Quando pensa che questa potrebbe essere la sua ultima Wimbledon, la sua voce già rauca si spezza e riesce a stento a trattenere le lacrime. “Voglio avere l’opportunità di giocare qui ancora una volta, magari sul campo centrale. E prova di nuovo quel brivido”, dice Andy Murray. Non ha ancora deciso se potrà giocare a Wimbledon, per questo dovrà aspettare domani sera dopo gli ultimi allenamenti, gli ultimi test. Se dipendesse da lui, però, il 37enne due volte campione sull’erba londinese scenderebbe in campo martedì nel primo turno contro il ceco Tomas Machac. E oltre.
Aspettare
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“Sono stati 10 giorni durissimi dal Queen’s, ovviamente per l’operazione alla schiena che era importante – racconta con la voce roca e lo sguardo lontano per non perdere la concentrazione -. Ho fatto tutto quello che potevo per farmi trovare pronto per l’inizio del torneo, ma non so ancora se sarà sufficiente. Mi sono allenato negli ultimi giorni, lo farò anche domani, ma non mi sento ancora al 100% nella gamba e in generale, anche se sta migliorando di giorno in giorno. Domani giocherò un altro set, farò dei test fisici per capire meglio in che condizione sono, poi domani sera prenderò una decisione”. Murray è in corsa contro il tempo per giocare a Wimbledon, non solo in singolo ma anche in doppio con il fratello Jamie (primo turno contro gli australiani Hijikata e Peeres). L’intervento alla schiena si è reso necessario per rimuovere una ciste che comprimeva il nervo della gamba destra: il baronetto ha ancora punti di sutura nella schiena, ma il vero problema è come reagisce la gamba. “È come quando ti addormenti sul braccio e quando ti svegli è tutto insensibile e hai bisogno di tempo per ritrovare la mobilità”, ha detto. «Con la gamba è più o meno la stessa cosa, anche se l’effetto dura di più. Ed è impossibile sapere quanto tempo ci vorrà per ritrovare la piena mobilità. Spero che ogni giorno che passa aumentino le possibilità che io giochi, ma allo stesso tempo voglio anche riuscire a farlo ad un livello accettabile, non come al Queen’s dove non era competitivo”.
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ultimo ballo
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Murray sa che la sua carriera sta per finire, che questo è il suo ultimo Wimbledon da giocatore e per questo vuole fare di tutto per esserci. “L’anno scorso non pensavo sarebbe stato l’ultimo, ero convinto che sarei rimasto nel tour: quest’anno, invece, non è questo il piano – ha spiegato -. Non so bene cosa voglio come addio, cosa mi aspetto. So che voglio l’opportunità di giocare qui un’ultima volta, in un posto che è stato molto buono con me negli anni. Ognuno ha la sua idea di come concludere la carriera, la mia probabilmente include Wimbledon e le Olimpiadi, ma non lo so ancora con esattezza. Voglio sicuramente giocare qui, voglio fare tutto il possibile per realizzarlo: magari più avanti non penserò che sia stata una buona idea, ma ora è quello che voglio fare, perché la mia carriera sta finendo e voglio giocare Wimbledon un’ultima volta”. Wimbledon, dove ha vinto nel 2013 e nel 2016, lo attende per un ultimo saluto. Gamba destra permettendo, naturalmente.
