L’allenatore della Nazionale Gianmarco Pozzecco ha parlato con La Gazzetta dello Sport in vista dell’inizio delle Preolimpiadi. Stasera la prima gara con la Bahreininizio alle 23:30 ora italiana. “La prima partita è sempre la più complicata dal punto di vista emotivo, soprattutto per una squadra come questa che ci tiene molto. Nel poco tempo a disposizione abbiamo pensato più a creare il nostro modo di giocare che agli avversari. Rispetto alle ultime due estati abbiamo avuto qualche sconfitta di un certo tipo e abbiamo aggiunto Petrucelli, che probabilmente partirà in quintetto, e Abass che avrà ruoli importanti.”
Sulle critiche«Io svolgo un ruolo che è il bersaglio più facile per qualsiasi sport. Quello che non sopporto è non essere criticato. Ho raggiunto la tranquillità dal punto di vista della gratificazione dell’ego. Ma è un dato di fatto che i ragazzi giocano bene insieme e con grande attaccamento. Questo non è discutibile. Se vengo attaccato va bene, forse perché non disegno gli schemi nei time out, cosa molto televisiva, ma fine a se stessa. È più utile rassicurare, a volte anche non dire niente o far parlare i giocatori tra loro».
La tensione prima della gara«Non c’è paragone. Da allenatore il senso di responsabilità è più stressante. Da giocatore hai delle certezze, da allenatore le ritrovi quando ti fidi dei giocatori. La cosa positiva è che, rispetto a due anni fa, mi fido ciecamente dei miei giocatori. L’unica cosa che ha senso è la considerazione reciproca e in questo siamo sempre cresciuti. Ci capiamo subito con la serenità di poter dire tutto. Hanno l’intelligenza di capire che è giusto avere fiducia, riconoscendo che sono io l’allenatore. Sono sicuro che daranno il massimo. Il legame con la maglia si sente in modo clamoroso. La Nazionale è loro, non mia».
