Linea per Vignola. Tre mesi di stop per l’alluvione – .

Tre mesi di chiusura e previsione di investimenti per 23 milioni di euro. Sarà un’altra estate di disagi per il trasporto pubblico tra Bologna e Vignola perché dalla seconda settimana di giugno, con la chiusura delle scuole, i treni della ferrovia che serve i territori della zona tra Casalecchio e Vignola si fermeranno per ripristino cantieri di un tratto di massicciata tra Ponte Ronca e Chiesa Nuova, danneggiato dalle alluvioni del maggio scorso nei pressi del Rio Casella e del Rio Podice. Ma anche per l’avvio dei lavori preparatori per il raddoppio dei binari tra le stazioni di Casalecchio Garibaldi e via Lunga di Valsamoggia.

“Purtroppo ormai è quasi un ‘appuntamento fisso’ – spiega Maurizio Quartieri dell’Associazione utenti delle ferrovie Bologna-Vignola –. Anche se questa volta si tratta di una notizia dal sapore ‘agrodolce’ perché, se è vero che la chiusura era necessaria per la ricostruzione di quel tratto di massicciata danneggiato, contestualmente verranno avviati i lavori preparatori per il raddoppio del tracciato tra le stazioni di Casalecchio Garibaldi e Via Lunga, che proseguirà poi nell’estate 2025, con una nuova inevitabile chiusura della tratta con l’obiettivo di eliminare altri passaggi a livello nel territorio di Zola”.

Secondo Quartieri la ripresa degli investimenti sulle infrastrutture vignolesi da parte della Regione è sicuramente una buona notizia visto che l’obiettivo finale è il raddoppio parziale del binario e questo potrà raggiungere l’obiettivo di portare la tempistica dei treni a 30 minuti. “Si tratta di un miglioramento i cui benefici saranno fruibili dagli utenti nel medio-lungo termine perché, oltre alla complessità dell’intervento in un’area fortemente urbanizzata, saranno necessarie molte risorse attualmente indisponibili”, continua Quartieri, che osserva che nel breve termine dovremo convivere con i disagi, primi fra tutti quelli derivanti dalla sostituzione dei treni con servizi di autobus che negli ultimi anni sono stati affidati a mezzi inadeguati che spesso hanno poi provveduto ad una sostituzione di livello insufficiente.

“Chiediamo quindi che vengano utilizzati tutti gli strumenti a disposizione per prevenire disservizi: la possibilità di chiusura parziale e non totale del percorso, la scelta di operatori in grado di garantire determinati standard di qualità (la scorsa estate alcuni autisti viaggiavano con una mappa cartacea per l’identificazione dei si ferma!), il controllo sull’operato dei partner prescelti e il potenziamento delle linee esistenti”.