cinque buoni motivi per giocarci anche su PS5 – .

Annunciata lo scorso febbraio, a circa un mese dal sesto anniversario del gioco, la versione PS5 di Sea of ​​Thieves è finalmente disponibile sullo store digitale di Sony, giusto in tempo per inaugurare la dodicesima stagione di supporto post-lancio con una bella iniezione di nuovi talenti della pirateria. Per celebrare questo lieto evento, che molto probabilmente avrà un impatto importante sulle politiche multipiattaforma di Microsoft, abbiamo deciso di proporvi una carrellata di motivi per varcare i confini di “Sea of ​​Thieves” anche su PS5.

L’avventura pirata definitiva

Sea of ​​​​Thieves è un’avventura dinamica ambientata nel mezzo le onde e le palme dell’omonima regione marittima, idealmente situato nel nord dei Caraibi, al di là di un passaggio insidioso che solo i migliori corsari hanno avuto il coraggio o la fortuna di attraversare. Per questa colorata plebaglia il “Mare dei Ladri” è un vero paradiso: una terra promessa pieno di occasioni per riempire le stive di bottino e boccali di rumsulla rotta tracciata da un caleidoscopio di incursioni epiche.

Il tutto nella cornice di un mondo aperto condiviso e animato una formula PvPvE ottimamente realizzata, una matrice di un’esperienza costellata di gameplay emergente ed eventi memorabili. Una semplice caccia al tesoro in compagnia del proprio equipaggio (le tre tipologie di navi possono ospitare al massimo 2, 3 o quattro pirati) può, ad esempio, segnare l’inizio di un’impresa molto più complessa, magari con il contributo ostile di un’agguerrita squadra di bucanierioppure grazie al ritrovamento di una mappa che riporta le coordinate di un avamposto pieno di ricchezze e non morti.

Sebbene il PvP sia uno degli elementi chiave della proposta di Rare, modellato per offrire predoni libertà d’azione senza compromessidallo scorso anno è anche possibile escludere completamente questa componente dal budget da diporto, navigando su mari più “sicuri” perché popolati solo da amici e collaboratori.

Restando in tema di variazioni sul tema della pirateria, Sea of ​​Thieves può essere giocato – più o meno – facilmente anche in solitaria, anche se la dimensione “sociale” del lavoro di Rare è uno dei suoi aspetti migliori, anche in relazione alla sua naturale propensione al gioco di ruolo. A questo proposito potremmo raccontarvi una valanga di storie basate su incontri e scontri casuali in alto mare, di nemici che si alleavano di fronte ad un avversario comune, di dispute che si concludevano con un giro di canzoncine e bevute, o inseguimenti tesi affrontati come una sfida di perizia marinaresca e sangue freddo, culminati in un approdo tutt’altro che elegante e in una fuga frenetica per portare in salvo scrigni e oggetti preziosi. Tutto può succedere tra le onde del “Sea of ​​​​Thieves”, e così accade Questa esaltante imprevedibilità rende il lavoro di Rare davvero unico.

Non è mai troppo tardi per dedicarsi alla pirateria

Nonostante si tratti di un “game as a service” piuttosto atipico, Sea of ​​Thieves rientra pienamente nella definizione e ora ha sei anni di onorato servizio: una longevità che potrebbe scoraggiare gli utenti PS5, magari preoccupati di dover incrociare le lame con una legione di veterani agguerriti, equipaggiati di tutto punto e con un tesoro di encomi da sfoggiare con orgoglio. Al di là dell’evidente divario in termini di abilità, in termini di conoscenza dei sistemi di gioco, competenza bellica e abilità al timone, ci teniamo a ricordare che il titolo non offre veri e propri bonus agli utenti più esperti.

L’assenza di un sistema di progressione verticale, e di conseguenza di vantaggi e talenti sbloccabili, fa sì che tutti gli utenti abbiano le stesse possibilità di sopravvivere a una specifica sfida, sia essa una battaglia navale o una spedizione nel cuore di un’isola remota. In sostanza, una volta appresi i rudimenti del mestiere corsaro e dedicato un po’ di tempo al necessario rodaggio, i neofiti non sentiranno troppo il peso degli anni trascorsi sulla terrafermagrazie alla frequente benevolenza di una comunità generalmente affabile.

Pur in assenza di un classico modello di progressione “per ruoli”, Sea of ​​Thieves offre comunque stimolanti meccaniche di progressione, che invitano gli utenti a scalare i ranghi delle varie compagnie commerciali per mettere le mani su un vasto assortimento di ricompense estetiche, utile per personalizzare sia il tuo alter ego pirata che la tua orgogliosa nave. Ognuna delle squadre attive nel mondo di Sea of ​​Thieves è disposta a premiare gli sforzi compiuti in attività e missioni specifiche, dal commercio all’arrembaggio, il cui completamento consente di scalare i ranghi di una fazione e ottenere titoli, dobloni e i suddetti fronzoli.

1714560057_437_cinque-buoni-motivi-per-g

Vale la pena sottolineare che il calderone da gioco di Sea of ​​​​Thieves offre una buona varietà di incarichi per tutti i gustie che raggiungere il rango 50 con almeno tre compagnie permette di fregiarsi del titolo di Pirata Leggenda, accedendo agli affari della fazione di più alto rango del “Sea of ​​Thieves”, o la Fortuna di Atena.

