IERI E’ LA GIORNATA MONDIALE DELLA LOTTA CONTADINA. GLI ALLEVATORI INIZIANO LO SCIOPERO DELLA FAME A ROMA PER DIFENDERE I DIRITTI DEGLI ALLEVATORI – .

IERI E’ LA GIORNATA MONDIALE DELLA LOTTA CONTADINA. GLI ALLEVATORI INIZIANO LO SCIOPERO DELLA FAME A ROMA PER DIFENDERE I DIRITTI DEGLI ALLEVATORI – .
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Roma. Ieri 17 aprile 2024 e in tutto il mondo si è celebrata la Giornata Mondiale delle Lotte dei Contadini, non è un caso che i contadini in mobilitazione abbiano scelto questa data per avviare la nuova fase della loro mobilitazione con la quale da almeno tre anni chiedono di essere risolto la vergognosa situazione del fallimento dei piani di eradicazione della BRC e della TBC nelle regioni meridionali.

Gianni Fabbris (portavoce del Coordinamento Salviamo le Bufale e presidente onorario di Altragricoltura), Sebastiano Noviello (allevatore di bufale casertano e presidente dell’Associazione per la Tutela dell’Allevamento della Bufala Mediterranea e Sebastiano Lombardo (allevatore di bovini siciliano e portavoce della Rete Interregionale Salviamo l’Allevamento di Territorio) dalle ore 12 di mercoledì 17 aprile 2024 sono in sciopero della fame a Roma davanti al Ministero della Salute in Lungotevere Ripa 1.

Lo sciopero della fame è un’iniziativa che rientra nel contenzioso condotto dal Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalo e, da circa un anno, dalla Rete Interregionale Salva Territorio Agricolo per ottenere la Riforma delle strategie di eradicazione della Brucellosi e della TBC in le Regioni non sono ancora indenni.

Uno sciopero della fame che è tutt’altro che un gesto disperato, un’ultima risorsa o una protesta fine a se stessa ma una chiara azione di lotta e mobilitazione. Dietro Gianni, Adriano e Sebastiano c’è una comunità, un popolo che da tre anni si mobilita, che ha pianificato la propria azione e che ha imparato a fare unione parlando di e di interessi generali. Una zione con obiettivi precisi e che si fermerà solo se le istituzioni rispetteranno gli impegni assunti.

Questa fase dell’iniziativa arriva a poco meno di un anno dall’incontro al Ministero della Salute a Roma convocato dal Governo su richiesta e proposta del Movimento Allevatori. Dopo mesi di denunce e mobilitazioni contro i falliti Piani Regionali, dopo che il Senato ha votato nel gennaio 2023 un ordine del giorno che impegnava il Governo a intervenire, dopo che è stata avviata un’indagine conoscitiva presso la IX Commissione del Senato, dopo che gli agricoltori le mobilitazioni costarono loro una denuncia e l’apertura di un processo (da cui furono tutti esonerati), il 22 maggio il Tavolo con il Governo, sotto la responsabilità del sottosegretario alla Sanità, on. Marcello Gemmato, ha valutato e condiviso la proposta di nomina di un Commissario nazionale per risolvere dopo decenni i gravissimi problemi di queste due zoonosi che pesano in modo insopportabile sulla sicurezza e sull’economia di 4 regioni del Sud.

Sono la Sicilia, la Campania, la Calabria e la Puglia dove, vergognosamente e ultime in Italia e in tutta Europa, allevatori e comunità si trovano a fare i conti con una drammatica ipoteca sulle sorti di attività di allevamento strategiche per molte aree del Mezzogiorno.

Dal 22 maggio è in corso un percorso che ha portato il Governo ad assumere la decisione del Commissario, a individuare figure e strumenti per attuarla e a registrare il consenso della maggioranza dei parlamentari dei territori di maggioranza e di opposizione che non hanno mancato di insistere affinché siano individuate soluzioni adeguate.

