“Niente di definitivo, l’ennesima favola del consiglio Toti” – Savonanews.it – .

“Niente di definitivo, l’ennesima favola del consiglio Toti” – Savonanews.it – .
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La Regione racconta ancora un’altra favola. Non c’è nulla di definitivo in quanto presentato riguardo la chiusura del ciclo dei rifiuti in Liguria, ma solo un ulteriore progetto pubblicizzato come concluso ma di cui però non si sa con certezza né dove sorgerà; né quale tecnologia utilizzerà, se rifiuti chimici o termovalorizzatori; né la capacità, se di 200mila o 250mila tonnellate. Dunque, lungi da una progettazione definitiva, eccoci ancora davanti alla prima pietra“.

Così Davide Natale, segretario del Pd Liguria, e Roberto Arboscello, consigliere regionale e vice capogruppo del Pd in ​​Regione.

Le dichiarazioni rilasciate dal presidente Toti, dall’assessore Giampedrone e dal sindaco Bucci ricordano quelle pronunciate nel 2021 in occasione della posa della prima pietra del Tmb a Scarpino, che avrebbe dovuto essere terminata nel 2022, ma che stiamo ancora aspettando – continuano gli esponenti Dem – Perché dopo la prima pietra, la seconda e la terza cominciarono a cedere. Abbiamo assistito all’ennesima autocelebrazione per giustificare l’esistenza di un’Agenzia per i rifiuti che serve solo a pagare il proprio commissario e in un anno e mezzo di cosa è chiamata ad occuparsi – dalle gare per l’assegnazione degli impianti alle dall’analisi delle esigenze di smaltimento, fino al programma di intervento – non è servito a nulla. Ha solo commissionato uno studio, atto che, tra l’altro, non rientra tra i suoi compiti“.

Degli impianti previsti dal Piano regionale dei rifiuti non c’è traccia, tutti quelli citati da Toti o erano già stati progettati prima, come quello del Cairo, oppure sono ancora in fase di valutazione da parte delle autorità di controllo, come quello di Saliceti. Nel frattempo il biodigestore di Genova previsto dalla pianificazione regionale è scomparso dai radar e non se ne parla più. In altre parole, avevamo ragione quando dicevamo che il progetto degli impianti di smaltimento dei rifiuti approvato dalla Giunta Toti non viene rispettato nemmeno dalla Giunta stessa. Resta poi la questione delle aree indicate dallo studio del Rina: mentre Comune di Genova e Amiu erano a conoscenza di questo studio, sono state coinvolte le amministrazioni savonesi? O sta ancora una volta andando oltre le loro teste? Con quale logica sono state valutate idonee le zone di Vallescriva, Cengio, Cairo o Vado? Sono siti caratterizzati da diverse problematiche ambientali. Quali sono le basi scientifiche? Vuoi portare a Vado un termovalorizzatore oltre al rigassificatore?“.

Consigliamo a Toti e alla sua giunta di chiedere consiglio, ma ad una casa editrice, per scrivere meglio le favole, perché le storie scritte finora sul ciclo dei rifiuti sono storie poco credibili e non hanno mai un lieto fine” concludono Natale e Arboscello.

 
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