiducioso.

Gareggerai nel campionato italiano?

Sì, ora intanto gareggerò nel campionato italiano e poi bisognerà capire se andrò al Tour de France. Ho fatto il Giro per incontrare la squadra, mi dispiace che la mia partecipazione sia stata messa in discussione fino alla fine.

Non è facile affrontare gli italiani che arrivano direttamente dall’alto…

Diciamo che parto in tempo per riuscire a fare bene e farmi trovare pronto, ma sicuramente non è facile, perché in una gara di un giorno ci vuole anche un po’ di fortuna. mi sono preparato molto bene, Dico che sono in forma e allo stesso tempo so qual è il livello del Tour. Quindi se lo dico è perché può far bene a me e alla squadra. Altrimenti sarei il primo a non andare. Altrimenti sarebbe un boomerang.

Rimanere ottimisti è fondamentale in questa fase della stagione per Stefano
Rimanere ottimisti è fondamentale in questa fase della stagione per Stefano
Quando saprai se farai parte della squadra della Grande Boucle?

Penso dopo l’italiano.

Hai già un “piano B”?

Non ancora, ma in quel periodo c’è il Giro di Slovacchia. Immagino che possa essere l’alternativa, ma la valuteremo. Spero di andare al Tour perché so come mi sento. Poi è anche vero che il Tour è una bella esperienza, ma a quel punto l’importante è correre.

Stefano denota fiducia, hai parlato di metodi in quota, di referenze…

Ho fatto del mio meglio e anche di più. Di solito venivo in quota per due settimane, questa volta per tre. Avevo con me un massaggiatore che mi curava ogni singolo giorno. Ho lavorato tanto, ho mangiato bene… più di così davvero non posso fare e per questo sono tranquillo.

 
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