Non entrare in quella casa. Anzi, prova ad entrare se puoi. Un’impresa degna di un romanzo. La suggestione di un thriller dalle sfumature horror è immediata in…
Sei già abbonato? Accedi qui!
OFFERTA SPECIALE
MIGLIORE OFFERTA
ANNUALE
€ 79,99
€19
Per 1 anno
SCEGLI ORA
MENSILE
€ 6,99
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
MENSILE
€ 6,99
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
– O –
Sottoscrivi l’abbonamento pagando con Google
sottoscrivi
OFFERTA SPECIALE
Leggi l’articolo e l’intero sito ilmessaggero.it
1 anno a 9,99€ € 89,99
Abbonati con Google
O
1€ al mese per 6 mesi
Rinnovo automatico. Disattiva quando vuoi.
- Accesso illimitato agli articoli sul sito e sull’app
- La newsletter di Buongiorno delle 7.30
- La newsletter Ore18 per gli aggiornamenti della giornata
- I podcast delle nostre firme
- Approfondimenti e aggiornamenti in tempo reale
Non entrare in quella casa. Anzi, prova ad entrare se puoi. Un’impresa degna di un romanzo. La suggestione di un thriller con sfumature orrore è immediato verso lo strano caso di “la casa più solitaria del mondo”. Una mini villa-cottage situata su una piacevole isola al largo della costa diIslanda, misteriosamente vuoto da oltre cento anni. Chi lo ha costruito? Chi viveva lì? Perché è lì… Chissà quali trame avrebbe escogitato Agatha Christie, per non parlare delle inquietanti presenze che Stephen King vi avrebbe ambientato. Fatto sta che la teoria più gettonata, tra le varie sviluppate nel corso degli anni, è che la casa solitaria sia stata costruita da un miliardario come base sicura in caso di apocalisse zombie.
LA POSIZIONE
Siamo sull’isola di Elliðaey, un appezzamento di terreno di 110 acri, deserto e di difficile accesso, situato al largo della costa meridionale rurale dell’Islanda. Oggi è completamente deserta, ma le cronache riportano che l’ultimo inquilino dell’isola risale a circa 300 anni fa. Cinque famiglie che vivevano lì facevano affidamento sulla pesca, sulla caccia alle pulcinelle di mare e sull’allevamento del bestiame. Allora cosa ci fa questa minuscola casa bianca, con tanto di loggia-piattaforma vuota all’ingresso, l’unico edificio conosciuto sull’isola di Elliðaey?
L’isola a forma di barca al centro di Roma: se la guardi noterai anche la poppa e la prua
LE TEORIE
Le teorie si rincorrono. Forse lì potrebbe vivere un eremita religioso. Forse il governo islandese ha regalato l’isola alla cantautrice Bjork. Forse un rifugio in attesa del fenomeno Walking Dead… La curiosità è così grande da attirare l’attenzione dei media. The Mirror rivela che “un lodge come questo situato su un’isola remota non ha elettricità, acqua corrente o impianto idraulico interno. Dispone però di una sauna alimentata da un sistema naturale di raccolta dell’acqua piovana.” Il mistero è stato in parte svelato.
LA PROPRIETÀ’
La proprietà fu infatti costruita dall’Associazione di caccia Elliðaey che negli anni ’50 volle utilizzarla come base per cacciare stormi di pulcinelle di mare, noti per banchettare con l’abbondante offerta di pesce nelle acque ghiacciate sottostanti. Ma come raggiungerlo? Ecco che arriva il bello. Molto complicato. “Il viaggio verso quest’isola è caratterizzato da temperature gelide e onde che a volte possono essere estremamente terrificanti.”
COME RAGGIUNGERLO
Secondo The Travel: “Mentre il viaggio in sé può essere spaventoso e scomodo, arrivare sull’isola è ancora più terrificante. Devi saltare dalla barca o dalla nave su un lato ripido dell’isola e tenere una corda attaccata all’isola. Se ciò non viene fatto correttamente, è inevitabile una caduta nell’acqua gelata. Dopo aver saltato con successo e aggrappato alla corda, devi salire su questa parte ripida fino alla cima dell’isola con l’aiuto della corda.”
© TUTTI I DIRITTI RISERVATI
Leggi l’articolo completo su
Il Messaggero