Battle Aces abbiamo provato la nuova strategia dell’ex Blizzard, crea dipendenza! – .

La storia degli sviluppatori di Uncapped Games è quella di un sogno sfumato: cresciuti a pane e strategia in tempo reale, hanno trascorso l’infanzia e l’adolescenza in mondi virtuali come quelli di Command & Conquer, Starcraft e Dawn of War per poi finire lentamente lavorare per le stesse aziende che hanno dato vita a tali ispirazioni. David Kim, ad esempio, è stato reclutato in Relic Entertainment dal suo attuale collega Stefan Haines perché erano entrambi in cima alla classifica dei giocatori più forti in circolazione. Poi, mentre l’attuale direttore artistico dell’azienda, Ted Park, lavorava al concept di Starcraft 2, Kim ottenne la posizione che aveva sempre sognato presso Blizzard Entertainment, ancora ignaro del fatto che quell’immaginario sarebbe stato imprigionato un cassetto a tempo indeterminato.

Questo è il contesto in cui Battle Aces ha preso vita: l’intero team ha intrecciato il proprio percorso con quello degli strategici in tempo reale, vestendo i panni di giocatori professionisti, artisti, direttori del bilanciamento, fino a quando l’intero genere si è bloccato davanti a un muro apparentemente insormontabile. Poi Uncapped Games ha cominciato a prendere forma, alimentato non tanto dal desiderio di recuperare un immaginario antico ormai scomparso, ma determinato a cambiare e modernizzare le regole degli RTS, concentrandosi esclusivamente sugli elementi che gli sviluppatori ritengono fondamentali. In occasione dei Play Days del Summer Game Fest abbiamo provato Battle Aces, un titolo che cambia completamente le regole del suo genere di riferimento.

Un RTS veloce, anzi velocissimo!

L’intera filosofia alla base di Battle Aces può essere spiegata affermando una singola caratteristica dell’esperienza: le partite di questo RTS hanno una durata massima di dieci minuti.

Fondamentalmente l’equivalente RTS della modalità Blitz negli scacchi

Fondamentalmente, l’idea di David Kim è quella di creare un titolo che rappresenti ciò che Hearthstone era per i giochi di carteo cosa hanno significato gli auto-battler per l’ispirazione MOBA, riducendo di fatto a zero i tempi morti e semplificando l’esperienza di microgestione al punto da seccare la ricetta fino a svelarne le componenti fondamentali, quelle più divertenti, puntando tutto sull’esercito e sul combattimento.

La raccolta delle risorse, ad esempio, avviene in maniera automatizzata, le nuove basi create creano autonomamente le unità dedicate alla raccolta, mentre ogni pezzo dell’esercito viene costruito istantaneamente. Se, sulla carta, queste regole potrebbero far gridare alla blasfemia i veterani del genere, dall’altro aprono partite lampo basate interamente su tattiche militari, inscenando nella pratica un equivalente della modalità Blitz negli scacchi: la componente strategica non viene minimamente intaccata, ma si muove esclusivamente nella direzione della gestione e microgestione degli eserciti.

Quando il Kraken esce per giocare, il gioco finisce

Esistono solo due percorsi di potenziamento tecnologico, uno dedicato alle unità terrestri e un altro a quelle aeree, ma ciò che più conta per ottenere la vittoria è l’attenta gestione delle risorse, la costruzione di ulteriori basi di raccolta e lo sviluppo tecnologico, perché la brevissima durata dei giochi conferisce un enorme valore ad ogni singola scelta effettuata. Spendendo risorse per sbloccare i pezzi più potenti, rischi di cedere terreno al tuo avversario, che potrebbe inviare orde di unità base per “assalire” le basi di raccolta aggiuntive che sono state create o, nel peggiore dei casi, per sferrare un attacco su larga scala.

I ribaltamenti sono molto frequenti: a volte bastano un paio di unità giuste per rompere i ranghi di un intero esercito, ma la velocità nel raccogliere risorse e il sistema di costruzione istantanea significano che in un batter d’occhio puoi avere un nuovo esercito, che ovviamente dovrà essere pensata in base al momento specifico della partita. Ciò che brilla sopra tutti gli altri elementi di Battle Aces, però, è il sistema che regola le unità disponibili.

Il mazzo e le unità

Poiché non esistono fazioni o unità esclusive, Battle Aces sceglie di adottare un sistema di mazzi – sostanzialmente mazzi – che consente a ciascun giocatore di scegliere in anticipo la struttura del proprio esercito.

L’equipaggiamento è composto da una coppia di unità base, un’unità Forge (terrestre) e una Starforge (aria) di secondo e terzo grado, infine una scelta finale tra due unità di terzo grado o un’unità di terzo grado e un jolly . In sostanza, chiunque è libero di personalizzarlo fin nei più piccoli dettagli un parco di otto unità complessive pescando tra decine di varianti, alcune dotate di abilità uniche, altre semplicemente difficili da sconfiggere, altre ancora pensate per rispondere a situazioni ben precise.

