Gravina e il voto anticipato in Federazione Calcio. E c’è la tessera Abete – .

abilità politiche

Gli ultimi anni, oltre alla difficoltà della Nazionale tra risultati sportivi e dirigenza (vedi l’addio dell’ex ct Mancini), sono state anche costellate di polemiche, j’accuse, tit for tat, ultimatum, tentativi di riforma che hanno spesso portato allo scontro-scontro con le componenti e i singoli rappresentanti. Chi conosce le doti politiche di Gravina invita a lasciare aperta ogni possibilità futura e non esclude che questa (presunta) dichiarazione d’intenti possa essere una strategia per prendere tempo e abbassare la guardia. Lasciare passare la bufera, far scendere di nuovo in campo la Nazionale, sperare in qualche buon risultato, ricucire qualche rapporto logoro e poi riproporre il proprio profilo per un nuovo ciclo. Quel che è certo è che se, come trapelato, i vertici dello sport e l’esponente del governo fossero informati, fare marcia indietro sarebbe molto più difficile. Ma la politica, anche quella sportiva, è spesso teatro di tutto e del contrario di tutto, compresi i ripensamenti clamorosi e le scelte leopardiane in cui tutto cambia perché nulla cambi. Se però Gravina confermasse le sue intenzioni, bisognerebbe riconoscergli un gesto di grande responsabilità e professionalità.

verifica dei poteri

In ogni caso, non passerà molto tempo prima che le carte vengano finalmente svelate, visto che il 4 novembre lo stesso Gravina ha convocato l’Assemblea elettiva della Federazione calcio all’Hilton Rome Airport Hotel di Fiumicino. All’ordine del giorno la verifica dei poteri, l’elezione del presidente dell’assemblea, l’elezione dei consiglieri federali delle componenti, l’elezione del presidente federale, l’elezione del presidente del Collegio dei revisori dei conti. Una scelta, questa di accelerare i tempi, che ha aperto nuovi scenari e supposizioni anche agli amanti del retroscena, delle strategie politiche e degli accordi sottobanco. Quattro mesi infatti sono troppo pochi per trovare un candidato forte e dirompente, espressione di una Serie A spesso in perenne dissidio interno.

il peso dell’abete

E in ogni caso, chi vorrà candidarsi dovrà vedersela con Giancarlo Abete, presidente della Lega Nazionale Dilettanti, forte del suo 34% di peso nei voti. E se, dati i tempi stretti, fosse Abete il candidato che mette tutti d’accordo? Magari anche Gravina che, in nome della continuità, potrebbe addirittura farsi da parte ma restare saldamente vicepresidente UEFA in vista dell’organizzazione degli Europei del 2032.

nuova configurazione

Abete, dirigente storico, non sarebbe certo una novità, ma un candidato equilibrato, in un momento in cui ci sarebbe bisogno di voltare pagina in modo netto. Ma non ci sono nomi forti all’orizzonte. Vedremo… Quattro mesi quindi per avere un nuovo assetto: con o senza l’attuale presidente. E quattro mesi che saranno molto importanti anche per Luciano Spalletti, la cui posizione al momento non è in discussione, ma è anche ovviamente legata a chi lo ha scelto e voluto dopo Mancini. Se nei prossimi mesi riuscirà a rimettere in piedi una Nazionale credibile, gettando le basi per la qualificazione ai prossimi Mondiali, allora chiunque sarà il nuovo presidente della FIGC punterà comunque sull’attuale ct che solo undici mesi fa è stato accolto, comprensibilmente, come il salvatore della patria. Ma se la confusione vista all’Europeo dovesse persistere e i primi risultati venissero a mancare, allora l’elezione di un nuovo presidente, specie se si trattasse di una rottura, potrebbe portare con sé anche un cambio nella guida tecnica della Nazionale.

 
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