Ne vale la pena e me lo tengo. Il nuovo gioco di equilibri di Marotta e Ausilio è fare mercato senza sacrificare nessun big e senza perdere il controllo di Valentin Carboni, talento puro classe 2005 che potrebbe garantire subito un tesoretto importante per poi andare ad attaccare Gudmundsson. Tuttavia, la possibilità di arrivare all’islandese del Genoa con il “modello Frattesi”, ovvero un prestito oneroso con obbligo di riscatto, permetterebbe di spostare il peso dell’investimento al prossimo esercizio – formula che potrebbe andare bene anche al Grifone, il cui piano di ristrutturazione del debito con l’erario prevede un utile annuo che per il 2024 è già garantito dai 13 milioni in arrivo per Martinez – e di conseguenza di non dover monetizzare con Carboni.
Effetto tazza
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Il ragazzo è un mancino atipico sul quale i dirigenti nerazzurri puntano ad occhi chiusi. Tanto che venne valutato 30 milioni prima che la convocazione in Argentina per la Copa America ne aumentasse ulteriormente il valore. Dopo i numeri (compreso un rigore concesso) da titolare nell’ultimo test contro il Guatemala al fianco dell’idolo Messi, il fratello di Franco – appena passato in prestito al River – ha guardato dalla panchina le vittorie contro Canada e Cile. Con il primo posto nel girone già assicurato, nella gara di domani sera contro il Perù il tecnico Scaloni dovrebbe fare turnover e potrebbe lanciare nuovamente il ragazzo dal 1′. Se Vale saprà sfruttare l’occasione, la vetrina internazionale potrebbe attirare offerte indecenti che l’Inter avrebbe l’obbligo di prendere in considerazione. Ma l’orientamento resta proprio quello di mantenere il controllo della carta.
Dove lo metto?
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Vale è ancora un problema che molti vorrebbero avere, ma che richiede un’attenta considerazione. Dopo il prestito al Monza, il ragazzo vuole un aggiustamento (l’estate scorsa ha firmato fino al 2028 a 800mila euro a stagione) e chiede di giocare con la continuità che difficilmente troverebbe all’Inter la prossima stagione per una questione numerica ma anche tattica. Dà infatti il meglio di sé come trequartista o come esterno offensivo e nel 3-5-2 di Inzaghi (che vorrebbe valutarlo anche nel raduno di Appiano, finite le vacanze) potrebbe tutt’al più adattarsi essere una seconda punta. Insomma, restando in nerazzurro rischierebbe di perdere valore. La prima opzione sarebbe mandarlo nuovamente in prestito a una squadra che gli garantisca spazi e la giusta posizione in campo. I club che hanno già mostrato interesse, però, lo vorrebbero a titolo definitivo. La Lazio, destinazione che sarebbe piaciuta anche al ragazzo, ha provato a giocare d’anticipo a inizio giugno. La Fiorentina aveva offerto invano 20 milioni a gennaio, ma ora che è arrivato Palladino dal Monza potrebbe tornare. Il futuro di Vale si deciderà con calma e attenzione, al termine dell’America’s Cup. Ma per il trasferimento definitivo dovrebbe arrivare un’offerta superiore ai 40 milioni.
