Wimbledon è il torneo delle tradizioni? Vero, verissimo. Ma fino a un certo punto. Perché se molti sono rimasti, altri sono andati perduti nel tempo. Oppure sono state fatte eccezioni in casi (molto) particolari. Cosa rende speciale, allora, suonare al Tempio, o “semplicemente” andarci come spettatore?
IL BIANCO
Il dress code è qualcosa che sottolinea la diversità di Wimbledon rispetto al resto dei tornei di tennis professionistico. Un giocatore, se vuole esibirsi a Church Road, deve rispettare la regola numero 1: “I concorrenti devono indossare un abbigliamento da tennis adatto che sia quasi interamente bianco e questo vale dal momento in cui il giocatore entra nel perimetro del campo”. Vale a dire: “I concorrenti devono indossare un abbigliamento da tennis appropriato che sia quasi interamente bianco e questo vale dal momento in cui il giocatore entra nel perimetro del campo”. E fate attenzione, perché bianco significa davvero bianco, niente “color crema” o cose del genere. Ma ci sono dei ma. Ad esempio: “Un bordo monocolore attorno allo scollo e al polsino della manica è accettabile, ma non dovrebbe essere più largo di un centimetro”. O ancora: “I giocatori possono indossare biancheria intima (o pantaloncini) di colore medio/scuro purché non siano più lunghi dei pantaloncini o della gonna”. E si noti che questa ultima concessione è una novità del 2023.
FRAGOLE
Fragole e panna, ovviamente. A tonnellate. Ma attenzione: i più attenti (o i più assidui) sapranno che quella crema non è in realtà la panna come la intendiamo noi, cioè montata. Si tratta invece di panna liquida, tanto che gli inglesi la chiamano così: fragole e panna. Il cibo più famoso è qualcosa che è sempre appartenuto a Wimbledon, fin dalle prime edizioni. Perché nell’Ottocento le fragole in Gran Bretagna erano disponibili solo poche settimane all’anno, proprio quelle che coincidevano con il torneo.
IL FALCO
Si chiama Rufus, è un falco classe 2007 ed è uno dei titolari del Wimbledon. Perché è grazie a lui se quell’erba speciale non viene attaccata dai piccioni e da altri uccelli. Nato nel Northamptonshire, è così popolare che ha un suo pass (professione, scaccia-uccelli) e profili social ufficiali seguiti da migliaia di persone. Il suo lavoro inizia ogni giorno alle 6 del mattino, poi prosegue a intervalli regolari, sotto la guida di attenti formatori. Una volta, nel 2012, è stato addirittura rapito, ma fortunatamente è stato ritrovato e liberato in tempi brevi.
MAI LA DOMENICA
Ecco una tradizione che ormai è definitivamente andata in soffitta. Per colpa – o per merito, o comunque per responsabilità – della televisione. In principio era ‘mai la domenica’, mai la domenica. E infatti fino al 1981 anche la finale maschile si giocava di sabato, ultimo giorno della manifestazione. Dal 1982 in poi, sotto la pressione della televisione, la manifestazione ha iniziato a concludersi di domenica, ma i cancelli restavano chiusi nella ‘domenica di mezzo’, la domenica di mezzo riservata al riposo. Un’eccezione è stata fatta nel 1991 – per pioggia. Una situazione che si è ripetuta nel 1997, nel 2004 e nel 2016. Per rendere ufficiale il programma della prima domenica, però, abbiamo aspettato il 2022, appena due anni fa.
L’ARCO
Un’altra tradizione che è quasi andata perduta. Una volta, i giocatori che giocavano a Wimbledon sul Centre Court erano tenuti a inchinarsi al Royal Stand, come omaggio alla famiglia reale britannica. Questa tradizione è stata abolita 21 anni fa, nel 2003, ma con un’eccezione: l’inchino deve essere mantenuto se il Re o il Principe di Galles sono sugli spalti.
SOLO TORNEO (CON L’ECCEZIONE OLIMPICA)
A Wimbledon si gioca solo Wimbledon. Giusto? Sì, ma con un’eccezione molto speciale, le Olimpiadi del 2012. In quell’occasione, Church Road aprì per la prima volta nella storia a un evento diverso dai Championships. E per capire quanto fosse speciale quell’anno, basta ricordare che a Wimbledon anche le qualificazioni, che sono parte integrante del torneo, si giocano altrove, precisamente a Roehampton. Proprio per non creare problemi ai sacri prati, che devono essere perfetti per il main draw.