l’analisi delle criticità per la MotoGP – .

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Galvanizzato dalla schiacciante vittoria sul suolo olandese, Pecco Bagnaia arriva al Sachsenring pronto a dare la spinta decisiva a Jorge Martin e a portarsi in testa alla classifica. Ma occhio al Re del “kartodromo” tedesco, ovvero Marc Marquez che sicuramente avrà del rancore dopo una penalità post-gara per la pressione degli pneumatici che lo ha fatto scendere dal quarto al decimo posto in classifica.

I l Gran Premio di Germania È l’ultima gara del blocco europeo prima della lunga pausa estiva.

Non tutti sanno che…

Il Gran Premio di Germania ha seguito l’evoluzione del Paese dal secondo dopoguerra (e dal Muro di Berlino) alla sua riunificazione come entità unica. Il Gran Premio della Germania Ovest si è svolto dal 1958 al 1977. e parallelamente il Gran Premio della Germania dell’Est al Sachsenring (il vecchio Sachsenring di quasi 9 km) dal 1961 al 1990.

L’edizione di quest’anno sarà la 72a (solo quelli validi per il campionato del mondo, ce ne sono altri 15 non validi) nella storia dei Gran Premi, disputati sui tracciati di: Solitude (1952, 1954, 1956, 1960, 1962, 1964), Schottenring (1953), Hockenheim (1957, 1959, 1961, 1963, 1966-67, 1969, 1971, 1973, 1975, 1977, 1979, 1981-1983, 1985, 1987, 1989, 1991-94), Nurburgring-Nordschleife (1965, 1968, 1970, 1972, 1974, 1976, 1978, 1980), Nürburgring-GP (1984, 1986, 1988, 1990, 1995-97), vecchio Sachsenring (1961-1972), nuovo Sachsenring (dal 1998 a oggi).

Storia, caratteristiche, incidenti accaduti al Sachsenring


Per quanto riguarda la Gran Premio d’Italiail Gran Premio di Germania ha anche spostato la sua sede nei principali circuiti tedeschi, trovando la sua sede permanente nel nuovo Sachsenring dal 1998 dopo una storia un po’ particolare. Essendo emerso dalla Seconda Guerra Mondiale diviso in due, il Gran Premio di Germania aveva anche una gara tenutasi a Ovest e una a Est. Con l’unificazione delle due Germanie, la gara è diventata semplicemente il Gran Premio di Germania a partire dal 1991.

Sulla falsariga di quanto accaduto al Nurburgring, ad Assen e a tutti i circuiti costruiti negli anni ’20, a causa della pericolosità del tracciato originale, ne fu costruito un altro più funzionale allo sviluppo delle motociclette e all’aumento della sicurezza in pista. Anche il Sachsenring subì lo stesso trattamento. Il tracciato stradale, inaugurato nel 1927, misurava 14,5 km e fu poi accorciato a 12 e poi a 8,8 km. Dal 1934 al 1939 il Sachsenring fu inserito nel calendario del Campionato europeo, dal 1949 invece si tenne il Sachsenring-Rennen che divenne poi il Gran Premio della Germania dell’Est. Questo Gran Premio entrò nel calendario nel 1961 per poi uscirne alla fine del 1972. Dal 1973 la gara perse la sua validità a causa delle restrizioni dei leader della Germania dell’Est sui piloti della Germania dell’Ovest.

Il caso

Nel 1971 Dieter Braun, originario di Ulm nella Germania Ovest, vinse il Gran Premio della Germania Est nella classe 250cc su una Yamaha. Durante la cerimonia di premiazione, la folla cantò l’inno nazionale della Germania Ovest. In risposta a questo oltraggio, i funzionari della Germania Est imposero delle restrizioni ai piloti della Germania Ovest nel 1973, ma a loro danno, la gara fu invalidata.

Il percorso attuale

A causa di vari incidenti nel 1990 e non rispettando i nuovi standard di sicurezza, il vecchio Sachsenring perse l’omologazione e fu quindi abbandonato. Va ricordato che il vecchio tracciato attraversava il centro città e la campagna circostante, quindi c’era bisogno di un nuovo circuito e di un centro di guida sicura. Nel 1995 nacque il nuovo circuito del Sachsenring, poi omologato nel 1996. Negli anni ha subito modifiche prima di arrivare all’attuale configurazione di 3,67 km che lo rendono il tracciato più corto della MotoGP. È composto da 13 curve, 10 a sinistra e 3 a destra, ha un manto stradale di 12 metri e il rettilineo più lungo misura 700 metri.

Incidenti e incendi

Il tracciato del Sachsenring ha una sezione specifica del tracciato dove si sono verificati il ​​maggior numero di incidenti e salvataggi, ovvero la curva 12, l’ingresso della Wasserfall (Cascata). Per quanto riguarda gli incidenti, tre sono degni di nota e in due di questi è presente Daniel Pedrosa: nel 2008 sul bagnato Dani cade alla prima curva finendo contro le barriere d’aria, nel 2013 Pedrosa ha un brutto highside alla curva 1 che lo costringe al ritiro mentre nello stesso anno e, guarda caso, alla curva 11 anche Lorenzo ha un brutto highside che lo fa ricadere sulla clavicola rotta in Olanda. Ma al Sachsenring ci fu anche una tragedia quando nel 2003 l’Aprilia RS Cube di Edwards si trasformò in una palla di fuoco.

