«Legittimità dell’operazione? Sono stato semplicemente escluso”.

«Legittimità dell’operazione? Sono stato semplicemente escluso”.
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Fa discutere il rimpasto del consiglio regionale voluto dal governatore pugliese Michele Emiliano. Dalla squadra di governo sono usciti i due esterni: l’ex forzista Rocco Palese, assessore alla Sanità, e Anna Grazia Maraschio, Assessore all’Ambiente della Sinistra Italiana. I tre volti nuovi sono quelli dell’avvocato Serena Triggiani che ha ricevuto la delega per Ambiente, ciclo dei rifiuti e bonifiche, parchi, rischio industriale, politiche abitative, crisi industriali e politiche di genere; di Viviana Matrangola che ha ottenuto la delega alla Cultura, tutela e sviluppo delle imprese culturali, legalità e antimafia sociale; e la consigliera regionale del Pd Debora Ciliento che diventa capo del dipartimento Trasporti e Mobilità sostenibile al posto della dimissionaria Anita Maurodinoia, indagata in un’inchiesta della Procura di Bari su un presunto scambio di voti.

Il centrodestra

Le reazioni arrivano sia dal centrodestra che dal centrosinistra. «Ieri c’è stato un mini rimpasto del Consiglio: una rotazione di seggi chiesta da Schlein all’indomani dell’ultimo caso giudiziario. Le richieste del segretario del Pd a Emiliano erano chiare, tutti i giornali ne parlavano per giorni. Emiliano ha sostituito l’assessore Rocco Palese e l’assessore Anna Grazia Maraschio. Così i consiglieri regionali del gruppo Forza Italia Paride Mazzotta, capogruppo, Napoleone Cera, Paolo Dell’Erba e Massimiliano Di Cuia. «La sostituzione di Palese – aggiungono – ha ragioni chiare: risponde alla richiesta di ripristinare un perimetro preciso della coalizione, ergo senza esponenti provenienti dal centrodestra. La sostituzione del consigliere Maraschio, però, resta un mistero. Non abbiamo mai condiviso la posizione politica della delegata all’Ambiente, ma abbiamo sempre riconosciuto che si tratta di una persona rispettabile con una forte formazione di sinistra. Quindi, perché sostituirlo? Emiliano non ha dato alcuna spiegazione a riguardo, ma secondo noi sarebbe il caso di fare chiarezza. E soprattutto chiedere a Schlein: è soddisfatto di questo rimpasto? Credi che le tue richieste siano state soddisfatte? Se la risposta fosse sì, a gettare fumo negli occhi dei cittadini non sarebbe solo Emiliano, ma anche il suo segretario nazionale. Perché, evidentemente, la montagna ha dato i natali al topolino”.

L’attacco di Maraschio

E la stessa Maraschio attacca: «Quindi l’operazione di moralità e legalità del consiglio regionale pugliese si conclude sostanzialmente con la partenza del sottoscritto. Questo è il segnale di discontinuità che vogliamo trasmettere. Rispondo con un sorriso. Ringrazio le centinaia di persone, amministratori, cittadini che mi stanno scrivendo attestati di solidarietà, messaggi di indignazione e puro sconcerto. Non accetterò l’incarico all’interno dello staff del presidente Emiliano, ipotesi che mi è stata proposta e che ringrazio per l’offerta”.

«Tra il galleggiamento e la vela – prosegue – ho sempre scelto nella mia vita la seconda opzione, con il vento alle spalle e libero da condizionamenti. Tutto quello che ho ottenuto è stato grazie alla cultura del lavoro, l’unica che mi permea e alla quale rispondo. La stessa cultura che ho portato nel dipartimento che ho avuto l’onore di guidare, fatto di professionisti che desidero ringraziare, insieme al mio staff tecnico che è sempre al mio fianco e ai dirigenti e funzionari che hanno seguito la mia visione. politica. Non nego nulla e non nego che sono stati anni belli, intensi, pieni di soddisfazioni ma anche duri. Spesso ho dovuto lottare da sola, sentendomi come una mosca bianca. In tutta questa vicenda c’è un solo aspetto che mi lascia l’amaro in bocca: la brusca interruzione di un processo di programmazione e pianificazione da parte del dipartimento, che è passato da misure di tutela ambientale e climatica alla realizzazione di una nuova politica abitativa che non solo considerate le case ma anche le persone e il loro benessere. Una quantità impressionante di misure, di politiche rivoluzionarie, che non basterebbe elencare queste righe. Quando un percorso come questo si interrompe, il rischio è che il beneficio possa essere per pochissimi e il danno per tanti, tantissimi cittadini pugliesi. Ma ho anche un’altra convinzione: chi semina bene raccoglie bene e i germogli non tarderanno ad arrivare”.

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Giornale pugliese

 
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