“Un pasteur” di Louis Hanquet vince la Genziana d’Oro per il miglior film al 72° Trento Film Festival. Menzione speciale per la Marmolada-Madreroccia

“Un pasteur” di Louis Hanquet vince la Genziana d’Oro per il miglior film al 72° Trento Film Festival. Menzione speciale per la Marmolada-Madreroccia
“Un pasteur” di Louis Hanquet vince la Genziana d’Oro per il miglior film al 72° Trento Film Festival. Menzione speciale per la Marmolada-Madreroccia

TRENTO. A “Un pastore” Di Louis HanquetMiglior film sulla Genziana d’Oro nel 72esimo Festival del Cinema di Trento. Il film del regista francese racconta la vita di un giovane pastore e la sua vita isolata dal mondo, alle prese con la solitudine e un avversario invisibile.

“Ha vinto la montagna vera, antica e insieme attualissima, la montagna ‘aspra’, fatta di asprezza e di isolamento”, il commento di Mauro Leveghi, presidente del Trento Film Festival. “Scelte di vita non facili, un tempo frutto di necessità, ora magari affrontate con maggiore consapevolezza e volontà, ma per certi versi ancora più difficili da realizzare, dovendo lottare contro nemici sottili come le convenzioni sociali e gli stereotipi, potenti come effetti di cambiamento climatico, silenzioso e invisibile come il lupo”.

Golden Gentian Miglior film di alpinismo, popolazioni e vita della montagna – Premio Cai va al film Le fils du chasseur della regista svizzera Juliette Riccabonicon un menzione speciale per Marmolada – Madre Roccia; il Golden Gentian Miglior film di esplorazione o avventura – PremioCittà di Bolzano” A La Grande Balena Bianca di Michael Dillon; IL Silver Gentians Miglior contributo tecnico-artistico al cortometraggio animato Body of a Line di Henna Taylor e Miglior cortometraggio a Postcards from the Verge di Natalia Koniarzcon una menzione speciale a Silent Panorama di Nicolas Piret. Premio della Giuria A Diciassette degli svizzeri Tommaso Orato.

Una vita sospesa, fuori dal tempo e in un mondo inaccessibile, alle prese con solitudine e con un avversario invisibile: la storia di Félix, giovane pastore malinconico e riservato, ha stupito e commosso la giuria internazionale del 72esimo Trento Film Festival, che ha poi premiato il film Un pasteur di Louis Hanquet (Francia/2024/71′) con la Genziana d’Oro Miglior film – Gran Premio “Città di Trento”.

“Il film offre ilaffascinante ritratto di un giovane e della sua scelta esistenziale, capace di lasciarci tutti ammirati. Il regista cattura vari momenti della vita di Felix, circondato dai suoi animali, siano essi cani o pecore, di cui sa prendersi cura in modo sensibile e attento. Nella visione d’insieme che ci offre, Un pasteur ci invita al rispetto e all’umiltà di fronte a una comunità fatta di animali, uomini e natura che convivono in armonia”: questa la motivazione della Giuria.

Félix vive solo e lavora con il padre all’allevamento del gregge di famiglia: dall’autunno alla primavera si prende cura dei suoi animali, li nutre e li custodisce nei fitti boschi di leccio delle prealpi francesi. D’estate lascia il padre e percorre più di duecento chilometri a piedi per condurre la mandria in alpeggio, fino alla valle dell’Ubaye, nelle Alpi dell’Alta Provenza. Lì, per lunghi mesi, lontano da tutto e da tutti, vive in un mondo fatto di rocce, dove si aggira un essere invisibile: il lupo.

“C’è un filo rosso che lega le scelte della Giuria, un filo che si snoda nella narrazione psicologica dei protagonisti e nel loro rapporto con i luoghi: non solo fondali, ma motori di percorsi intimi e complessi”, racconta il direttore della mostra, Luana Bisesti. “Scelte come sempre originali e non scontate, degna conclusione di un’edizione che ha premiato la capacità del Festival di rinnovarsi, rinvigorendo in chiave contemporanea i suoi settantadue anni di storia”.

La Genziana d’Oro vince il Miglior film sull’alpinismo, le popolazioni e la vita di montagna – Premio del Club Alpino Italiano Le fils du chasseur di Juliette Riccaboni (Svizzera/2023/54′), un film che “presenta la commovente storia di un giovane svizzero di origini marocchine animato dal desiderio di riprendere i contatti con suo padre. La sua ricerca incontra momenti di straordinaria verità sulla vita di suo padre e del suo vecchio amico Charlotriavvicinare il pubblico a tutti coloro che, in un modo o nell’altro, sono lasciati indietro nella società”. Una menzione speciale è stata assegnata a Marmolada – Madre Roccia di Matteo Maggi e Cristiana Pecci (Italia/2024/76′).

Il Golden Gentian Miglior film di esplorazione o avventura – Premio “Città di Bolzano” è andato a The Great White Whale di Michael Dillon (Australia/2023/104′) “per il coraggio, l’intraprendenza della troupe, il clima di cameratismo che traspare le storie dei protagonisti e l’uso sapiente degli archivi. La Grande Balena Bianca non è solo il primo tentativo riuscito di scalare la vetta Grande ben. È anche il valore metaforico di un orizzonte lontano da esplorare collettivamente, facendo tesoro delle esperienze di chi ci ha preceduto nelle stesse sfide. Ci ricorda che non c’è niente di più rischioso che non fare nulla e che ciò di cui rimpiangeremo quando saremo troppo stanchi e vecchi saranno le possibilità non colte”.

Il Silver Gentian – Miglior contributo tecnico – artistico è stato assegnato a Body of a Line di Henna Taylor (Stati Uniti/2023/10′). “La nuova avventura documentaristica di Henna Taylor riferisce della scalata della diretta Dunn-Westboy su Longs Peak, completata da Madeleine Sorkin nel corso di un’intera giornata in parete. Un racconto accorato, che tiene conto dei continui tentativi di Sorkin di raggiungere la vetta senza mai cadere. Per parafrasare Madeleine, Body of a Line sembra una sinfonia che si muove attraverso i nostri corpi.

Il Silver Gentian – Miglior Cortometraggio è andato a Postcards from the Verge di Natalia Koniarz (Polonia/2023/40′): “la storia intima di due giovani cineasti itineranti. Durante la loro avventura attraverso le Ande incontrano molte difficoltà inaspettate, dalla pandemia di Covid ai valichi di frontiera, il loro rapporto matura nell’incontro con le difficoltà di vita che affrontano i residenti locali”. Una menzione speciale è stata assegnata a Panorama silenzioso di Nicolas Piret (Belgio/2024/5′).

Il Premio della Giuria è stato infine assegnato a Seventeen di Thomas Horat (Svizzera/2023/17′), con questa motivazione: “La storia degli uomini, delle donne e la memoria dei luoghi si coniugano armoniosamente nelle parole di Antonietta. I suoi ricordi ci riportano al momento in Italia in cui era necessaria una scelta. Seventeen ci racconta come la scelta di antifascismo di un giovane partigiano contribuì consapevolmente alla libertà delle generazioni che seguirono”.

“Sono doppiamente felice per l’assegnazione del Gran Premio Genziana d’Oro ‘Città di Trento’ a Un pasteur di Louis Hanquet, innanzitutto perché è un film importante che racconta la scelta radicale di un ragazzo che è salito con il suo gregge e i suoi cani montagna, lontano da tutti ma senza mai essere veramente solo; perché Hanquet è un regista esordiente. , conclude Mauro Gervasini, responsabile del programma cinematografico.

 
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