“Anni fa, l’organizzazione del Primo Maggio ai giardini Diaz prevedeva un appello ai commercianti che volevano aderirvi. Bar, ristoranti, hamburgerie, pizzerie. Ora la questione è delegata, oltre che alla pro loco di Macerata e Piediripa, ad un’associazione creata a suo tempo. Nessuno tra i baristi e i ristoratori ne sapeva nulla, non abbiamo ricevuto né pec né email né avvisi di alcun tipo”. Ezio Taccari, barista di via Garibaldi, lamenta il fatto che il Comune non abbia coinvolto chi negli anni, prima dello stop dettato dall’emergenza Covid, aveva aderito ai festeggiamenti del Primo Maggio.
Nei giorni scorsi, infatti, il Comune e la Pro Loco di Macerata hanno presentato l’iniziativa che si terrà mercoledì prossimo nei giardini, in occasione della Festa dei Lavoratori. Dalle 10 a mezzanotte ci saranno gonfiabili, musica e stand gastronomici, con la collaborazione dell’associazione “Kloro philla”. Aggiunge il titolare del bar di via Garibaldi: “Negli anni abbiamo avuto una quindicina di stand con commercianti, non solo del centro storico. Adesso la festa è stata organizzata tenendoci all’oscuro, le cose si sono fatte sapere dopo la fine dei giochi. Quando ho chiesto spiegazioni non mi sono state date. Un’altra questione che tengo a sottolineare – dice Taccari – è quella riguardante la durata degli aperitivi europei dove, per un giorno in meno, il Comune chiede 50 euro in più siamo stati sottoposti a controlli da parte dell’Asur. So che ad un commerciante in conflitto con l’amministrazione è stato inviato un sopralluogo: così funziona il dispetto del potere. Questa amministrazione non ha ragione e la politica del colore non ha nulla a che fare con questo”. Rispetto al Primo Maggio ai giardini Diaz, Taccari commenta: “Il Comune ha il patrocinio, non l’organizzazione come anni fa, quando pagavamo 300 euro a testa per partecipare. Se lo sarebbero comunque guadagnato, e noi eravamo in quindici”.
Lorenzo Fava
