come fuggire da un’isola deserta, la recensione – .

Giorno 19: Sono quasi tre settimane che siamo naufragati su quest’isola, che a quanto pare non si trova su nessuna mappa. L’abbiamo ribattezzato Ellapago: palme, spiaggia e un mare cristallino fanno pensare a molti al paradiso, ma per noi questo minuscolo pezzo di terra comincia a somigliare all’inferno.

Le provviste che avevamo sulla nave, ormai un relitto che arrugginisce sugli scogli, sono sempre più scarse. E questa giungla non offre nulla di commestibile, nemmeno le maledette noci di cocco. Ho il sospetto che alcuni dei miei compagni abbiano sepolto delle provviste di cui gli altri non sono a conoscenza; Forse la pistola che ho trovato sulla nave mi aiuterà… ma non per la difesa personale.

Riusciamo a raccogliere qualche goccia d’acqua delle piogge irregolari, e per ora sembra bastare. Ma nelle giornate senza pioggia la sete comincia a farsi sentire.

Qui non abbiamo speranza di sopravvivere a lungo: l’unica opzione che ci resta è tentare la fortuna in mare con la zattera che stiamo costruendo. Ma il legno sulla spiaggia è ormai finito, e quando John si addentrò nella giungla per trovarne altro, fu morso da un maledetto serpente; è quasi morto.

Dobbiamo uscire da questo inferno prima che inizi la stagione delle piogge. Mancano solo pochi giorni. Ma nel mio cuore, non credo che ce la faremo tutti. Non abbiamo cibo per tutti, non abbiamo acqua per tutti. Finora abbiamo collaborato, almeno in apparenza. Ma presto ci scaglieremo l’uno contro l’altro come un branco di iene. E solo i più forti sopravvivranno Ellapago ci ucciderà tutti.

Hellapagos: la recensione del gioco da tavolo

Ellapago è un gioco da tavolo Di Laurence Gamelin E Filippo Gamelinportato in Italia da Giochi di Ghenos; l’edizione originale del 2017 è di Gigamico. È un gioco di societàma non fatevi ingannare dall’apparenza: stiamo parlando di a titolo piuttosto brutto. Ed è proprio questo il bello.

Giocabile da 3 a 12 persone, però, funziona meglio con un numero medio di giocatori: in 3/4 sono troppo pochi per apprezzare certe dinamiche; in 11/12 rischia di diventare un po’ confuso, e inoltre, nonostante le partite siano abbastanza veloci, c’è l’eliminazione dei giocatori.

Contenuto della scatola di Hellapagos

  • 6 palline di legno
  • 1 sacco di iuta
  • 12 carte Zattera
  • 54 carte Relitto
  • 12 carte meteorologiche
  • Segnalini Legno, Acqua e Cibo
  • Il portacarte a forma di naufragio
  • 12 carte Stato Naufrago
  • 1 carta Primo Giocatore
  • 2 portacarte pieghevoli

La qualità dei materiali

La scatola è compatta, ma robusta e decorata anche all’interno. I materiali sono buona qualitàE alcune gemme colpisce favorevolmente lasciando il segno. Ad esempio, il portacarte a forma di naufragio sta davvero bene sul tavolo. Le scatole in cartone per le carte, invece, sono una scoperta molto gradita per tenere in ordine il gioco quando non lo si utilizza. Un ottimo esempio di come, con poca spesa in fase produttiva, si possano inserire accessori molto graditi ai giocatori.

Il sacchetto di iuta aiuta a immergersi ancora di più nell’atmosfera, e le palline di legno, da ripescare nel sacchetto, sono decisamente più piacevoli dei classici pennarelli in cartoncino.

Le carte sono di lino e di buona qualità; puoi comunque scegliere di proteggerli con buste protettive per carte grandi (A QUESTO INDIRIZZO) e per le carte piccole (A QUESTO INDIRIZZO).

Non possiamo che elogiarloProduzione di eccellente qualità da Hellapagoscosì come l’ottimo rapporto qualità/prezzo.

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Come giocare a Ellapagos

All’inizio del gioco inizi con una certa quantità di scorte di cibo e acqua in base al numero di giocatori. Inoltre, ogni giocatore riceve 3 o 4 carte Relitto. Viene assegnata la carta Primo Giocatore (al giocatore che somiglia di più ad un naufrago), che passerà di turno in turno, e viene rivelata una carta Meteo.

Hellapagos si svolge tra i 7 e i 12 round (non sappiamo esattamente) in cui ogni giocatore, in ordine di posto, svolge un’azione. Ci sono 4 azioni possibili:

  • Cattura 1, 2 o 3 pesci
  • Raccogli l’acqua disponibile per quel turno
  • Pesca le carte dal relitto
  • Raccogli la legna

La cattura dei pesci e la raccolta dell’acqua sono azioni volte ad aumentare le riserve comuni di questi beni. Per catturare i pesci, prendi una pallina a caso dal sacchetto: potrai aggiungere 1, 2 o 3 pesci. L’Acqua disponibile è invece indicata dalla carta Meteo per quel turno: in caso di tempo piovoso, sarà possibile raccoglierne molta; ma alcuni giorni la siccità ci impedirà di trovare altra acqua.

Se scegliamo di pescare carte Relitto ne prendiamo una da aggiungere alla nostra mano: in esse possiamo trovare ulteriori rifornimenti, oggetti utili, armi ma anche carte del tutto inutili. Le carte Relitto possono essere giocate in qualsiasi momento per aggiungere rifornimenti alle riserve comuni di Cibo/Acqua o immagazzinate fino al momento migliore per usarle; contengono anche alcuni oggetti molto utili, come la canna da pesca che raddoppia la nostra capacità di pescare.

