Mercoledì 24 aprile incontro pubblico su Gaza con operatori umanitari ed esperti di diritto internazionale nella Sala Ragazzini di Ravenna – .

Mercoledì 24 aprile incontro pubblico su Gaza con operatori umanitari ed esperti di diritto internazionale nella Sala Ragazzini di Ravenna – .
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Alla vigilia del 79° anniversario della liberazione dell’Italia dal nazifascismo, il Consiglio provinciale antifascista di Ravenna organizzare un incontro pubblico sulla situazione a Gaza e sulla guerra che rischia di coinvolgere tutto il Medio Oriente e il mondo. Si terrà il convegno pubblico 24 aprile alle 18:00nella Sala Ragazzini in Largo Firenze a Ravenna (cancello accanto all’abside di San Francesco) e sarà introdotto e presieduto dal Presidente del Consiglio Provinciale Antifascista di Ravenna, Comm. Carlo Boldriniche metterà in evidenza il legame tra la Lotta di Liberazione e la Resistenza italiana con la Costituzione e la visione di un mondo senza più guerremolto meno a livello mondiale.

Verranno ascoltate le testimonianze operatori umanitari che lavorano nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, e che mantengono il più possibile il contatto quotidiano con la popolazione. Ci sarà Youssef Hamdouna, che vive in Italia ed è originario della Striscia di Gaza, e Riccardo Sirri di EducAid – progetti di cooperazione educativa cofinanziati anche da enti e istituzioni dell’Emilia-Romagna; volontari presenti Operazione Colombaun gruppo nonviolento che sostiene un’associazione a Gaza ed è presente quotidianamente nella Cisgiordania militarmente occupata.

Seguiranno gli interventi del professore, con una prospettiva di diritto globale e internazionale Alessandra Annoni dell’Università di Ferrara, che nei giorni scorsi è stato anche a Rafah con una delegazione italiana alla quale ha partecipato anche il vicepresidente della Consulta Andrea Maestrie del professor Marco Pertile, professore ordinario di Diritto internazionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento, già docente a Ginevra presso il Graduate Institute for International and Development Studies (IHEID).

“L’articolo 11 della Costituzione – ricordiamo il Consiglio Antifascista che ha organizzato l’incontro – ripudia “la guerra come soluzione dei conflitti e come mezzo per risolvere le controversie internazionali” ma delinea anche la modalità pratica perché ciò avvenga consentendo “in condizioni di uguaglianza con gli altri Stati, le limitazioni necessarie ad un ordine che assicura la pace e la giustizia tra le nazioni” e “promuove e incoraggia le organizzazioni internazionali finalizzate a questo scopo””.

“Non c’è Pace né Giustizia con la legge del più forte e del più violento, e con questa consapevolezza dal 1945 in poi sono stati costruiti accordi, Convenzioni e Istituzioni che obbligano gli Stati firmatari ad agire secondo questi principi volti ad evitare il ritorno della guerra mondo – conclude la Consultazione -. Una di queste è la Corte internazionale di giustizia, alla quale il Sudafrica si è rivolto per fermare le violenze in corso da parte di Israele, e alla quale si sono rivolte anche diverse organizzazioni non governative, come Amnesty International. Ciò che la Corte deciderà segnerà la storia, in positivo o in negativo”.

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