ecco Davide Russo – .

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Il nuovo atleta biancoverde può contare su qualità difensive straordinarie, unite ad un approccio importante in fase di ricezione. Tecnica e agonismo da non perdere

La ShedirPharma Sorrento mette al sicuro la difesa assicurandosi il libero, classe 2001, Davide Russo. Nato a Poggiardo nel leccese, il neo atleta biancoverde può contare su straordinarie doti difensive, unite a un approccio importante in fase di ricezione. Tecnica e agonismo da vendere, Davide Russo brucia subito tutte le tappe. Esordisce a soli 14 anni in Serie A2 durante la sfida tra Ortona e Alessano, disputando 6 stagioni tra i pugliesi. Poi altri campionati in A2 con Lagonegro e Porto Viro, fino ad approdare in SuperLega prima a Vibo Valentia e poi a Padova. Davide Russo è un altro straordinario colpo messo a segno dal presidente Fabrizio Ruggiero.

Nella tua carriera hai fatto passi da gigante, esordendo in A2 ad Alessano a soli 14 anni, fino alla SuperLega. Cosa ti ha spinto a scendere di categoria, scegliendo il progetto Sorrento in A3?

“La mia carriera finora è stata un po’ bizzarra. Ho avuto l’opportunità di giocare in Superlega due volte, prima a Vibo e poi a Padova, ma in entrambe le occasioni la vita ha deciso diversamente. Forse non era ancora il momento giusto. Quello che mi è successo mi ha insegnato molto. È ovvio che ogni atleta punta al meglio, ma in questo momento ho preso consapevolezza che il mio obiettivo principale dovrebbe essere la mia serenità. Indipendentemente dalla categoria. Ho scelto Sorrento perché in molti hanno parlato bene dell’ambiente, della società e dei tifosi: quindi penso che possa essere il posto ideale per me per tornare in campo. Sono già stato sulla costa lo scorso dicembre a trovare un mio grande amico, il palleggiatore Alessandro Bellucci. Anche lui mi ha consigliato di cogliere questa opportunità e se lo dice lui, avendo vissuto una stagione entusiasmante a Sorrento, non potevo fare a meno di seguire il suo consiglio”.

Cosa ti ha spinto a scegliere il ruolo di libero e quali sono gli aspetti che più ti piacciono?

“A dire il vero, è stato il massimo! Nel settore giovanile e in Serie CI ho sempre giocato a 4, anche perché è il ruolo che mi piace di più. La scelta del libero è stata poi un’evoluzione del mio modo di stare in campo. Mi piace liberarmi in questa posizione, e recuperare palloni che la gente crede siano già destinati a cadere sul taraflex. Allo stesso tempo è divertente vedere lo stupore dipinto sui volti delle persone quando si trovano di fronte a scambi infiniti di grande intensità.”

Per il libero la ricezione è il fondamentale più importante. Che tipo di allenamento fai per mantenere sempre percentuali alte?

“Credo nella cultura del lavoro durante la stagione agonistica. Cerco sempre di migliorarmi. Mi piace molto l’allenamento individuale: sulla ricezione, o sul tocco palla dopo palla, per poi arrivare preparato al giorno della partita.”

Quanto è importante la forza mentale nel tuo ruolo. Il libero non ha le stesse opportunità di mettersi in mostra rispetto agli altri compagni di squadra, e come il portiere nel calcio ha sempre tutti gli occhi puntati addosso.

“Dal punto di vista mentale il libero è un ruolo molto impegnativo. Può succedere che una partita tocchi solo 2/3 palloni per set e se non riesci a difenderli in modo importante diventa tutto più difficile. Esattamente come il portiere del calcio, che se non riesce a contrastare i pochi tiri diretti in porta, rischia di compromettere il risultato della sua squadra. Il libero può essere più tranquillo perché può rifarsi sulla palla successiva, ma è sicuramente più penalizzato rispetto ad altri giocatori che attaccano più frequentemente. Chi non conosce il mondo della pallavolo non può apprezzare quanto sia faticoso dal punto di vista psicologico il nostro ruolo”.

Cosa ti aspetti personalmente dalla stagione che sta per iniziare e fin dove può arrivare la squadra alla luce degli atleti già annunciati?

“Il mio obiettivo è stare bene dal punto di vista umano e professionale: poi tutto il resto sarà una conseguenza logica. Da quello che percepisco Sorrento ha allestito un team molto valido, e sono convinto che questa stagione potremo fare grandi cose.”

Hai già suonato in posti caldi, e Sorrento non sarà da meno. Che rapporto hai con i tifosi, e quanta voglia c’è di conoscere l’ambiente e di lasciarsi trasportare dal calore dei tifosi?

“Conosco già l’ambiente, avendo già visto una partita al PalaAtigliana l’anno scorso dove il Sorrento ha vinto l’intera posta. Sono sempre stato in squadra e il tifo è sempre stato focoso, a partire da Alessano fino a Porto Viro. Sono contento che anche a Sorrento l’ambiente sia bello e caldo, perché può dare una grande mano alla squadra nei momenti più delicati di una partita.”

 
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