Tre stagioni a difesa dei pali del Genoa in Serie A, a partire dal 1989: stiamo parlando di Simone Braglia, indimenticabile portiere rossoblù e idolo di tante generazioni.
Con la maglia del Genoa, Braglia raggiunse il punto più alto della sua carriera: un quarto posto conquistato nel 1991 e la semifinale di Coppa UEFA nel ’91-’92. Senza dimenticare le straordinarie prestazioni durante la prima trasferta europea della storia del Genoa. Da sempre legato ai colori e alle vicende del Genoa, Pianetagenoa1893.net ha intervistato l’ex numero uno del Grifone per fare il punto della situazione e non solo sul fronte portieri.
Braglia, per il gol del Genoa si fanno i nomi di Terracciano, Turati e Kotarsky: se fossi il direttore sportivo del Genoa, chi sceglieresti?
Per il bene del Genoa, visto che non stiamo parlando con tutto il rispetto di una squadra che non gioca in Serie B, ma in Serie A, e ci sono rischi che vanno presi e calcolati. Ci vuole competenza, responsabilità e credo che in Serie A si debba partire con certezze. Il campionato italiano è diverso da quello greco anche se Kotarsky è un profilo giovane e interessante, ma preferirei tutelarmi con Terracciano o Perin: hanno più esperienza.
Terracciano è titolare fisso da tre stagioni a Firenze, ma ha 34 anni…
Se consideriamo che la dirigenza del Genoa vuole prendere giocatori giovani per farli crescere e poi eventualmente venderli se c’è l’offerta giusta: però, stiamo andando controcorrente. Se prendono sia Terracciano che un portiere giovane, va bene e potrebbe essere una dirigenza che tifo. Senza dimenticare che il Genoa ha già un portiere, che è Leali, che può partire titolare. Ha maturato esperienza e al Genoa ha fatto bene le poche volte che è stato chiamato e conosce già l’ambiente. Però Leali è ambito dal Bari quindi i portieri da prendere sarebbero due. Il ruolo del portiere per una squadra è importante. Il Genoa è stata la mia nazionale, è una squadra rinomata e non bisogna sbagliare. Bisogna rischiare il giusto.
Turati invece ha solo 23 anni e ha giocato una sola stagione in Serie A. Di lui non abbiamo parlato finora: cosa ne pensi?
Non mi piace. Troppo incoerente. In uno stadio come il Ferraris che impone personalità e ti carica, secondo me non va bene. Poi la società sceglie, ma questa è la mia opinione.
Io non cambierei Spalletti. Lui ha fatto quello che poteva, ma ha dovuto far giocare i giocatori nei loro ruoli. Ha fatto degli errori tattici. Bisogna usare i giovani non solo per pagare i debiti, ma qui faremo una lunga discussione. All’estero i giovani giocano. Guarda le nazionali di Spagna, Svizzera e Inghilterra in questo momento: quando i giocatori sono bravi giocano, mentre in Italia non giocano o giocano solo per l’Atalanta o il Genoa. In futuro ci devono essere dei cambi generazionali. All’estero tutto è gestito meglio e credono nei settori giovanili.
“Genova deve sistemarsi e poi entrare nell’élite del calcio”
Blazquez ha parlato nei giorni scorsi di possibili rinforzi per la squadra: per ora terzino e centrocampista offensivo. Aggiungereste giocatori in altri ruoli?
Il Genoa deve assestarsi per poi entrare nell’élite del calcio. È giusto mantenere la spina dorsale della scorsa stagione che ha fatto molto bene e se possibile Albert e Retegui. Con i rinforzi credo che il Genoa possa fare molto bene. Non vedo grandi squadre che possano essere tali da non puntare a qualcosa in più.
