Gravina, elezioni anticipate il 4 novembre. Ecco come sorprende gli avversari – .

Aveva detto che avrebbe anticipato il voto e così ha fatto, d’accordo con Giovanni Malagò, il capo supremo dello sport italiano. Gravina è tornato domenica con l’aereo della squadra e ieri in Federazione Calcio ha trasformato le sue intenzioni in realtà. Prima di annunciare la data, però, l’ha comunicata a tutti i presidenti delle Componenti. Solo due hanno risposto negativamente, ma uno di loro, il numero uno del campionato di Serie A, è un nemico ingombrante. Casini è contro la stradanon all’inizio. Balata, presidente di B, che non avrebbe avuto problemi a comparire di fronte all’elettorato, ha anche lui respinto l’idea.

Scenari liquidi, come avrebbe dovuto essere il gioco di Spalletti. C’è una data, ma non ci sono candidati ufficiali. Gravina ha accorciato i tempi per neutralizzare la folta schiera di coloro che chiedevano le sue dimissioni e allo stesso tempo, con una mossa tempestiva, ha accorciato i tempi della campagna elettorale, mettendo in difficoltà i suoi avversari. Mancano solo quattro mesi da qui al voto, con l’estate in mezzo. Chiunque voglia rilevare la Federazione calcistica dovrà accelerare il processo e uscire allo scoperto. Vedremo se la politica esprimerà un candidato o se lo faranno la serie A o la serie B.
E intanto le Componenti dovranno riorganizzarsi e anticipare le elezioni: per regolamento la FIGC dovrà essere l’ultima a darsi una governance.

Gravina, invece, dovrà decidere cosa fare. È tormentato, in conflitto, palesemente amareggiato. Finora non ha preso una decisione definitiva, nemmeno se i segnali suggeriscono che proverà a salire di nuovo. Dopotutto, può contare su un consenso maggioritario: La Lega Dilettanti di Giancarlo Abete, che pesa per il 34 per cento, si schiera con l’attuale presidente, così come la Lega Pro di Matteo Marani, che detiene il 17 per cento. Anche Aic e Aiac, giocatori e allenatori, a quanto pare sono con Gravina. E lo stesso vale per gli arbitri. Certo, le alleanze, alla luce del crollo azzurro, andranno rinegoziate insieme ai programmi.

Marotta: «Facciamo tutti un po’ di autocritica»

Anticipare il voto, nella mente del presidente, è anche un invito disperato, forse l’ultimo, a mettere da parte rancori e divisioni per cercare una strada comune. E Beppe Marotta, presidente dell’Inter, pensa anche al bene comune e consigliere federale: «Dobbiamo fare tutti un po’ di autocritica, anche la Lega. Serve più collaborazione con la Federazione calcistica per il bene della Nazionale».

E Spalletti, travolto dalle critiche, pensa alla Nazionale. Riemergere dall’abisso del nulla in cui è sprofondato non sarà facile per il tecnico che tra poco più di due mesi ripartirà sfidando Mbappé e la Francia allo Stade de France. Il girone di Nations League, con 6 partite tra settembre e novembre, diventerà un banco di prova per il tecnico italiano. A novembre il nuovo presidente, chiunque egli sia, persino lo stesso Gravina, avrà la forza e la possibilità di decidere sulle sorti del tecnico. Licenziarlo ora, mentre il suo mandato sta per scadere, sarebbe stata una mossa politicamente sbagliata.

 
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