La nuova linea di smartphone Huawei sembra strizzare l’occhio all’immaginario steampunk: sono stati utilizzati microingranaggi per motorizzare la fotocamera principale.
Presentato in Cina, comprende i modelli Pura 70, Pura 70 Pro, Pura 70 Pro Plus e il top di gamma Pura 70 Ultra al prezzo di 9.999 yuan, che al cambio si aggirano sui 1.300 euro.
Pura 70 Ultra ha come cervello un processore Kirin 9010, confermando così le indiscrezioni di un mese fa, ma non è ancora chiaro se sia su nodo a 5 o 7 nm. Più probabilmente ancora su 7nm. Si tratta comunque di un 8 core: 1 x 2,3 GHz; 3×2,18 GHz; 4×1,55 GHz.
Lo schermo è un OLED LTPO da 6,8″ con frequenza di aggiornamento di 120 Hz e picco di 2500 nit. La batteria è da 5200 mAh con ricarica da 100 W, wireless da 80 W e condivisione batteria wireless da 20 W. I tagli sono 16 GB/512 GB e 16 GB/1 TB.
Sul retro c’è il trio di fotocamere. L’equivalente principale da 22,5 mm ha a disposizione il sensore Sony IMX989 da 50 MP 1″, ed è per questo motivo che il Pura 70 Ultra necessita di un obiettivo motorizzato.
La motorizzazione non serve a rendere l’ottica a focale variabile, ma a portarla alla giusta distanza dal piano focale del sensore da 1mm” quando la fotocamera è attivata.
Una soluzione che serve a contenere lo spessore complessivo del modulo rispetto al corpo del telefono. Huawei ha testato questo meccanismo per 300.000 cicli di apertura e chiusura.
Tuttavia, la fotocamera principale ha un altro motore, quello che lo consente variare l’apertura dell’obiettivo, che può andare da f/1.6 a f/4.0.
Il 1″ 50 MP è accompagnato da un obiettivo tele ottico stabilizzato da 90 mm equivalenti, anch’esso da 50 MP, e da un obiettivo ultra grandangolare da 40 MP per una lunghezza focale equivalente da 13 mm.
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