Guerra ibrida o incidente indesiderato. Il caso dei disturbi GPS al confine con la Russia – .

Guerra ibrida o incidente indesiderato. Il caso dei disturbi GPS al confine con la Russia – .
Guerra ibrida o incidente indesiderato. Il caso dei disturbi GPS al confine con la Russia – .

I malfunzionamenti del GPS registrati negli ultimi anni nella regione scandinavo-baltica hanno registrato un’impennata a partire dalla fine del 2023, provocando notevoli disagi. Probabilmente dietro a questi fenomeni c’è la Russia, ma potrebbe non trattarsi di un coinvolgimento volontario

05/05/2024

“Se qualcuno ti spegne i fari mentre guidi di notte, diventa pericoloso. La situazione nella regione baltica, vicino ai confini russi, sta diventando troppo pericolosa per essere ignorata”. Così il ministro degli Esteri lituano Gabrielio Landsbergiscome riportato da Financial Timesha commentato il recente aumento dei disturbi del sistema GPS registrato tra la Scandinavia e i Paesi Baltici.

L’incidente più recente è stato registrato solo pochi giorni fa e ha coinvolto due aerei Finnair in volo sulla rotta Helsinki-Tartu che hanno dovuto invertire la rotta a causa della gravità del disturbo. A seguito di questi eventi, la compagnia di bandiera finlandese ha deciso di sospendere temporaneamente il traffico sulla tratta interessata. Ma questo è solo l’ultimo di una serie di eventi simili registrati negli ultimi mesi, eventi che hanno sollevato preoccupazioni sulla sicurezza dei voli nella regione. I segnali GPS in Finlandia e nelle regioni più settentrionali della Norvegia hanno subito interruzioni, con gli aerei di linea costretti a utilizzare la navigazione manuale, mentre i servizi di geolocalizzazione e mappatura degli smartphone si sono rivelati malfunzionanti.

I sospetti ricadono ovviamente su Mosca, e in particolare su uno strumento di disturbo del segnale utilizzato per ragioni militari. Anche se non c’è stata alcuna conferma ufficiale sulla posizione del jammer, il ricercatore di intelligence open source Markus Jonsson, che monitora i disturbi GPS nella regione del Mar Baltico, avrebbe individuato la posizione del presunto disturbatore a metà strada tra la città di Narva, situata al confine tra Estonia e Russia, e San Pietroburgo. IL Financial Times riporta anche il commento di un funzionario occidentale secondo cui l’esercito russo probabilmente sta utilizzando questi disturbatori per “cercare di proteggere Kaliningrad da potenziali attacchi di droni ucraini”. Stiamo attualmente cercando di capire se il disturbo registrato costituisca un’aggressione intenzionale, oppure sia solo una conseguenza accidentale dell’attività militare. Una distinzione importante per capire come calibrare una possibile risposta. “Una compagnia aerea commerciale costretta ad abbandonare una rotta a causa dell’interferenza del GPS non è una cosa da poco, ma non è nemmeno un atto di guerra. In effetti, la Finlandia, l’Estonia e altri paesi della regione del Mar Baltico probabilmente avranno difficoltà a dimostrare che dietro l’ingerenza c’era il governo russo e che era intenzionale. Senza tali prove, qualsiasi ritorsione contro la Russia sarebbe sconsiderata”, commenta Elisabetta Braw in un pezzo pubblicato da Centro per l’analisi della politica europea.

Negli ultimi mesi, come riportato da Braw, i disturbi del GPS si sono intensificati, colpendo decine di migliaia di voli e perfino alcune navi. Nei giorni immediatamente successivi al Natale 2023 l’interferenza si è spostata dalla tipica fascia verde, che indica una percentuale inferiore al 2% del traffico, alla fascia rossa, che indica una percentuale superiore al 10%.

Non è la prima volta che problemi simili vengono alla luce: già nel settembre 2017, in concomitanza con lo svolgimento dell’esercitazione Zapad-17 condotta dalle forze armate russe nelle regioni più occidentali della Federazione, e ancora durante l’esercitazione Giuntura del Tridente condotta in Norvegia nell’ottobre 2018 dall’Alleanza Atlantica, erano stati segnalati fenomeni speculari a quelli più recenti. Sostanziando così l’ipotesi dell’origine militare del disordine.

Ma la Nato si prepara a reagire, secondo i dettami di resilienza di cui all’articolo 3 del Trattato Nord Atlantico: “Le parti lavoreranno insieme per sviluppare e mantenere la loro capacità di resistere agli attacchi armati attraverso l’aiuto reciproco e l’auto-aiuto”. In parte ciò sta già accadendo, ma è necessario che la partecipazione del settore privato raggiunga un nuovo livello, così da migliorare le capacità di reazione civile e militare in un futuro più o meno prossimo.

 
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