Nuoto, niente Europei in piscina per l’Italia. Concomitanza evitabile, rinuncia obbligatoria – .

Nuoto, niente Europei in piscina per l’Italia. Concomitanza evitabile, rinuncia obbligatoria – .
Nuoto, niente Europei in piscina per l’Italia. Concomitanza evitabile, rinuncia obbligatoria – .

Non ci saranno nuotatori italiani nella vasca degli Europei di Belgrado. Tra i campioni presenti i nomi più altisonanti sono quelli di Milak o Popovici, non ci saranno atleti italiani ed è la prima volta assoluta ma l’evento ce l’ha l’Italia in casa ed è il Trofeo Settecolli che si svolge a Roma dal venerdì alla domenica.

La decisione di collocare i Campionati Europei di nuoto nello stesso periodo Trofeo Settecolli, il raduno di nuoto più antico del mondo organizzato dalla FIN, che quest’anno festeggia il suo 60° anniversario, ha suscitato delusione nella Federazione Italiana, che inevitabilmente ha scelto di non mandare la squadra di nuoto nella vasca di Belgrado.

Le ragioni tecniche dietro questa scelta sono solido e comprensibile. La FIN lo ha stabilito da tempo il Settecolli sarà l’ultimo appuntamento di qualificazione alle Olimpiadi di Parigi. Di conseguenza, gli atleti che non hanno ancora raggiunto il tempo limite potranno tentare la qualificazione solo a Roma, dal 21 al 23 giugno. Se la squadra fosse stata mandata agli Europei, sarebbero tanti gli atleti italiani che avrebbero il potenziale per distinguersi a Belgrado non avrebbero potuto partecipare, poiché lo staff tecnico aveva già deciso di non mandare gli atleti già qualificati per le Olimpiadi per non compromettere la loro preparazione all’appuntamento più importante della stagione.

Si è pensato mandiamo una squadra giovanile ma tra tre settimane ci sono gli Europei Juniores dove l’Italia poteva collezionare titoli e non aveva senso compromettere la preparazione di un evento così importante per mandare i più giovani a competizioni dove avrebbero fatto fatica ad assicurarsi un posto in finale.

Tuttavia, L’Italia ha schierato le sue forze migliori nelle gare di nuoto in acque libere e ha inviato squadre agonistiche per i tuffi e il nuoto artistico. Resta però il rammarico per gli atleti di seconda fascia che a Belgrado avrebbero potuto giocare un ruolo da protagonisti o addirittura vincere medaglie. La loro assenza li priva non solo della possibilità di emergere a livello internazionale, ma anche della possibilità di guadagnarsi il montepremi riservato ai medagliati. La LEN ha spiegato che non c’era altro modo di organizzarsi gli Europei di questa stagione e ha dovuto quindi sottostare alle richieste della Federazione Serba che si è fatta carico dell’organizzazione, rendendo però questo periodo l’unico a disposizione.

 
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