Sei anni di contenuti e avventure

Se è costituita gran parte delle attività “base” di Sea of ​​Thieves tasselli procedurali, uniti in un mosaico flessibile che può includere incroci, enigmi, interazioni ambientali, mappe da decifrare e combattimenti, vi ricordiamo che in occasione del primo anniversario del titolo, il 30 aprile 2019, il team di Rare ha iniziato a rimpolpare il bagaglio di contenuti con vere e proprie “questline”.

Denominate Storie Assurde, queste imprese collegate hanno avuto il merito di ingrossare il profilo narrativo ludico dell’esperienza, da un lato approfondendo l’intrigante lore del mondo di gioco, dall’altro inserendo compiti più strutturati e sfide uniche negli equilibri del gioco. gameplay, plasmato nel rispetto dei toni e delle caratteristiche di Sea of ​​Thieves. Nel tempo questo modello di avventura più tradizionale è stato ampliato e arricchito grazie anche a crossover sorprendenticome quello con la saga “Pirati dei Caraibi” (qui lo speciale su Sea of ​​Thieves A Pirate’s Life) o il più recente “The Legend of Monkey Island”, ovviamente ispirato alle avventure del temibile pirata per eccellenza: Guybrush Threepwood (qui lo speciale su Sea of ​​Thieves The Legend of Monkey Island). Più in generale, gli utenti che oggi entrano a far parte delle fila dei freebooter di Sea of ​​Thieves possono contare su sei anni di contenuti aggiuntivi, distribuiti gratuitamente tra le fasi di un supporto post-lancio a dir poco virtuoso. A questo proposito, il Plunder Pass stagionale rimane un acquisto completamente facoltativoil che in linea con il sistema di progressione del gioco non offre alcun reale vantaggio, se non per quanto riguarda l’ampiezza del catalogo di elementi estetici a disposizione dei corsari, che è già più che generoso di default.

Nel caso in cui abbiate qualche dubbio sulla vitalità del titolo, e temiate che l’acquisto possa portarvi a varcare i confini di una produzione sulla via del tramonto, possiamo confermarvi che non solo Sea of ​​Thieves ha una piattaforma attiva e un’ampia base di giocatori dalla sua parte, ma che né Rare né Microsoft sembrano attualmente intenzionati a porre fine al ciclo di vita del prodotto.

1714560057_60_cinque-buoni-motivi-per-gi

Basti pensare al fatto che la dodicesima stagione del gioco, disponibile da oggi in concomitanza con l’uscita della versione PS5, porta con sé un discreto numero di nuovi elementi e funzionalità: si passa da nuove armi come la pistola a doppia canna e i coltelli da lancio, a nuove meccaniche come la possibilità di lanciarsi in marce sul filo della corda dell’arpione, oppure sfruttare le funivie per velocizzare l’esplorazione delle isole più grandi. Insomma: Sea of ​​Thieves è ancora un’esperienza in continua evoluzione, ed è probabile che l’ampliamento del pubblico dia ancora più slancio a questo viaggio ancora in corso.

Pergamene condivise su tutte le piattaforme

Considerando l’arrivo tardivo del gioco su PlayStation 5, ci sentiamo di inserire tra i pregi della proposta anche il pieno supporto alla cross-progression e al gioco multipiattaforma. Se hai già mosso i primi passi nel mondo di Sea of ​​Thieves, magari su PC approfittando di un periodo di prova di Game Pass o anche sull’ammiraglia di Microsoft, dovresti sapere che è possibile recuperare il personaggio – con relativi progressi – e riprendi la tua carriera da pirata su PS5.

Il tutto senza rinunciare alla possibilità di incrociare percorsi e lame con giocatori dall’altra parte del mondo console, purché ovviamente la questione ti interessa (il gioco incrociato è facoltativo). Tornando alla progressione incrociata, tutto ciò di cui hai bisogno è un account Microsoft collegato ai profili dei vari ecosistemi di gioco, che ti permetterà non solo di sincronizzare il tuo bucaniere con diverse versioni di Sea of ​​Thieves, ma anche invita utenti attivi su una macchina da gioco diversa nel tuo equipaggio.

Orizzonti da sogno anche su PS5

Partiamo col dire che l’ultima iterazione di Sea of ​​Thieves può essere descritta come un porting solido e ben curato, oltre che privo di notevoli asperità. Parlando delle specificità della versione al centro di questa disamina, su PS5 il gioco supporta le funzionalità del DualSense in maniera piuttosto tradizionale: oltre a utilizzare il feedback tattile Per aggiungere un bouquet di sfumature tattili alla maggior parte delle interazioni ludiche, il titolo utilizza grilletti adattivi nell’ambito degli scontri a fuoco, come previsto per simulare la resistenza del grilletto di pistole, fucili e archibugi.

Passando alle prestazioni del titolo, non abbiamo rilevato differenze sostanziali rispetto alla versione Xbox Series X, con un’eccezione per una migliore qualità delle ombrepiù definita su PS5, e una gestione leggermente più generosa della distanza di visione sulla console Sony.

A dire il vero, al momento non sappiamo se questo leggero divario sia destinato a scomparire con un aggiornamento per l’ammiraglia di Microsoft, ma ci teniamo a precisare che si tratta di novità non particolarmente incisive, nell’ambito di un titolo che ancora oggi – graficamente parlando – si difende più che bene, grazie ad una direzione artistica ammaliante, che incanta i sensi con un continuo susseguirsi di scorci altamente suggestivi. In breve: l’avventura pirata di Rare è invecchiata molto bene.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV La ricerca ha rivelato il posto più sicuro dove sedersi su un aereo: .
NEXT si nasconde un virus molto pericoloso – .