Eppure l’atto di nomina, nonostante tutte le rassicurazioni, non è stato adottato dal Consiglio dei ministri, lasciando nell’incertezza gran parte degli operatori sanitari coinvolti (almeno quella parte professionale non coinvolta nella gestione fallimentare degli ultimi anni legata a lobby di oscure interessi), gli agricoltori, i sindaci dei territori coinvolti e le comunità.

Gli allevatori, nel frattempo, hanno avanzato proposte, si sono costituiti in un “Forum per il Progetto Partecipativo, dandosi strumenti come quelli di un Comitato Scientifico super partes e molto avanzato, hanno lavorato per offrire alle istituzioni il loro contributo e la loro collaborazione per recuperare il primo dei punti di fallimento dei piani regionali: le zoonosi si risolvono con la collaborazione e il pieno coinvolgimento degli agricoltori e non contro di loro, magari incaricando generali in pensione di condurre iniziative inutili e infruttuose contro le imprese e il territorio.

Nel frattempo la situazione in termini di rischio sanitario peggiora; in tutte le Regioni coinvolte i numeri dei fallimenti sono impietosi sia per le aziende e le stalle che chiudono, sia per gli inutili abbattimenti di animali che continuano, sia per i dati del BRC e del TBC che mostrano l’evidente fallimento delle azioni messe in campo sul campo da le Regioni.

Non vi è più alcun motivo per ritardare la nomina del Commissario nazionale. Dobbiamo agire adesso! Il Sud ha lo stesso diritto di risposte che furono date sulla peste suina quando due anni fa in tre settimane fu nominato il commissario nazionale a fronte di poche decine di casi che potevano mettere a rischio le aziende agricole lombarde ed emiliane.

Da oggi gli agricoltori tornano in azione. Gianni Fabbris, Adriano Noviello e Sebastiano Lombardo, sostenuti da un Movimento sempre più ampio, non interromperanno lo sciopero della fame finché non saranno soddisfatte due condizioni:

una delegazione del movimento non sarà ricevuta dai Ministri competenti per capire cosa o chi impedisce ancora la nomina del Commissario nazionale e per confrontare la proposta di un PIANO STRAORDINARIO DI SOSTEGNO E RILANCIO DELL’AGRICOLTURA NELLE AREE CHE HANNO SUBITO DANNI A CAUSA IL FALLIMENTO DEI PIANI REGIONALI
non verrà effettuata la nomina del Commissario nazionale e non gli verranno attribuiti chiari e pieni poteri per risolvere i problemi sulla base dell’applicazione delle norme internazionali ed europee e scartando le fantasiose interpretazioni alla base di scelte irresponsabili e fallimentari di il passato
Il presidio allestito davanti alla sede del Ministero della Salute a Roma sarà, nei prossimi giorni, “il quartier generale di una campagna di comunicazione nazionale e internazionale che può già contare su una vasta gamma di realtà sociali a partire dal Coordinamento degli agricoltori e pescatori italiani impegnati in questi giorni in una campagna di iniziative e mobilitazioni per “Salvare l’agricoltura e la pesca riaprendo la speranza”.

Domani 18 aprile verrà lanciato un appello nazionale con una petizione indirizzata al presidente del Consiglio Giorgia Meloni e un calendario di iniziative di sostegno tra cui una manifestazione a Roma davanti al Ministero.

Tutti i giorni, dalle 14.30 alle 15, dal presidio sul Lungotevere Ripa andrà in onda una diretta streaming a cura di Iafue PerlaTerra (la web/radio, TV dell’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare). Sarà l’occasione per fare il punto sulle iniziative e per invitare al raduno persone, rappresentanti di associazioni, movimenti, forze politiche, agricoltori e allevatori per rendere conto di quanto sostegno e coinvolgimento per una battaglia ormai popolare cresceranno in i prossimi giorni e simbolici per tutte le campagne italiane e per le sorti del nostro settore agroalimentare.

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