Una bici per tutto – .

La Specialized Stumpjumper arriva al numero 15, cioè alla sua quindicesima edizione, cambiando forma del telaio, escursione e soprattutto sospensione posteriore, perché ora troviamo un ammortizzatore sviluppato dal marchio americano in collaborazione con Fox, il Genie. Non solo, sparisce il modello EVO e ne troviamo solo uno con 145mm di escursione al posteriore e 150mm all’anteriore. Iron Mike è andato a Vancouver Island per provarla in anteprima insieme a Matt Hunter, ecco le sue prime impressioni e tutte le informazioni sulla bici.

Benvenuti in Canada
Prime impressioni cieche
Modifica della configurazione dell’ammortizzatore
Matt Hunter mi fa incazzare!
Dettagli Nuovo Specialized Stumpjumper
Come funziona l’ammortizzatore Genie

Dopo il viaggio di Mike, in redazione è arrivata una Stumpjumper S-Works per un test a lungo termine, ed è quella che vedete nelle foto statiche. Le ruote sono da 29 pollici, la taglia è una S3 e senza pedali ha fermato l’ago della nostra bilancia a 13,5 kg. La verniciatura è esagerata, non solo perché il colore di fondo è un marrone scuro che richiama quello del nostro forum, ma anche perché le piccole macchie bianche rendono quasi impossibile vedere lo sporco sul telaio.

Vediamo subito come è fatto l’ammortizzatore Genie: la camera d’aria più grande è studiata per rendere la sospensione molto sensibile nei primi centimetri di corsa. Questa camera si “restringe” quando il pistone arriva al 70% della corsa, perché chiude i due spazi laterali della camera, restringendola di fatto, aumentando così la progressività del Genie e rendendo più difficoltoso il fine corsa. Un’immagine vale più di 1000 parole:

È possibile inserire fino a 4 distanziali semplicemente rimuovendo il barilotto (vedere questo dettaglio video) per modificare il carattere della sospensione e renderla, come mi ha detto Iron Mike, “un missile downcountry perfetto per i sentieri flow“. Questa è la sua sensazione dopo aver messo 4 distanziali. Solo uno si trova nel montaggio originale, gli altri sono forniti nella confezione al momento dell’acquisto. Ho avuto modo di fare un giro ieri e uno oggi sui nostri sentieri pieni di sassi e pietre, e posso confermare la sensibilità iniziale della nuova Specialized Stumpjumper, con un distanziale nella Genie.

Rispetto ad altri ammortizzatori ad aria sul mercato, il Genie ha una minore rigidità della molla all’inizio della corsa, con una rampa più alta alla fine (vedi grafico). Ciò significa che utilizzeremo più corsa per assorbire la stessa quantità di energia, con conseguente migliore gestione dell’impatto e migliore controllo. Ad esempio, una forza di ammortizzazione di 1.080 Newton si traduce in 100 mm di corsa sullo Stumpjumper 15 e sull’Enduro, mentre lo Stumpjumper EVO utilizza solo 86 mm di corsa per assorbire la stessa forza.

Il lockout fornito dalla leva blu a due posizioni è piuttosto morbido, ma la pedalata in salita rimane molto buona anche con l’ammortizzatore aperto, senza fastidiosi bobbing, grazie a un antisquat ben progettato. Da notare anche che la Fox 36 Grip 2 non ha il lockout idraulico degli ultimi modelli Fox.

Il vano portaoggetti è stato introdotto per la prima volta molti anni fa sulla Stumpjumper, quindi non possiamo non vederlo sulla versione n. 15. Ora c’è una leva per aprirlo. Il vano è abbastanza lungo da contenere una pompa senza problemi.

Un componente che, dopo i 2000 metri di dislivello degli ultimi due giorni, trovo faccia la differenza sono le ruote Roval Traverse SL II. Il motivo l’ho già spiegato qui nel test dedicato, e cioè il bordo del cerchio largo 5mm per lato. Questo permette di incassare urti, sassi e colpi vari senza grandi preoccupazioni sulla resistenza delle gomme, perché non tagliano tanto facilmente quando vengono pizzicate tra il terreno e il cerchio. Se vuoi saperne di più clicca play:

Un altro componente che finalmente fa una differenza positiva sulla Specialized Stumpjumper 15 sono i freni SRAM Maven. Sono stati progettati per le discipline gravity e quindi sono pesanti, ma è l’unica buona opzione di SRAM se fai lunghe discese. L’unica cosa a cui devi stare attento, a parte la potenza, è che hai bisogno di un kit di spurgo speciale. Me ne sono accorto ieri quando ho voluto spurgare il freno posteriore perché c’era aria dentro. Idem per le pastiglie, quelle della Code non funzionano.

Un altro dettaglio ben studiato è la copertura tra il triangolo posteriore e quello anteriore. Impedisce a sassi e sporcizia di sminuzzare la vernice, il che, come già detto, è spettacolare.

La trasmissione e il reggisella telescopico del modello S-Works sono SRAM wireless. Sulla trasmissione sono già stati scritti fiumi di inchiostro: la migliore attualmente disponibile sul mercato MTB.

Per quanto riguarda lo SWAT, troviamo un multitool e uno strumento per la catena nascosti nel cannotto della forcella. È la posizione più veloce per quando devi stringere o riparare qualcosa.

Forse avrai già notato che i cavi non passano attraverso le cuffie, evviva!

Infine, un applauso alle gomme, tra le mie preferite in assoluto. Strette abbastanza da essere estremamente precise, non troppo pesanti e con un’ottima mescola all’anteriore, le T7.

Geometria

La tabella mostra la geometria con l’eccentrico della serie sterzo in posizione intermedia (63° – 64,5° – 65,5°) e con il movimento centrale in posizione High. Questa Stumpjumper mantiene anche la possibilità di modificare molti parametri geometrici tramite flip chip e di montare una ruota da 27,5″ o 29″ al posteriore.

Prezzi Specialized Stumpjumper 15

S-Works Stumpjumper 15: 13.000€
S-Works Stumpjumper 15 telaio: € 4.500€
Stumpjumper 15 Pro: 9.500€
Esperto Stumpjumper: 7.500€
Stumpjumper 15 Öhlins Coil: 8.500€
Stumpjumper 15 Comp: 6.500€

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