Rugby Sound Festival tra muri di chitarre, a Legnano la carica elettrica dei Placebo – .

Rugby Sound Festival tra muri di chitarre, a Legnano la carica elettrica dei Placebo – .
Rugby Sound Festival tra muri di chitarre, a Legnano la carica elettrica dei Placebo – .

LEGNANO – Poche parole e tanti muri di chitarre per il placebo nel concerto di ieri, lunedì 1 luglio, alle Rugby Sound Festival LegnanoCiò non significava tuttavia un atteggiamento distaccato da parte di Brian Molko e Stefan Olsdal – sul palco con Matthew Lunn (batteria), Bill Lloyd (basso), Nick Gavrilovic e Angela Chan (tastiere) – che prima di guidare le numerose persone che si erano radunate per la banda britannica in canti e battiti di mani a ritmo – richiese ripetutamente, attraverso cartelli e annunci vocali, di astenersi dal filmare con i cellulariper vivere un’esperienza collettiva più emozionante.

Ingresso in scena con i riff di “Taste in men”

L’energico ha aperto lo spettacolo rock alternativo, con sfumature punk ed emo, della band torinese Peaks! tra l’appello alla difesa dell’ambiente e l’impegno a sensibilizzare le persone affette da disturbi depressivi. La scelta giusta come “animali da palcoscenico” da preparare, con pezzi come “Ondate di calore”, “Blackout” e “Quando le luci si spengono”il pubblico in cui si sono distinti sopra tutti maglietta di Ramones e Joy Division all’arrivo dei Placebo, avvenuto un quarto d’ora dopo le 21:00 e introdotto dal vortice oscuro dei riff di “Taste in men”.

Dalla colonna sonora di “Cruel Intentions”

Il battito ritmico delle mani degli spettatori sostituiva e sovrastava i tamburi su quasi tutto il palco. “Scena del crimine” e strappando le prime parole, pronunciate in un italiano senza inflessioni – «grazie, buonasera» – al leader della «band europea». L’attacco elettrico inaugurato da “Bionico” e continuò con un “Asciugati gli occhi” dal testo modificato – «fanculo i governi, fanculo le vostre uccisioni» – e sottolineato dall’esibizione del dito medio, è poi esploso con il pubblico che ballava “Ogni me, ogni te”singolo che riempie la pista da ballo e che compare nel film “Cruel Intentions”.

Olsdal al pianoforte e pogo sotto il palco

“Grazie, questo è per te”, ha aggiunto Molko dopo “Triste reggae bianco”dando l’indie rock di “Prova meglio la prossima volta”:per controbilanciarlo l’ingresso di un pianoforte bianco sul palcocon Olsdal prontamente alle chiavi per “Troppi amici”. Tra i movimenti teatrali di “Scomparso”il colpo rock’n’roll di “Per quello che vale” e sono stati apportati numerosi cambiamenti alla chitarra “Una canzone per dire addio”si è conclusa con il coro del pubblico, scatenando i suoi grandi applausi, subito seguiti dal pogo che si è scatenato sotto il palco per “L’amara fine”.

L’ultimo protagonista rimasto

Dopo un’ora di ricarica ininterrotta con la testa abbassata il primo classico “Nancy Boy” ha segnato l’uscita del gruppo verso le 22.30. Per tornare poco dopo per il trittico finale “Infrarossi”, “Correre su quella collina” e “Senza di te non sono niente”ma soprattutto per il rituale dell’addio che ha visto i due fondatori dei Placebo, accompagnati dal bassista, aggrappati agli amplificatori e intenti a manipolarli per creare quanti più riverberi, feedback e distorsioni possibili. Sul palco l’unico e solo vero protagonista, una piccola chitarra diabolica centro nevralgico del muro del suono.

Rugby Sound Festival, a Legnano un cast internazionale e rock per battere il record

legnano rugby placebo guitars – MALPENSA24
 
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