C’era chi sperava in un Danilo Iervolino desiderosi di trasformare l’amarezza in voglia di ripartire e riscattare la precedente stagione disastrosa culminata in una retrocessione a suon di record negativi. E invece, stando a quanto filtra, non c’è possibilità di uno scatto d’orgoglio utile a garantire un ambizioso programma sportivo alla Salernitana. Del resto, aver negoziato per mesi con un fondo che, di fatto, non offriva garanzie fin dall’inizio aveva già fatto suonare un campanello d’allarme.
Il proprietario potrebbe lasciare la carica di presidente, ci sarebbero anche valutazioni in corso da parte dell’amministratore delegato Maurizio Milan per il quale non è escluso un passo indietro che sarebbe clamoroso, visto che si è parlato di un ruolo di vertice sia nel caso di permanenza di Iervolino, sia nel caso di una chiusura positiva dell’operazione Brera. Petrucci potrebbe dimettersi dalla carica di vicepresidente, mentre al momento i legali non hanno ricevuto alcuna offerta per l’acquisto della Salerno che attualmente ha un valore di 25 milioni di euro.
Il rischio di vivere una stagione costantemente in apnea e con scenari futuri pesanti è concreto, del resto il 2 luglio non c’è praticamente nulla e dopodomani andrà in scena una dura protesta che sancirà la definitiva frattura tra proprietà e tifosi. Ovviamente nessuno deve pensare di giustificare il disimpegno e il calo di entusiasmo con una presa di posizione anche tardiva e che di certo non sfoci in nulla di offensivo e incivile. Salerno è un esempio da questo punto di vista. In ogni caso, per ora, Petrachi resta in sella. Va da sé che, restando tutto così e con un budget limitato, non si può escludere a priori alcun colpo di scena.
