i familiari non smettono di chiedere giustizia – Notizie Ancona-Osimo – CentroPagina – .

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AGUGLIANO – Sono trascorsi cinque anni dall’omicidio stradale che pose fine alla vita di Huub Pistoor nel territorio di Agugliano, tra Jesi e Osimo. Era cittadino olandese, residente a Osimo da molti anni, ingegnere elettronico, guida alpinistica giovanile della sezione CAI di Ancona, membro della Scuola Popolare di Filosofia di Macerata. Un rimorchio usurato e con gravi inefficienze tecniche si era staccato dal motore di un camion e aveva urtato la sua auto mentre lui tornava a casa dopo una giornata di lavoro. Il conducente del camion con rimorchio è stato condannato a un anno e quattro mesi, pena sospesa.

Negli ultimi anni la famiglia si è opposta per due volte alla richiesta di licenziamento decisa dall’art Procura di Ancona contro i titolari dell’azienda e i proprietari dei due mezzi pesanti: «Il ricorso contro il licenziamento è stato accolto dalla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo. Il caso verrà esaminatolo Stato italiano dovrà rispondere e dare spiegazioni sul sistema dei controlli dei mezzi pesanti (i veicoli in quelle condizioni non avrebbero dovuto circolare ma avevano invece superato il controllo) e anche sull’archiviazione (la Procura ha ritenuto responsabile solo l’autista moldavo e non sono state accertate le responsabilità dei titolari dell’azienda di trasporti (proprietari dei mezzi e di coloro che erano incaricati dell’ispezione e della manutenzione) – dicono gli stretti familiari -. Inoltre, la Procura di Ancona, a seguito di una denuncia presentata dalla Pistoor’s famiglia, ha citato in giudizio anche il conducente del camion per mancata assistenza: non è stato lui a chiamare i soccorsi ma ha proseguito per altri chilometri.” L’udienza è stata fissata e si terrà a settembre.

La famiglia

La famiglia, in Italia e Olanda, ha potuto contare in questi anni sul sostegno di importanti associazioni impegnate nella prevenzione, nella sicurezza stradale e nella mobilità sostenibile come Asaps, la Fondazione Michele Scarponi, l’associazione Lorenzo Guarnieri, Fiab Fano, sul all’attenzione della stampa italiana e di giornali olandesi come De Telegraaf. La compagna Gioia Bucarelli ha commentato l’appello accolto a Strasburgo: «Una prima tappa importante, una vittoria collettiva di cittadini, associazioni, famiglie delle vittime, persone che credono nel cambiamento, in un percorso senza violenza. Era quello che auspicavamo per principio, onorare le tante vite perse sulle strade, sollecitare impegno, attenzione alla prevenzione, rispetto e giustizia per tutte le vittime”. In questo periodo si sta partecipando alla mobilitazione nazionale di associazioni e familiari delle vittime della strada contro alcuni provvedimenti e criticità del nuovo Codice della Strada che trascura il problema della velocità, ostacolando le iniziative dei Comuni per la riduzione dei limiti di velocità.

La Fondazione Scarponi

«La Camera dei Deputati ha votato la proposta del Ministro sul nuovo Codice della strada, senza accogliere nessuna delle richieste avanzate da mesi in Parlamento e, con grande vigore, nelle ultime settimane dalle associazioni familiari delle vittime della strada e da oltre 40 piazze di tutto il mondo L’Italia è animata da associazioni e attivisti per la sicurezza stradale e la mobilità sostenibile ma non si fermerà la mobilitazione delle associazioni dei parenti delle vittime della strada, di tante altre organizzazioni e di migliaia di cittadini”, scrive la Fondazione Michele Scarponi. Chiedono al Governo Meloni e a tutte le forze di maggioranza e opposizione di riscrivere insieme alle associazioni la riforma del Codice della strada, che dovrà essere discussa in Senato nelle prossime settimane, eliminando tutte le criticità dell’attuale testo e inserendo le regole necessarie che mancano.

 
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