32 vittime dall’inizio dell’anno. Sit-in al Palazzo di Giustizia – .

32 vittime dall’inizio dell’anno. Sit-in al Palazzo di Giustizia – .
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Nazim Mordjane, palestinese di 32 anni, era detenuto al Bassone da ottobre. Fuggito a Milano a settembre, rintracciato in Svizzera due settimane dopo, estradato in Italia. Mercoledì sera, poco dopo le 21, mentre il suo compagno di cella dormiva, è andato in bagno e ha respirato il gas del fornello che stava utilizzando, togliendosi la vita. Quando l’altro detenuto se ne è accorto e ha chiamato gli agenti della polizia penitenziaria, non c’è stato più nulla da fare per salvarlo. Già un mese fa Mordjane aveva tentato di togliersi la vita, finendo per qualche giorno in terapia intensiva, ma poi guarito completamente. Detenuto per il furto di un Rolex, era arrivato in carcere a Como dopo essere evaso dall’ospedale San Paolo di Milano a settembre, quando un agente di polizia penitenziaria che lo inseguiva cadde battendo la testa e rimase in coma per alcuni giorni. . Era stato rintracciato a Ginevra all’inizio di ottobre e portato a Como, carcere di riferimento per le estradizioni dalla Svizzera.

Ora il magistrato di turno presso la Procura di Como deciderà se ordinare l’autopsia, ma su quanto accaduto ieri sera ci sono pochi dubbi. Si tratta del trentaduesimo detenuto suicida in carcere dall’inizio dell’anno e la sua morte ha riaperto e rafforzato ulteriormente un dibattito sempre più urgente sulle tante persone che quotidianamente commettono atti di grave autolesionismo in carcere, spesso con esiti irreversibili. A poche settimane dall’intervento del presidente Sergio Mattarella, “servono interventi urgenti sui suicidi in carcere”, ieri a Milano si sono incontrati sui gradini del Palazzo di Giustizia il Garante comunale per i detenuti Francesco Maisto e i legali della Camera penale, dove hanno scandito i nomi delle persone che si sono tolte la vita dietro le sbarre: 31 dall’inizio dell’anno, a cui si è aggiunto il nome di Nazim Mordjane. L’iniziativa ha voluto ricordare le “troppe vittime” della vita carceraria, ma anche ricordare gli agenti di polizia penitenziaria che si sono tolti la vita nell’ultimo anno.

“Nonostante le ripetute denunce sulla tragica situazione delle carceri italiane – ha detto il direttore della Camera penale di Milano – la conta dei suicidi è diventata una sorta di macabra liturgia, un numero che subisce un inarrestabile e tragico aggiornamento, quasi quotidiano. Di questo passo il record, quello di 84 suicidi in un anno, registrato nel 2022, sarà ampiamente superato. Quelle morti non sono un destino inevitabile, ma rappresentano la conseguenza di un sistema, quello penitenziario e più in generale della giustizia penale, su cui pesano scelte precise. politiche”. Una manifestazione congiunta per sottolineare che “la situazione di sovraffollamento deve cessare immediatamente, attraverso l’adozione di misure urgenti o con la rapida approvazione del disegno di legge sulle scarcerazioni anticipate straordinarie. Torniamo a parlare di amnistia e indulto, misure sane per l’equilibrio del sistema penale, che mancano congiuntamente dal 1990. Ripensiamo al significato di pena, valutiamo scelte diverse e ragionate. Ma prima di tutto mettiamo subito fine all’illegalità dell’attuale situazione detentiva”.

Tag: vittime inizio anno Sitin Palazzo Giustizia

 
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