Dopo aver parlato dal palco della ‘Milan Football Week’, Walter Zenga si è fermato ai giornalisti dell’area mista, parlando innanzitutto dell’esordio dell’Italia in questi Europei contro l’Albania: “La partita d’esordio non è mai facile, ma bisogna sempre pensare positivo. Sarà un girone difficile, ma abbiamo le nostre armi. Luciano Spalletti e la Playstation? Prestare sempre più attenzione alle banalità… non ha detto che non si può giocare, ha detto le cose che dicono tutti gli allenatori in ritiro. Avrà le sue regole come tutti gli allenatori del mondo e chi fa parte del gruppo deve seguirle, giustamente”.
Cosa manca all’Italia per sopperire all’assenza di talenti come Wirtz? Basterà il lavoro di Spalletti?
“Se guardi anche Portogallo, Spagna, Croazia, hanno tanto talento nonostante abbiano over 35. Ma ci sono 90 giocatori di Serie A in questi Europei. Potremo avere qualche deficit ma tre anni fa abbiamo vinto l’Europeo”.
Federico Chiesa è stato uno dei protagonisti, ma oggi la Juventus può lasciarlo fuori. Riuscirà a riaccendersi in questa competizione?
“Sì, sicuramente sì. Anche se arrivi con le batterie scariche, è una competizione che ti dà adrenalina. Poi saprà se resta alla Juve, non credo che gli importi”.
Donnarumma, Vicario, Meret. Abbiamo la squadra di portieri più forte d’Europa?
«Sì, ma pensiamo anche a Di Gregorio o ai giovani come Caprile».
All’Inter è periodo di rinnovi, da Barella a Inzaghi a Lautaro. In nerazzurro sei stato 12 anni, ai tuoi tempi funzionava così?
“No, non c’erano queste trattative, era tutto molto diverso. Un’estate quasi andai via per motivi contrattuali, oggi le cose si gestiscono diversamente. Ci sono giocatori che rinnovano in momenti diversi, ci sono È stato un cambio societario; Ci sono delle condizioni che non sappiamo ma questi giocatori li hanno già stabiliti lontano dall’Inter, poi magari domani li venderanno tutti e io gli farò una bella figura (ride, ndr). generale no”.
Josep Martinez del Genoa potrebbe essere un profilo adatto?
“Se identificano un giocatore è perché è stato seguito e monitorato, non sono notizie che arrivano la mattina. Lo hanno seguito come Bento o come altri, poi ci sono cose che si possono fare ed altre no. Per ragioni economiche o extraeconomiche magari uno ha un contratto per un certo numero di anni e non vuole fare la riserva e preferisce restare dov’è”.
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