“Se verranno confermate le sanzioni alle società energetiche, rimborsi per un miliardo di euro” – .

“Se verranno confermate le sanzioni alle società energetiche, rimborsi per un miliardo di euro” – .
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Il presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm), Roberto Rustichelli, è stato chiaro. Se il Tar e il Consiglio di Stato confermeranno le sanzioni imposte dall’AGCM alle imprese energetiche, allora a quel punto i consumatori potranno chiedere il rimborso delle somme eccedenti versate per gli aumenti illegittimi avvenuti negli ultimi mesi. Cioè quando, nonostante una legge prevedesse il contrario, alcune società – ovvero Enel Energia, Eni Plenitude, Acea Energia, Iberdrola Clienti Italia, Dolomiti Energia ed Edison Energia – hanno alzato i prezzi. Per questo motivo sono stati multati per oltre 15 milioni di euro.

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Se l’autorità giudiziaria amministrativa, cioè Tar e Consiglio di Stato, dovesse confermare, allora è così [sic] una prova importante nelle sentenze di rimborso di oltre un miliardo di euro – ma sono stime prudenti perché calcolate sulle bollette minime, dati forniti da Arera, e non sulle bollette medie – per 4,5 milioni di consumatori“, ha detto Rustichelli nel corso di un’intervista al programma Cinque Minuti, condotto da Bruno Vespa. “Vorrei ricordare che il Codice del Consumo tutela anche le microimprese in quanto consumatori. Si tratta di quelle aziende che hanno un fatturato fino a due milioni di euro e dieci dipendenti. Anche le microimprese potrebbero chiedere il rimborso“.

La decisione dell’AGCM è di primo grado. Le imprese possono rivolgersi al Tribunale amministrativo regionale (Tar) per chiedere la revoca della decisione. E successivamente, infine, al Consiglio di Stato nel caso in cui anche il TAR decida contro di loro. Un processo che però non sarà breve.

I nostri consumatori, anche attraverso le loro associazioni, devono fare richiesta alle aziende e dire ‘Voglio che venga applicato il contratto e il prezzo indicato nel contratto che avete modificato voi stessi’“, ha aggiunto Rustichelli. “Se la giustizia amministrativa dovesse confermare, allora le aziende sarebbero obbligate a restituire queste somme, ma probabilmente molte di più“.

 
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