In Friuli Venezia Giulia è tornata acqua abbondante. Un’estate senza siccità è all’orizzonte – .

In Friuli Venezia Giulia è tornata acqua abbondante. Un’estate senza siccità è all’orizzonte – .
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Se la riscaldamento climatico non si può misurare facendo riferimento solo alla gelida anomalia di questi giorni, almeno c’è un altro dato che sta facendo tornare “a casa” il Friuli Venezia Giuliacioè nel perimetro della normalità. La regione è tornata ad essere una terra d’acqua. E a meno che non si verifichino shock clamorosi, che dovessero verificarsi anche in un periodo di tempo molto breve, l’estate che abbiamo alle porte sarà libera da emergenze che negli ultimi anni aveva crocifisso comuni, cittadini e agricoltori: la siccità. Considerato il livello dei bacini, infatti, è probabile che la stagione irrigua subisca addirittura un ritardo rispetto al solito. E per le casse degli agricoltori è una manna dal cielo.

IL DIPINTO

Un mese di aprile particolarmente piovoso ha concluso i lavori iniziati in inverno e proseguiti nel mese di marzo: la siccità di fatto non esiste più in Friuli Venezia Giulia. Potrebbe ritornare, certo, ma almeno dall’autunno ad oggi siamo tornati su numeri normali legati alle precipitazioni medie nella nostra zona. «Anche se la buona notizia non è uniforme in tutta la regione», sottolineano i vertici del consorzio di bonifica Cellina-Meduna. I livelli dei bacini, vere e proprie “rive d’acqua”, sono quasi al massimo. Grazie ai giorni di pioggia continua che hanno caratterizzato questa ondata di freddo proveniente dal Nord Europa che non lascerà il Friuli Venezia Giulia almeno fino alla fine del mese. «Il meteo degli ultimi giorni – ha spiegato Massimiliano Zanet del Consorzio di Bonifica Cellina-Meduna – ha riallineato la stagione agronomica alla media del periodo. Qualche timore per gelate e basse temperature che però da sabato dovrebbero rientrare nei valori medi del periodo. Le portate di Cellina e Meduna sono ancora superiori alle medie del periodo”.

GLI EFFETTI

Secondo gli esperti un ruolo decisivo lo giocheranno anche le abbondanti nevicate che in alcuni casi negli ultimi giorni hanno interessato anche località ad altitudine non strettamente montuosa. Anche un metro di accumuli, però, più in alto. Una coltre che probabilmente si scioglierà a breve, quando le temperature massime torneranno verso le medie del periodo primaverile. «E questo – spiega Massimiliano Zanet – manterrà alto il livello dei fiumi ancora per un po’, perché avremo l’effetto dello scioglimento delle nevi in ​​montagna. Sono fattori che posticiperanno la stagione irrigua e che avranno effetti anche a medio termine sulle falde acquifere”.

IL SOTTERRANEO

I lembi, appunto. L’acqua che scorre sotto il livello del suolo non risponde elasticamente alle precipitazioni. Tradotto, ci vuole più tempo per vedere l’innalzamento del livello delle acque sotterranee. Gli ultimi dati disponibili in questo caso sono quelli di marzo, quando le acque sotterranee dei punti di rilevamento di Forcate e Arba – entrambi in provincia di Pordenone – erano tornate ai livelli medi storici. La previsione, dopo le piogge di questo mese di aprile, porta ad un ulteriore aumento. Ed è l’ultima buona notizia in vista di un’estate presumibilmente senza siccità.

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Il Gazzettino

 
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