Il piano paesistico prevale sugli altri strumenti urbanistici
Con la sentenza n. 3194 pubblicata l’8 aprile 2024, il Consiglio di Stato pone fine alla questione relativa all’inclusione dello stabilimento Italcementi nell’area Parco, ritenendola illegittima. Come primo effetto immediato, il cementificio ha abbandonato la produzione in loco.
Ottenuta da Casa & Associati, la sentenza è puntuale nel confermare la legittimità dell’azione del Parco – in preparazione all’ingresso nel Patrimonio dell’Umanità UNESCO – che aveva ampliato la propria area di tutela includendo quella di Italcementi, sulla base dell’attuale normativa regionale che ha attribuito all’ente gestore, attraverso il piano ambientale, la possibilità di apportare modifiche al perimetro del parco.
Ma la vera novità sta nel fatto che il Consiglio di Stato conferma che il piano paesistico (di competenza del Parco) prevale sugli altri strumenti urbanistici, in quanto ad essi sovraordinato. Oltre a chiedere ai cementifici di elaborare un progetto ambientale unitario, che consenta un inserimento integrato e ottimale nel contesto paesaggistico.
Il Giudice ha infatti affermato, tra l’altro, (vedi 10.5.1) che “come sopra evidenziato, l’art. 6, comma 1, della Legge Regionale del Veneto n. 38/1989 prevede: “1. Il piano ambientale ha valenza paesaggistica ai sensi dell’articolo 124 della legge regionale 27 giugno 1985, n. 61, e sull’efficacia del piano d’ambito regionale; la sua approvazione comporta, in materia di prescrizioni e vincoli, la variazione automatica degli strumenti urbanistici, generali ed attuativi, in corrispondenza delle prescrizioni e dei vincoli approvati”.
Lo studio legale Casa & Associati ha seguito il Parco attraverso l’iter legale con un team guidato dall’avvocato. Giovanni Ferasin, Socio e socio fondatore, con Emanuele Calienno.
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