Ce n’è davvero per tutti i gusti, e chi ha familiarità con il genere si sentirà subito a suo agio: ci sono carri armati sfuggenti che possono usare un Blink per teletrasportarsi alle spalle del nemico, baliste gauss che infliggono danni ad area dopo essere entrati in modalità combattimento, granchi- mecha a forma di robot che attaccano in corpo a corpo, unità specializzate nella difesa antiaerea, per arrivare addirittura ad un enorme Kraken organico che miete interi eserciti scagliando raggi laser al suolo. La dotazione massima di unità schierabili è di 200 in totale: un Kraken, ad esempio, occupa 80 slot, consentendo di fatto di costruirne al massimo due contemporaneamente e stabilendo un tetto indispensabile per l’equilibrio.

Il mazzo Unità è la principale risorsa disponibile per preparare il tuo esercito
Il mazzo Unità è la principale risorsa disponibile per preparare il tuo esercito

Il lavoro di bilanciamento è estremamente elegante e raffinato, perché in sostanza non esistono pezzi che diano un vantaggio senza aprire la porta a criticità, rendendo di fatto impossibile ritrovarsi in una partita che può essere unilaterale già dalla scelta del Deck. A questo proposito, Uncapped Games ha preso una decisione allo stesso tempo coraggiosa e brillante, permettendoti di vedere in tempo reale cosa sta cercando il tuo avversario e a quali unità ha accesso: questa caratteristica non solo permette di adattarsi al nemico e preparare la controffensiva, ma apre anche la possibilità di bluffare prima di lanciare un’orda di granchi kamikaze per porre fine alla partita.

Resta da chiarire solo il sistema di progressione, che sembra essere ancorato a un modello basato su punteggi che lo consenta sblocca sempre più unità man mano che sali di gradopuntando i riflettori anche sul principale sistema di monetizzazione.

Ci sono così tante unità con capacità uniche tra cui scegliere per il mazzo
Ci sono così tante unità con capacità uniche tra cui scegliere per il mazzo

Se da un lato l’intera offerta è disponibile gratuitamente, per il momento l’idea degli sviluppatori è quella di permettere di pagare per sbloccare alcuni pezzi in anticipo senza però ottenere alcun tipo di vantaggio in termini di gameplay, optando per quello che in gergo è definito come un sistema “paga per non aspettare”.

Assi di battaglia

Al momento Battle Aces sta attraversando una fase di affinamento che definiremmo quasi ridondante: l’esperienza di gioco e le meccaniche fondamentali sono infatti estremamente solidel’equilibrio generale è davvero sorprendente per un RTS d’esordio – che in realtà non è un esordio – e sostanzialmente si percepisce già dalle prime battute di gameplay l’enorme familiarità che questo giovane team di sviluppo ha nel relazionarsi con un genere così complesso.

Una partita tira l'altra, non puoi fermarti
Una partita tira l’altra, non puoi fermarti

L’azienda sta valutando la possibilità di integrare anche un sistema di skin estetiche a sostegno del finanziamento del titolo, iniziativa che ci sentiamo di sostenere in pieno perché non rifletterebbe in alcun modo sugli equilibri e, anzi, dare l’opportunità agli artisti guidati da Ted Park di sbizzarrirsi arricchiscono il fascino estetico delle battaglie, forse la componente più piatta dell’offerta. Per il resto, Battle Aces raggiunge pienamente i suoi obiettivi: è un RTS velocissimo, semplice e profondo allo stesso tempo, la classica esperienza online in cui un gioco tira l’altro.

Battle Aces nasce dal desiderio di Uncapped Games di rinnovare profondamente l’esperienza tipica dei videogiochi RTS: anziché cercare di resuscitare l’antica formula del passato, punta ad asciugarla ai minimi termini per puntare i riflettori solo sugli aspetti più componenti divertenti. In parole povere, il suo obiettivo è svelare per il genere di riferimento ciò che Hearthstone ha rappresentato nel panorama dei giochi di carte. Le partite sono veloci e profonde allo stesso tempo, la costruzione del Deck delle unità disponibili è un’ottima idea, e in generale gli autori sanno perfettamente il fatto loro: non vediamo l’ora di scoprire cosa porterà il titolo finito. assomigliare.

CERTEZZE

  • Il gioco più avvincente dell’intero Summer Game Fest
  • Veloce, immediato, soddisfacente, un gioco tira l’altro
  • Regole molto semplici, profondità enorme

DUBBI

  • Richiederà nuovi contenuti su base regolare
  • Forse un po’ piatto nell’estetica
 
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