Bellucci, fermata dall’oscurità a Wimbledon contro Shelton, per vendicare… Braccialetti! – .

Bellucci, fermata dall’oscurità a Wimbledon contro Shelton, per vendicare… Braccialetti! – .
Bellucci, fermata dall’oscurità a Wimbledon contro Shelton, per vendicare… Braccialetti! – .

B come Bellucci Mattia, bustonese, talento mancino 23enne che non ti aspetti perché non ha l’altezza di un Superman (1.75), non ha la classifica dei predestinati (numero 148) ma è cresciuto molto come persona e come tennista con il duo di coach Fabio Chiappini e Paolo Moretti al Quanta Club di Affori, Milano. Trasformandosi da giocatore esplosivo che cerca la soluzione il prima possibile a combattente che costruisce l’opportunità attraverso lo scambio, usando la varietà di un giocatore atipico come un coltellino svizzero dalle tante opzioni, imparando da mille esperienze su tutte le superfici, nei tornei più difficili.

B come Bracciali, Daniele, aretino, “Braccio” per tutti coloro che non hanno trovato la strada giusta nel tennis nonostante sia salito al numero 1 in Italia nel 2006, fino a raggiungere il numero 21 al mondo in doppio – dove è diventato uno specialista -, vincere il titolo a Casablanca e arrivare anche al numero 12 ATP, con 7 titoli. Peccato che poi abbia chiuso la carriera il 21 novembre 2018, espulso dal Unità di integrità del tennis con l’accusa di aver favorito un giro di scommesse (da Wikipedia). Cosa hanno in comune questi due giocatori italiani di qualità oltre all’iniziale del cognome? Una partita memorabile a Wimbledon, giocata alla grande contro un uomo alto molto più quotato e qualificato, una partita da protagonisti a sorpresa, sospesa per oscurità.

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