È il 2008, la pista è bagnata. Pedrosa è in testa alla gara quando inizia il quinto giro. Puig, il suo manager all’epoca, gli mostra il cartello con il vantaggio sull’inseguitore, pochi secondi dopo Dani scivola in curva 1 finendo contro le barriere d’aria riportando una frattura alla mano che compromette il resto della sua stagione.

FP2 del Gran Premio di Germania 2013, curva 12. A circa 30 minuti dalla fine della seconda sessione di prove libere, Jorge Lorenzo è vittima di un altro highside prima del tuffo a Wasserfall, cadendo sulla spalla sinistra, fresco di intervento chirurgico dopo l’incidente di Assen. Il risultato? Una piastra piegata e il maiorchino è fuori gara.

FP3 del Gran Premio di Germania 2013, curva 1. La regia internazionale mostra le immagini di Pedrosa dolorante a terra. Le immagini poi chiariscono la dinamica: alla curva 1 il Piccolo Samurai subisce un violento highside, cadendo malamente tra la testa e la spalla sinistra.

25 luglio 2003, Gran Premio di Germania. Colin Edwards, in sella alla sua Aprilia RS Cube, sta affrontando la sezione di uscita dalla curva 12 verso la curva 13. Il motore dell’Aprilia esplode e la moto prende fuoco. Il texano ha i riflessi pronti per saltare via dalla bomba incendiaria prima della curva 12.

Le caratteristiche del circuito del Gran Premio di Germania


Il fatto che sia tortuoso e moderatamente lento è già un tratto caratteristico della pista tedesca. Scherzi a parte, i punti di frenata più difficili sono: curva 1, quasi un tornante lento in discesa, bisogna frenare bruscamente arrivando dal rettilineo principale ed è facile perdere l’anteriore; curva 4, altro tornante lento verso destra dove è facile perdere l’anteriore o avere contatti con altri piloti (nel 2006 Pedrosa rischiò di buttare a terra Hayden); curva 13, una staccata brusca con la moto quasi inclinata, si arriva lanciati dal tratto forse più panoramico del tracciato, il Wasserfall.

Il circuito del Sachsenring non ha tanti punti di sorpasso come altri circuiti. Sono ci sono solo tre punti in cui puoi provare ad attaccare la persona di fronte: curva 1, arrivando dal rettilineo principale; curva 10, con il rischio di essere sorpassati in caso di errore; curva 13 in fondo al Wasserfall, sfruttando bene l’uscita della curva 12 e la scia; curva 14, l’ultima ma con lo stesso rischio della 10, cioè di essere sorpassati.

Statistiche e record del Gran Premio di Germania


I l Gran Premio di Germania Quest’anno raggiunge il traguardo delle 72 edizioni, insieme al Gran Premio d’Italia e al Gran Premio d’Olanda tra i più longevi nella storia della MotoGP, considerando che l’edizione 2020 è saltata a causa della pandemia di Covid-19. Le 70 edizioni precedenti sono così suddivise: 25 al nuovo Sachsenring, 22 a Hockenheim, 12 al vecchio Sachsenring, 10 al Nurburgring-Nordschleife, 6 al Solitude, 4 al Nurburgring-GP, 1 allo Schottenring.

Il primo Gran Premio di Germania risale al 1952 sul circuito di Solitude nella Germania Ovest e vide le vittorie di Werner Haas nella 125, Rudi Feigenheier nella 250 e Reg Armstrong sia nella 350 che nella 500. Il primo Gran Premio della Germania Est risale al 1961 sul vecchio Sachsenring e vide le vittorie di Ernst Degner nella 125, Mike Hailwood nella 250 e Gary Hocking sia nella 350 che nella 500. L’ultima edizione, quella dell’anno scorso, vide il trionfo di Deniz Oncu in Moto3, Pedro Acosta in Moto2, Jorge Martin in MotoGP, Jordi Torres e Hector Garzo nelle due gare della MotoE.

Per quanto riguarda la MotoGPIL Pole 2023 a Pecco Bagnaia in 1’21”409 ed è anche di PeccoRecord di tutti i tempi sul giro in 1’19”765Il nuovo record sul giro della gara è stato stabilito da Johann Zarco in 1’21”225.

Per quanto riguarda la Moto2IL La Pole 2023 va a Pedro Acosta in 1’23”858 mentre il il nuovo giro record in gara è sempre di Pedro Acosta in 1’23”673Il record sul giro di tutti i tempi del 2021 di Raul Fernandez di 1’23”397 è ancora valido.

Per quanto riguarda la Moto3, Pole 2023 e record assoluto sul giro vanno ad Ayumu Sasaki in 1’25”130 mentre il nuovo giro più veloce in gara è di Daniel Holgado in 1’25”694.

Per quanto riguarda la MotoEIL Pole 2023 a Jordi Torres in 1’34”601 Con il’Record di sempre sul giro di Matteo Ferrari in 1’27”205 e il nuovo record sul giro di Hector Garzo di 1’27”914.

Programma del GP di Germania della MotoGP

 
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