Israele – Hamas, le notizie di oggi in diretta

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Al Sisi: «Non rinunceremo ad un solo granello di terra del Sinai»

Il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi ha celebrato, insieme a tutto l’Egitto, la liberazione del Sinai dalle truppe israeliane nel 1982, una celebrazione particolarmente sentita quest’anno, con Israele impegnato a Gaza a spingere per spingere gli sfollati oltre i confini e prendere il controllo del territorio. Corridoio di Filadelfia. «La storia della lotta del popolo egiziano per il Sinai si svolge come una monumentale saga di eroismo, altruismo e sacrificio, perseveranza e resilienza, impegno incrollabile per i diritti di questa grande patria e determinazione sconfinata a non cedere un solo granello del suo suolo», ha affermato Al Sisi. “Liberato attraverso la guerra e la diplomazia, il Sinai rimarrà sempre una testimonianza della fermezza dell’Egitto”. E così è stato anche negli anni successivi, in una sanguinosa guerra al terrorismo. «Sviluppi tragici si sono verificati nella regione negli ultimi mesi, in primis la guerra israeliana nella Striscia di Gaza» e «l’Egitto ha definitivamente affermato la sua ferma posizione e ha compiuto sforzi incessanti per raggiungere un cessate il fuoco immediato e urgente e garantire l’accesso degli aiuti umanitari alla settore”, fermo anche nell’obiettivo di fare della Palestina “uno Stato indipendente e sovrano affinché i palestinesi riacquistino i loro legittimi diritti”. Deciso a non cedere nemmeno un granello di sabbia nella penisola del Sinai, l’Egitto ha avviato da tempo la costruzione di una serie di `nuove città’, prima tra tutte la nuova Rafah, inaugurata ufficialmente oggi dal governatore del Nord Sinai Mohammed Abdel Fadil Shousha, con l’obiettivo di ripopolarla e renderla un luogo con elevati standard di vita. «Come la guerra per la liberazione del Sinai è stata un sacro dovere nazionale, così come lo è stata l’epurazione del terrorismo, così anche lo sviluppo del Sinai è un sacro dovere nazionale – ha detto il presidente nel suo discorso alla nazione -. Oggi, il Sinai è testimone di sforzi senza precedenti per raggiungere uno sviluppo globale nel campo della sanità, dell’istruzione, delle infrastrutture e di tutti gli elementi dell’urbanizzazione, dell’industria e dell’agricoltura come parte di un imponente progetto nazionale che è degno dei sacrifici del popolo egiziano per salvaguardare e difendere la propria sicurezza e benessere.” Insomma, un pezzo d’Egitto che non sarà mai, nel senso del suo discorso, una terra di sfollati o di invasione.

 
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