danni al patrimonio forestale dell’Alto Jonio Cosentino – .

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TREBISACCE. Siamo ancora a metà aprile e nell’Alto Ionio cosentino, complice il caldo anomalo e il forte vento da ponente, c’è già emergenza incendi.

L’incendio infatti ha fatto il suo devastante esordio nel pomeriggio di lunedì 15 aprile nei pressi della gola del torrente Saraceno, ai confini tra i territori comunali di Trebisacce, Villapiana e Plataci dove sarebbe scoppiato l’incendio. L’incendio ha poi infuriato per oltre 24 ore, provocando ingenti danni al patrimonio boschivo e minacciando da vicino uliveti e poderi abitati.

All’epoca, da quanto si sapeva, i Vigili del Fuoco di Castrovillari insieme ai Vigili del Fuoco hanno cercato di contenere le fiamme. FF. I volontari del Distaccamento Trebisacce e delle squadre antincendio di Calabria Verde che, al comando del DOS (direttore operazioni di spegnimento) di Calabria Verde ed operando con la consueta professionalità, nonostante le difficoltà logistiche rappresentate dall’inaccessibilità della zona, sono riusciti a contenere le danni e apparentemente spegnere le fiamme.

Ma alle prime luci dell’alba cominciò a soffiare un forte vento di ponente che finì per riaccendere il fuoco che covava sotto la cenere e che, con il vento favorevole, riprese vigore. Infatti le fiamme, dal letto del torrente Saraceno, sempre sospinte dal vento, iniziarono a salire verso la zona della Sellata (località molto frequentata dai ricercatori di funghi) e verso il Monte Mostarico, mandando ciò che resta del patrimonio boschivo di quella zona in cenere. dopo i numerosi incendi degli ultimi anni, distruggendo decine e decine di ettari di vegetazione naturale costituita da pini d’Aleppo e rigogliosa macchia mediterranea.

Ma, per fortuna, alle 11.30, provenienti da Lamezia Terme, sono comparsi in zona due Canadair dei vigili del fuoco, impegnati in altri interventi antincendio in Calabria, che, facendo la spola tra il mare e la zona colpita, con potenti lanci di acqua salata hanno ha domato e riportato alla ragione l’incendio che stava minacciando uliveti e masserie abitate in quello che è stato il primo incendio di una stagione che, a giudicare dalle premesse, si preannuncia piuttosto calda e complicata.

Pino La Rocca

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