Il buono il brutto e il cattivo – .

Il buono il brutto e il cattivo – .
Il buono il brutto e il cattivo – .

Pista di Assen, provincia di Pecco, regno di Bagnaia. Un giardino un po’ lontano da casa, dove il campione del mondo pianta vittorie al posto dei fiori. Da tre anni ormai lo abbellisce e lo trova identico la stagione successiva. In weekend come questo, gli altri sono delle semplici comparse su un palcoscenico che non gli appartiene. Possono solo fare bella figura su una partita così brutta.

IL BELLO – È salito sul palco (con la sua Ducati) circondato da una nuvola di fumo, chiaro segno di un patto col diavolo. Di velocità. Anche il colore della moto è mefistofelico e per gli avversari è un diavolo. L’unico che si è sentito in paradiso ad Assen è stato Pecco Bagnaia e non c’è bisogno di spiegare il perché.

IL BRUTTO – Forse non sarà più la cattedrale dei bei tempi andati, ma Assen resta un ottimo tempio della velocità. Bella come una rosa, ma con le spineNe sanno qualcosa Aleix Espargarò, Lorenzo Savandori e Alex Rins, che hanno scoperto a proprie spese quanto sia duro l’asfalto olandese. Stessa sorte per Joe Roberts.

IOIL CATTIVO – Nei suoi bei tempi da pilota, Freddie Spencer si vantava di vedere il mondo al rallentatore. Adesso che è seduto davanti agli schermi della Direzione di Gara in qualità di capo steward, gli farebbero bene un paio di occhiali. Le punizioni arrivano in tempi biblici, se mai ci sono. Invece del rallentatore come in Matrix, ci vorrebbe un Malox.

LA DELUSIONE – Nemmeno Perry Mason è riuscito a mettere insieme una difesa per la prestazione di Miguel Oliveira. Aprilia va, il portoghese no. Mai un lampo, una scintilla, nemmeno una luce fioca. Ad Assen il sole ha brillato per tutto il weekend, tranne che sul suo box.

CONFERMA – Non è la prima volta che accade, ma siamo felici di ripeterlo. Vedere 3 Boscoscuro sul podio è sempre uno spettacolo bellissimo, il trionfo dell’artigianalità e della maestria.

SORPASSO – Perché limitarsi a uno? Deve aver pensato così. Bastianini bravo a complicarsi la vita in qualifica, ma ancora più bravo a rifarsi in gara. Ce n’è per tutti i gusti, come in una gelateria.

L’ERRORE – Si vince e si perde tutti insieme, il motto preferito dai piloti. Condividere gioie e dolori va bene, ma Marc Marquez e il suo team hanno dimenticato i primi. Sabato il pilota si è autoeliminato sul cordolo, domenica la squadra ha abbassato troppo la pressione degli pneumatici, facendo aumentare la pressione arteriosa dello spagnolo. Non c’è gioia nei mali condivisi.

LA SORPRESA – Tra le virtù di Jorge Martin, la pazienza non è mai stata il suo forte. Invece Ad Assen lo spagnolo ha rimesso la testa a posto e, dopo una rapida occhiata ai tempi di Bagnaia, ha capito che a volte è meglio aspettare. E porta a casa punti.

LA CURIOSITA’ – Quaranta anni fa Randy Mamola vinse il GP di Assen, domenica si fece una foto con la coppa che sarebbe appartenuta a Bagnaia. La tenne al caldo per lei.

L’AVEVO DETTO – Bagnaia giovedì: “non sarà facile ripeterlo ad Assen”. Non sembrava.

 
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