Ecco sette salite meno conosciute della Valtellina – .

Ecco sette salite meno conosciute della Valtellina – .
Ecco sette salite meno conosciute della Valtellina – .

photo Enrico Pozzi, Roby Trab

Ci sono luoghi che si sono guadagnati un posto nell’immaginario collettivo dei ciclisti. Si tratta quasi sempre di luoghi consacrati dalle gesta dei campioni e che sono legati all’immagine più epica ed eroica del Ciclismo. Un elenco composto principalmente dahalite, che rappresentano l’essenza stessa del ciclismo, fatto di fatica, sfide e traguardi.

Valtellina, terra di scalatori

Una delle zone in cui si concentrano molti di questi luoghi “irripetibili” è l’alta Valtellina: Stelvio, Gavia, Mortirolo… bastano questi tre nomi per far brillare gli occhi dei ciclisti di tutto il mondo.
C’è chi attraversa l’oceano per pedalare sui tornanti di queste salite e chi lo mette tra i sogni nel cassetto. Quando ci si concentra su obiettivi così “ingombranti”, però, si corre il rischio di senza rendersi conto che, nella loro ombra, potrebbero esserci altri altrettanto meritevoli, se non per il loro prestigio, almeno per i loro numeri e scenari.

Se avete puntato una delle salite classiche dell’alta Valtellina, vi diamo sette motivi per prendersi almeno un paio di giorni in più e pedalare anche su altre strademeno conosciuti ma che vi stupiranno e contribuiranno a riempire il vostro album dei ricordi di panorami, silenzi, fatiche ed emozioni inaspettate.

Vi proponiamo quindi sette salite che valgono la pena non solo per i numeri della scheda tecnica, ma anche per l’ambiente e il significatoInoltre, non raggiungendo quote elevate come Gavia e Stelvio, sono anche meno soggetti a condizioni meteo impreviste e quindi perfetti da affrontare anche in giornate con cielo incerto.

Sette salite non convenzionali

-Salita al Monte (Valdisotto)
Più che una scalata, è un viaggio fuori dal tempo e immerso nella storia. La salita porta a un piccolo villaggio di capanne che, per gran parte dell’anno, è abitato da una sola persona e dalle sue mucche.

  • LUOGO DI PARTENZA: Cepina
  • DIFFICOLTÀ: 4 su 5
  • DISTANZA: 6,5 km
  • PENDENZA MEDIA: 8,4%
  • PENDENZA MASSIMA: 14%
  • DISLIVELLO: 498 m

-Fumero/Frontale from Sondalo
Anche qui la meta è un piccolo borgo di 50 abitanti, che sorge all’imbocco della valle Rizzalo, con vista sul passo dell’Alpe, a una manciata di chilometri da Gavia. Il punto di partenza della salita è facilmente raggiungibile pedalando sulla pista ciclabile Sentiero Valtellina.

  • LOCALITÀ DI PARTENZA: Le Prese
  • DIFFICOLTÀ: 3 su 5
  • DISTANZA: 5,5 km
  • PENDENZA MEDIA: 7,8%
  • PENDENZA MASSIMA: 10%
  • DISLIVELLO: 582 m

– Salita al Forte di Oga (Valdisotto)
Un tuffo nella storia, ma soprattutto una salita impegnativa da non sottovalutare. La salita che porta al forte della Prima Guerra Mondiale, che domina la valle, è una salita che ha numeri impegnativi e, non appena la struttura tornerà ad essere aperta al pubblico, ci sarà anche un ingrediente culturale da aggiungere all’ottima ricetta.

  • LUOGO DI PARTENZA: S. Lucia
  • DIFFICOLTÀ: 2 su 5
  • DISTANZA: 6,5 km
  • PENDENZA MEDIA: 7,5%
  • PENDENZA MASSIMA: 12%
  • DISLIVELLO: 532 m

-Bormio 2000 (Valdisotto)
Non è una novità, tutt’altro. L’impresa di Damiano Cunego al Giro d’Italia del 2004 l’ha elevata al rango di salita leggendaria. È anche una delle salite preferite dai professionisti per i loro allenamenti e non è raro imbattersi in qualche volto famoso durante la salita.

LUOGO DI PARTENZA: Bormio
DIFFICOLTÀ: 3 su 5
DISTANZA: 9,5 km
PENDENZA MEDIA: 7,5%
PENDENZA MASSIMA: 10%
DISLIVELLO: 735 m

-Forni Road (Valfurva)
Uno dei vantaggi di questa salita è che raggiunge il punto di partenza degli itinerari scialpinistici della valle dei Forni e quindi è già aperta e praticabile da febbraio. La parte finale è molto dura, con tratti al 20%, ma la ricompensa per tutta questa fatica è una vista incredibile sul ghiacciaio dei Forni e uno strudel delizioso.

  • LUOGO DI PARTENZA: Santa Caterina
  • DIFFICOLTÀ: 5 su 5
  • DISTANZA: 5 km
  • PENDENZA MEDIA: 9,1%
  • PENDENZA MASSIMA: 22%
  • DISLIVELLO: 448 m

-Cancano (Valdidentro)
Il Giro d’Italia è arrivato e quindi non è più una perla nascosta. Vale la pena percorrerla per tre motivi: è la prima salita che gode del sole primaverile, offre bellissimi panorami sulla valle e sulle montagne, una volta raggiunta la cima si apre una vista sorprendente e unica, sui laghi e sull’altopiano (se si pedala con una bici gravel o una bici con gomme comode, bisogna assolutamente fare il periplo).

  • LUOGO DI PARTENZA: Premadio
  • DIFFICOLTÀ: 3 su 5
  • DISTANZA: 9 km
  • PENDENZA MEDIA: 6,9%
  • PENDENZA MASSIMA: 8%
  • DISLIVELLO: 566 m

-Eita (Grosio)
Anche in questo caso la partenza è facilmente raggiungibile dal Sentiero Valtellina. La salita si snoda attraverso una lunga e caratteristica valle, che dal centro in poi è rinfrescata da un bacino artificiale e si trasforma in un itinerario alpino. La meta è un rifugio dal quale, chi ha gambe e mezzi adatti, può imboccare un sentiero ghiaioso che conduce a metà strada tra Bormio e Livigno.

  • LUOGO DI PARTENZA: Grosio
  • DIFFICOLTÀ: 4 su 5
  • DISTANZA: 15 km
  • PENDENZA MEDIA: 6,9%
  • PENDENZA MASSIMA: 14%
  • DISLIVELLO: 1.051 m
 
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