Infine potrete raccogliere della legna utile per costruire la zattera. In questa fase viene implementata una meccanica di gioco sfida-fortuna: una risorsa legno è sempre garantita. Ma puoi scegliere di provare a raccoglierne di più estraendo un certo numero di palline dal sacchetto. Se estrai la pallina nera (1 su 6) vieni morso da un serpente: il giocatore in questione non trova più legno e, oltre a saltare la sua azione nel turno successivo, non potrà partecipare alla la votazione nel turno corrente. Ogni volta che raccogli sei pezzi di legno, aggiungi un punto sulla zattera.

Alla fine di ogni turno, i giocatori sopravvissuti dovranno essere nutriti e dissetati: verrà spesa una risorsa Cibo/Acqua ciascuno. Ed è in questa fase che avviene il “dramma”, ma di questo ne parleremo tra poco.

IL scopo del gioco è costruire una Zattera che abbia posti a sedere sufficienti per tutti i sopravvissuti prima dell’arrivo della carta Tempesta Meteo, che si trova sempre nella seconda metà del mazzo Meteo. Solo i giocatori che riescono a fuggire dall’isola prima che arrivi la tempesta possono essere considerati vincitori. Per fuggire dall’isola sarà inoltre necessario portare con sé un ulteriore cibo e acqua ciascuno.

Nell’Ellapago è anche possibile perdere tutti, e tutti insieme: una piccola consolazione…

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“Un gioco collaborativo… finché non ci sarà più cibo!”

Avrai già capito che ad un certo punto non ci sarà più Cibo, né Acqua, né spazio sulla Zattera, per tutti. Come afferma lo slogan del gioco, in effetti è “Un gioco collaborativo… finché non c’è più cibo!“.

Come risolvere queste situazioni? Ebbene, con metodo democratico! Ogni volta che devi decidere chi lasciare morire di fame, o di sete, o abbandonare sull’isola, ha luogo una votazione. Dopo una discussione, ogni giocatore indica contemporaneamente chi secondo lui dovrebbe essere “sacrificato”.

Sta ai giocatori scegliere: non ci sono fazioni, né squadre, né traditori. Ognuno prende la propria decisione secondo il criterio che ritiene più corretto. Al nostro tavolo solitamente “sacrificavamo” chi si era comportato in modo più egoistico: ad esempio cercando le carte Relitto (che sono personali), invece di Raccogliere Acqua o Cibo per il gruppo.

Il giocatore rimasto senza Cibo/Acqua, a questo punto, ha un’ultima possibilità: può giocare una carta Cibo/Acqua dalla sua mano e salvare la sua pelle, rivelando così la sua natura insidiosa. Invece di mettere le risorse a disposizione del gruppo, ha scelto di tenerle per sé. E state certi che gli altri sopravvissuti se ne ricorderanno alla prossima votazione.

Infine, ci sono anche alcune carte Pistola: serve spiegare a cosa servono?

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Conclusioni della recensione su Hellapagos

Per concludere la nostra recensione, possiamo dire questo Hellapagos non è il solito gioco di societànel bene e nel male.

Il tema è espresso e implementato molto bene, a differenza di altri giochi simili che richiedono la votazione. Ne sono un esempio titoli come The Resistance o Secret Hitler: nonostante la loro indubbia qualità meccanica, hanno ricevuto molte reskin e rivisitazioni tematiche, dimostrando come in realtà il tema fosse abbastanza slegato dalle strutture di gioco. In Hellapagos, al contrario, il Le meccaniche di gioco si sposano molto bene con il tema.

Tuttavia può essere un gioco “difficile” da giocare: non a tutti i gruppi di gioco infatti potrebbe piacere dover votare per l’eliminazione, e quindi la sconfitta, di un altro giocatore. Se questo poi si traduce nel lasciarlo morire di fame o di sete, beh, è ​​più che comprensibile che ciò possa risultare spiacevole. Ancor di più considerando che, a meno di uno scorrere di gioco particolarmente fortunato, è praticamente impossibile per tutti i sopravvissuti iniziali riuscire a fuggire dall’isola. Iniziare il gioco sapendo con certezza quasi matematica che qualcuno dovrà morire affinché gli altri sopravvivano può essere inquietante.

Anche alcune carte Wreck sono un po’ forti (in termini di impatto emotivo), come il Cannibal Kit (anche qui ogni spiegazione sarebbe superflua). In ogni caso, ricordando che si sta “solo” giocando, e che eventuali conflitti al tavolo vanno lasciati al tavolo, l’esperienza che offre Hellapagos è divertente e unicocon cui è facile identificarsi, ricordando che se si vince insieme, meglio è, ma a volte è così il tuo mors, la mia vita.

Sì, è brutale; sì, la fortuna nelle carte ha un certo peso; e sì, è prevista l’eliminazione del giocatore (ma una variante di gioco rende il tutto molto meno fastidioso); e sì, hai bisogno del gruppo giusto per goderti il ​​gioco senza rovinare le amicizie.

In ogni caso, se queste particolarità non vi disturbano eccessivamente, sappiate che vi trovate di fronte uno dei migliori giochi di società che lavorano sulle dinamiche sociali pubblicati di recente. Se sei in grado di soddisfare questi “requisiti d’ingresso”, l’isola di Hellapagos ti sembrerà più un inferno che un inferno, forse non un paradiso, ma sicuramente un bel posto dove stare.

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È possibile trovare l’Ellapagos A QUESTO INDIRIZZO.

 
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