Mario Draghi prossimo presidente della Commissione Ue? Filosofia – .

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«Mario Draghi lo è molto autorevole e sono felice che si parli di un italiano per un ruolo ai vertici dell’Ue ma non mi troverete mai sulla tendenza a decidere chi fa cosa prima del voto”. Sono i cittadini che votano, «decidono chi ha più peso e chi meno peso, stabiliscono quali sono le maggioranze possibili e solo alla fine di questo ragionamento si può parlare di nomi». Quindi per ora “non sono interessato a partecipare a questo dibattito”. Questa è la posizione espressa dal Primo Ministro, Giorgia Meloniin un punto stampa al termine del Consiglio europeo.

L’Europa post-elettorale

Restando in tema di nuova Europa post-elettoraliLa Meloni auspica che sia «diverso, più capace di rispondere alle grandi sfide, come la difesa dei confini e l’autonomia strategica, con un approccio meno ideologico e più pragmatico ai problemi dei cittadini».

Tuttavia sia Enrico Letta che Mario Draghi, “due persone considerate europeiste ci dicono che l’Europa ha bisogno di essere cambiata”. In particolare, Letta nel suo rapporto ha sottolineato “la necessità di rafforzare l’industria europea, il riferimento all’autonomia strategica, il coraggioso riferimento al tema della natalità, forse la più grande sfida economica che l’Europa si trova ad affrontare”. Inoltre «è stato sollevato il tema delle risorse: Letta solleva la questione, poi ripresa nelle conclusioni del Consiglio, sulla capacità di riaprire un dibattito per mobilitare capitali privati ​​su queste sfide e garantire che possano restare nel mercato europeo, invece di trovare condizioni migliori in altre realtà”.

La «più grande sfida europea è la tasso di natalità» indica la Meloni, senza sottovalutare il tema migranti. «Ho parlato stamattina con il presidente Ursula von der Leyen del tema migranti, mettendo insieme il tema del Libano e della Tunisia: i flussi di migranti irregolari verso l’Italia stanno diminuendo sensibilmente, il che dimostra che il lavoro svolto porta dei risultati” ha commentato Meloni.

La possibile cessione dell’Agi

Quando si risponde a una domanda sulla possibile vendita dell’agenzia di stampa Atto, la Meloni ha dichiarato duramente: «In queste settimane ho letto molte falsità sul mio conto, temo che l’Italia possa diventare la patria delle fake news. Una di queste è che avrei dato un input a questo tipo di iniziative sull’AGI”. Aggiungendo che «non so se coloro che hanno ispirato queste letture fossero abituati ad usare il di proprietà dello Stato Gli italiani per risolvere i problemi privati ​​dei loro amici, ma non è questa la mia interpretazione di a cosa servono le aziende statali”.

Insomma: «Non so niente di quello che fa Eni con l’AgiNon mi sono mai occupata di questo argomento e non mi interessa”, ha ribadito, sottolineando che “anche le aziende statali devono fare del loro meglio per quella parte di interesse nazionale. Non mi occupo di questa faccenda, non so se c’è una trattativa, non è mia responsabilità e non credo che debba esserlo”. (Tutti i diritti riservati)

Tag: Giorgia Meloni Mario Draghi presidente Commissione Filosofia

 
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