Recensione Wallbox Pulsar Max, ricarica connessa alla rete e con fotovoltaico – .

Chi non guida un’auto elettrica potrebbe immaginare che le wallbox, con la w minuscola a indicare la categoria, siano tutte uguali. Non è vero, così come non è vero che i cavi di ricarica sono tutti uguali, basti pensare ad esempio a quello di Juice Technology. Negli ultimi mesi Ho provato Wallbox Pulsar Maxla wallbox Wallbox dedicata agli utenti non troppo smaliziati, ma che cercano un design compatto e gradevole, tanta facilità d’uso e affidabilità.

Caricabatterie Wallbox Pulsar Max per veicoli elettrici, potenza di carico fino a 7,4 kW, connettore di tipo 2, cavo da 5 metri, con Wi-Fi, Bluetooth, OCPP, installazione semplice, interno o esterno, Nero

LE WALLBOX NON SONO TUTTE UGUALI

Le differenze sono hardware e software, esattamente come accade negli smartphone, e le scelte che si possono fare sono le stesse: voglio qualcosa di semplice da ricaricare manualmente e risparmiare? Ce ne sono tanti, ma attenzione alla sicurezza e alla provenienza. Oppure voglio una wallbox che si integri con la casa, sappia quando sto utilizzando altri elettrodomestici e che si ricarichi solo quando il mio fotovoltaico è in produzione.

Oppure, ancora, ho la necessità di utilizzare la wallbox come ripetitore WiFi in grado di creare una rete nel garage: Prism Solar di Silla lo fa, ma questo Pulsar Max Wallbox no. Tuttavia, il Pulsar Max ha un’interfaccia più piacevole e amichevole rispetto ad esempio a quella di Silla Industries. E la domotica? La mia Wallbox può essere integrata con Home Assistant tramite MQTT? Insomma tante domande, tante esigenze, tanti prodotti diversi.

PROVA CON IL FOTOVOLTAICO

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Da un paio di mesi ho messo in pensione il Prism che avevo precedentemente installato per provare il prodotto Wallbox, una colonnina di ricarica domestica chiamata Pulsar Max disponibile in Versione monofase da 7,4 kW (32A) e in quelli trifase 11kW e 22 kW (16A e 32A rispettivamente).

A livello di scheda tecnica offrono tutte le stesse funzionalità, a partire dalla possibilità di configurare la corrente di 6A (si caricano se hanno a disposizione un minimo di 6A, e questo vale sia con la rete domestica che con il fotovoltaico) fino al Protezione IP55. Nel mio caso l’ho installato all’interno e a parete, in un allestimento che ho realizzato appositamente per le wallbox che “vanno e vengono” (quelle in prova), ma le sue caratteristiche lo rendono comunque compatibile con un’installazione esternamagari sul muro e sotto una tettoia se vuoi essere più sicuro.

Per quanto riguarda la connettività c’è sia WiFi che BluetoothMa non è possibile creare un “ponte” WiFi. come avevo fatto con il mio Prism, e questo in alcune circostanze non è da sottovalutare perché costringe ad acquistare un ripetitore WiFi per la rete domestica, ad occupare una delle poche prese del garage o ad attrezzarsi in altro modo dato quello del Pulsar Max non è raggiungibile ad esempio con un cavo di rete.

Questa funzionalità potrebbe non interessare a tutti, ma nelle case sempre più connesse può essere comodo per programmare o avviare una ricarica anche da remoto o creare integrazione con la smart home. Non male, nel senso che se questa non è la vostra esigenza, il Pulsar Max permette di fare a meno del WiFi programmando tramite app per smartphone e Bluetooth. In questo caso si sceglie la modalità (ad esempio la ricarica solo quando il fotovoltaico è in produzione, oppure quella che parte ogni sera in una determinata fascia oraria) e poi ci si dimentica di tutto il resto. Indipendentemente dal fatto che sia possibile connetterlo al WiFi o meno, il Pulsar ha alcune funzioni che possono essere abilitate/disabilitate solo tramite Bluetooth: queste sono quelle più sensibili/configurazioni fini, e non è una cattiva scelta.

Dotato di luce LED, utile per riconoscere lo stato del caricatore ma anche disattivabile manualmente o automaticamente dopo pochi secondi dall’ultima interazione, Pulsar Max è perfettamente integrabile con impianti fotovoltaicianche se in modo semplice e non dal punto di vista della domotica/casa intelligente (ad esempio Prism supporta MQTT).

