i piani del manager italiano – .

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La Renault non sta facendo grandi coseQuando sei al limite delle tue forze gas spesso si mettono in atto azioni disperate al limite del ridicolo. Il ritorno di Flavio Briatore come “Consulente esecutivo” dell’amministratore delegato Luca de Meoper il programma Formula 1 del gruppo Renaultè chiaramente un esempio lampante. Nelle ambiziose intenzioni del manager milanese Alpinocome dichiarato poco meno di un anno fa, sarebbe diventato “illa Ferrari francese”. Una stalla capace di scaldare i cuori dei fan transalpini. In poco meno di un anno fu sollevato dall’incarico di squadra principale Otmar Szafnauera chi è stato assegnato il testimone (o l’onere?) Bruno Famin.

Una sorte simile è stata riservata a Pat Fryil cui ruolo è stato affidato al progettista Matt Harmanpadre del fallito Alpino A524Per garantire che non manchi nulla, sono stati posizionati uno accanto all’altro Gasly e Oconle cui frizioni risalgono alle categorie inferiori. La coesistenza non poteva che degenerare, era questione di tempo, come dimostra il clamoroso disastro di Monaco che ha portato alla fine del rapporto di collaborazione tra la squadra ed Stefano alla fine della stagione 2024Quale soluzione migliore che affidarsi al manager che dava lustro al marca Renault vincendo gli unici titoli mondiali in 2005 e 2006?

L’uomo che, non sapendo nulla della categoria, su richiesta di Luciano Benettonha preso le redini di una scuderia da centrocampo per condurla in cima al mondo con Schumacher? La storia di un uomo di successo che, per continuare a cavalcare l’onda, ha commesso alcune delle azioni più spregevoli nella storia della F1. Sì, perché possiamo capovolgere la situazione come vogliamo, ma nella beffarda notte di Targa di Singapore 2008a perdere la faccia non è stato solo il geometra cuneese ma anche il suo storico collaboratore Pat Symonds e il Renault che ha causato un danno enorme alla reputazione.

Nelson Piquet Jr (Renault) si schianta contro il muro durante il Gran Premio di Singapore 2088

La sentenza di assoluzione dell’ 2013 era una farsa nata da un tacito accordo con l FIA guidata da Jean Todt: Briatore non avrebbe mai dovuto mettere piede di nuovo in F1Un detto popolare recita: “Quando passa il giorno del santo, finisce la festa” e con la fine del mandato di Morto a capo del FIA“Mister Billionaire” è diventato sempre più presente nel paddock che ha gradualmente riaccolto il (nemmeno tanto nascosto) regista della più grande frode sportiva, lasciando fuori chiunque provi ad entrare Circo per dare vita al sogno di uno dei piloti che ha scritto la storia “pulita” della categoria: Mario Andretti

F1, Alpine e Renault: le strategie di Flavio Briatore

Tappandoci il naso, cosa può fare e cosa sta già progettando a medio termine l’imprenditore 74enne per risollevare le sorti della Renault? La prima mossa riguarda il contatto con l’entourage di Carlos Sainz per verificare la loro disponibilità. Il primo feedback sembrano positivi e con una strategia di comunicazione intelligente, Flavio ha chiarito di essere sorpreso dal fatto che un pilota del calibro dell’iberico non abbia ancora trovato posto. Attenzione: stiamo parlando della stessa persona che ha definito Jenson Button un “bulldozer”, mentre il pilota inglese stava vincendo il titolo mondiale con la Brawn GP.

Jenson Button (Brawn GP) festeggia il campionato piloti del 2009

Le possibilità che Briatore può deridere Adulti e Seidl sono molto alti. L’impegno di Carlo permetterebbe la ricostruzione dell’ squadra utilizzando un pilota affidabile ed esperto che sa come vincere le gare e ottenere piazzamenti importanti. Un ragazzo molto analitico che raramente perde la calma, perché è chiaro a tutti che Alpino almeno in linea di principio non potrà fornire uno strumento vincente per la da Madrid. Mancano diversi tasselli al mosaico e, ironia della sorte, uno di questi è il cuore dell’auto: il propulsore..

Da tempo circola la voce che Alpino è disposto a diventare un squadra cliente. Un’oscenità dal punto di vista dell’immagine per il gruppo Renault che però semplificherebbe i costi porterebbe ad un enorme “risparmio” in quanto tutti i costi. Un’ipotesi che sancirebbe la fine della storica operatività della fabbrica di Viry-Châtillon che per anni è stata la base operativa dove venivano costruiti e gestiti i motori del programma Formula 1 della casa francese. Mercedes Potrebbe essere un’opzione aver perso Aston Martin da 2026.

Avendo affidato il squadra di nuovo al manager Tutto è possibile, ma è chiaro che la credibilità di Renault è al minimo storico. Non è escluso che il consiglio di amministrazione del colosso francese, ormai stremato da numerosi anni di fallimenti, abbia affidato a Briatore un mandato diverso da quello indicato nei comunicati ufficiali.All’imprenditore italiano potrebbe essere stato affidato il compito di liquidare la squadra facilitare la vendita a terzi che intendono stipulare Formula 1.

Flavio Briatore, Executive Advisor per il team Alpine

Inoltre, scollegando la divisione che storicamente si è occupata dell’ alimentatore rappresenterebbe una semplificazione organizzativa per eventuali acquirenti. Formula 1 con un numero limitato di luoghi trasforma anche quello disastroso Alpino in un potenziale oggetto del desiderio per molti costruttori, interessati a sfidare l’ ottenuto del sport motoristiciNel frattempo, sia gli intelligenti che i discutibili manager L’Italia è già pienamente coinvolta nel risollevare le sorti della squadra francese.

Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat

Immagini: Alpino – F1

 
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