Il detenuto viene battezzato come Testimone di Geova nel carcere di Massama (OR) – .

Il detenuto viene battezzato come Testimone di Geova nel carcere di Massama (OR) – .
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*ORISTANO – 18 APRILE 24 – Anche in un regime carcerario duro, la legge garantisce ai detenuti l’esercizio della libertà religiosa come diritto naturale e inalienabile che può favorire il loro recupero sociale. Così in diversi istituti penitenziari italiani molti detenuti possono ricevere assistenza spirituale da ministri testimoni di Geova.

Una di queste strutture è il Carcere di Massama (OR) che la mattina di sabato 13 aprile 2024 ha visto svolgersi tra le sue mura un evento del tutto singolare: il battesimo come Testimone di Geova di Vincenzo Scivoli, detenuto della sezione di alta sicurezza. In seguito a quest’opera di assistenza spirituale, e dopo essersi impegnato in uno studio approfondito della Bibbia, Scivoli apportò grandi cambiamenti nella sua vita e decise di diventare Testimone di Geova, battezzandosi in una piscina allestita per l’occasione nel teatro penitenziario della struttura nel presenza di una decina di persone.

Commentando le modifiche apportate da Scivoli, Salvatore Flore, Educatore della casa circondariale Massama presente al momento del battesimo, ha detto: “Non avevo mai assistito ad una cerimonia dei Testimoni di Geova, è stato emozionante. Flore aggiunge: “Prima di fare questa scelta Scivoli era sempre di cattivo umore e arrabbiato con il mondo intero. Adesso ha migliorato il rapporto con se stesso, ha capito l’atteggiamento degli altri nei suoi confronti, è cambiato come persona. Tutti rispettavano il suo studio biblico e denunciammo al Magistrato i cambiamenti che aveva apportato”.

Lo stesso Scivoli si è detto soddisfatto del percorso intrapreso: “La mia gioia è indescrivibile”, ha commentato subito dopo il battesimo, “Sono molto felice di essermi battezzato come testimone di Geova. Lo studio approfondito dei principi biblici mi ha aiutato a cambiare il modo in cui penso e agisco, così ho potuto dare una svolta alla mia vita. Prima ero sempre arrabbiata con tutti, ora posso dire di avere uno scopo nella vita e questo mi ha permesso di trovare pace con me stessa e con gli altri. Non smetterò mai di essere grato per questa meravigliosa opportunità”.

I Testimoni di Geova, spinti dal desiderio di aiutare gli altri e dalla convinzione che la Bibbia abbia il potere di cambiare in meglio la vita delle persone, furono la prima organizzazione religiosa non cattolica a chiedere e ottenere il permesso di visitare i prigionieri nelle carceri; grazie alla legge n. 354 del 1975, in Italia dal 1976 i ministri del culto nominati dallo Stato prestano la loro opera volontaria e gratuita di assistenza religiosa. Oggi sono circa 500 i ministri Testimoni di Geova che portano un messaggio di speranza in oltre 190 strutture carcerarie, contribuendo così al recupero e al reinserimento nella società di tanti detenuti.

*Appunti.

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