Il sistema si chiama Eco-intelligente e permette, tramite un sensore da portare al proprio contatore, di alimentare la wallbox solo quando l’impianto fotovoltaico sta producendo energia in eccesso rispetto a quella richiesta dalla casa (Modalità completamente verde, richiede un minimo di 6A/circa 1,4 kW e tutto da fotovoltaico). Il sensore è ovviamente utile anche quando si richiede energia dalla rete e, una volta impostati gli ampere massimi (lo fa l’installatore se non si sa cosa fare), stacca o limita la corrente dedicata alla ricarica se qualcuno è in la casa accende il forno, il phon o il piano a induzione e non hai la capacità nei kW del contatore (il mio è 6 kW per esempio, ma il Pulsar Max può funzionare tranquillamente anche con quelli da 3 kW).

Utilizzando Eco-Smart è possibile selezionare una seconda modalità intelligente (Modalità ecologica), quello dedicato a chi ha impianti fotovoltaici più piccoli o che magari producono meno a causa dell’esposizione. In questo secondo caso, e dovrà essere attivato manualmente tramite Bluetooth, viene utilizzato un mix di energia di rete e fotovoltaica, permettendo al Pulsar Max di prelevare parte dell’energia anche dal distributore locale e riuscendo quindi a garantire una ricarica anche quando la produzione è inferiore: bastano 2A (circa 0,46 kW) per fase e la colonnina integra i restanti 4A per raggiungere il minimo di 6A tramite rete. Quindi una nuvola temporanea non blocca la ricarica.

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Tra le altre funzioni ce ne sono alcune che vale la pena citare: la prima è la gestione della carica permette di inserire il prezzo dell’energia per avere un resoconto anche in euro spesi/risparmiati oltre che in kWh consumati, sempre utile per noi amanti di grafici e statistiche (o per stare attenti al portafoglio).

Il secondo è il sistema di blocco automatico, così da impedire ricariche non autorizzate e il terzo è quello del già citato, ma non ancora definito con il suo nome, Power Boost, bilanciamento del carico tra casa e auto che ti permette di abbassare e aumentare automaticamente la potenza di ricarica dell’auto in base a ciò che stai facendo a casa senza intervenire ogni volta manualmente.

L’applicazione Poi E’ ben fatto, molto intuitivo e semplice come da filosofia di questo prodotto che non vuole essere quello che strizza l’occhio ai “geek”, punta piuttosto ad un design valido e compatto, una totale semplicità di utilizzo ed una completezza di accessori visto che Nella confezione è compreso anche il supporto da fissare al muro che funge da avvolgicavo e quale Ospita anche la spina del cavo di tipo 2 in modo pulito ed eleganteovviamente collegato direttamente alla wallbox e non rimovibile.

Ci sono dei limiti: se hai quel pizzico di malizia e di conoscenza tecnica in più, ci sono altri prodotti che ti danno più versatilità di configurazione per esempio, magari meno eleganti, magari più ingombranti e anche più costosi, ma che cento e più euro in più danno maggiore versatilità di configurazione.

Un altro “difetto”, e qui le virgolette sono d’obbligo, è il fatto che il Pulsar Max non riconosce la sessione come terminata finché il cavo non viene fisicamente scollegato dall’auto. Avrei preferito farlo invece, ma la limitazione è che semplicemente non registra la sessione nella cronologia finché non scolleghi il cavo.

Per installazioni multiple condominiali o aziendali, Wallbox Pulsar Max supporta il protocollo OCPP (Open Charge Point Protocol) che permette di creare un sistema centrale che bilancia e gestisce, anche con autorizzazione remota, numerose stazioni di ricarica Pulsar Max

Piccoli peccati che non significano che non possano essere risolti con un aggiornamento, ma in questi due mesi di utilizzo continuo ed esclusivo Posso confermare che Pulsar Max di Wallbox non ha mai fallito un programma o perso un colpoed anche i problemi WiFi che qualcuno lamenta su Trustpilot, sono probabilmente legati ad un’errata configurazione della rete degli utenti più che ad un difetto del Pulsar Max che, se ha segnale, è sempre raggiungibile da remoto e, comunque, può svolgere tranquillamente il suo lavoro anche senza essere connesso, con l’unica limitazione che per la reportistica bisogna “scaricarlo” ogni tanto via Bluetooth per avere il grafico aggiornato.

f05a7c4bfd.jpg Caricabatterie Wallbox Pulsar Max per veicoli elettrici, potenza di carico fino a 7,4 kW, connettore di tipo 2, cavo da 5 metri, con Wi-Fi, Bluetooth, OCPP, installazione semplice, interno o esterno, Nero

Il prezzo non è bassissimo, ma è nella media se si guarda alle migliori marche per affidabilità: online lo si trova a poco più di 700€ mentre se acquistato tramite un installatore il preventivo dipenderà molto dalla complessità dell’installazione, dalla necessità o meno di tirare qualche cavo (e quindi dalla distanza dal contatore di casa) e così via, ecco perché è sempre consigliabile chiedere più di un preventivo.

 
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