PAPA FRANCESCO, « GLI ANZIANI SONO UNA RICCHEZZA PER LE NUOVE GENERAZIONI, NON VANNO LASCIATI SOLI » – .

PAPA FRANCESCO, « GLI ANZIANI SONO UNA RICCHEZZA PER LE NUOVE GENERAZIONI, NON VANNO LASCIATI SOLI » – .
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07.07 – Domenica 28 aprile 2024

(Il testo che segue è interamente tratto dalla nota stampa inviata all’Agenzia di Opinione) –

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Il Papa: gli anziani sono una ricchezza per le nuove generazioni, non devono essere lasciati soli. Francesco partecipa, nell’Aula Paolo VI, all’incontro con i rappresentanti degli anziani e dei giovani “La carezza e il sorriso” organizzato dalla Fondazione Età Grande e sottolinea quanto sia importante non trascurare i nonni. Il Pontefice ricorda gli insegnamenti dei suoi avi e dice di aver capito dal nonno «che la guerra è una cosa orribile». Ci esorta a sviluppare “diversi progetti di esistenza” per valorizzare tutte le fasi della vita

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

COLLEGAMENTO

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Le diverse generazioni, i vari popoli e le differenze, se armonizzate, “possono rivelare”, come le sfaccettature di un diamante, “il meraviglioso splendore dell’uomo e del creato”, e tutti i nonni, gli anziani e i nipoti riuniti in Paolo L’Aula VI della Fondazione Età Grande – presieduta da monsignor Vincenzo Paglia – ne sono espressione per Papa Francesco. Seimila persone si sono radunate per l’iniziativa “La carezza e il sorriso”, che ha coinvolto anche il “nonno d’Italia”, l’attore Lino Banfi, che, al termine dell’udienza, ha esortato tutti ad acclamare il Pontefice come “avuelo del mundo ”, “nonno del mondo”, e il cantante Al Bano. Rappresentanti degli anziani e dei giovani che l’Età Grande ha voluto insieme con l’obiettivo di riumanizzare il mondo e abbattere l’individualismo e che per Francesco incoraggiano «a non lasciare che le diversità creino fratture», e a «non polverizzare il diamante dell’amore, la il tesoro più bello che Dio ci ha dato, l’amore”.

La nostra società è piena di persone specializzate in tante cose, ricche di conoscenze e di mezzi utili per tutti. Se però non c’è condivisione e ognuno pensa solo a se stesso, tutta la ricchezza va perduta, anzi si trasforma in un impoverimento dell’umanità. E questo è un grande rischio per il nostro tempo: la povertà della frammentazione e dell’egoismo.

Diventiamo migliori insieme
Il Papa sottolinea anche che «l’egoismo impoverisce», mentre «l’amore ci rende migliori, ci arricchisce e ci rende più saggi, ad ogni età», aggiungendo che la fede unisce le generazioni e ricordando che ha ricevuto dalla nonna, che ha imparato da lei “conoscere Gesù, che ci ama, che non ci lascia mai soli e che ci incoraggia a stare vicini gli uni agli altri e a non escludere mai nessuno”. È solo stando insieme con amore, senza escludere nessuno, che diventiamo migliori, più umani!

Pensando a progetti per gli anziani
Il “fai da sé” e il “vivere come isole” portano “a molta solitudine”, sottolinea Francesco. Come accade «quando, a causa della cultura dello scarto, gli anziani vengono lasciati soli e devono trascorrere gli ultimi anni della loro vita lontano da casa e dai propri cari».

Gli anziani non devono essere lasciati soli, devono vivere in famiglia, nella comunità, con l’affetto di tutti. E se non possono vivere con la loro famiglia, dobbiamo andarli a cercare ed essere loro vicini. Pensiamoci un attimo. Non è molto meglio un mondo in cui nessuno deve temere di finire i propri giorni da solo? Questo mondo è triste. Chiaramente sì, è triste. Costruiamo allora insieme questo mondo, non solo sviluppando programmi di assistenza, ma anche coltivando diversi progetti di esistenza, in cui gli anni che passano non siano considerati una perdita che sminuisce qualcuno, ma un bene che fa crescere e arricchisce tutti: e come tale sono apprezzati e non temuti.

Coltivate gli affetti più importanti
Il Papa si rivolge poi ai nipoti, spiegando che i nonni sono la memoria del mondo, e che per questo è possibile imparare da loro tanti insegnamenti. Ascoltate i vostri nonni, soprattutto quando vi insegnano con il loro amore e la loro testimonianza a coltivare gli affetti più importanti, che non si ottengono con la forza, non appaiono con successo, ma riempiono la vita.

Gli anziani sanno vedere lontano
Soltanto due anziani, Simeone e Anna, riconobbero «Gesù quando fu portato al Tempio di Gerusalemme da Maria e Giuseppe», aggiunge Francesco, accogliendolo e comprendendo che «Dio era lì, presente» e «che il Messia, il Salvatore , era arrivato che tutti aspettavano”, “sono stati gli anziani a comprendere il mistero”, questo perché gli anziani “vedono lontano, perché vivono da tanti anni, e hanno tante cose da insegnare: ad esempio come la guerra è brutta”. Il Pontefice dice di averlo imparato da suo nonno, vissuto durante la Prima Guerra Mondiale.

Con i suoi racconti mi ha fatto capire che la guerra è una cosa orribile, da non fare mai. Mi ha anche insegnato una bellissima canzone, che ricordo ancora. Vuoi che te lo dica? Pensateci bene, così cantavano i soldati sul Piave: “Il generale Cadorna ha scritto alla Regina, se vuoi vedere Trieste, guardala su una cartolina!” È carino! I soldati cantavano.

Non emarginare i nonni
Papa Francesco invita poi a cercare e a non emarginare i nonni, perché «l’emarginazione degli anziani corrompe tutte le stagioni della vita, non solo quella della vecchiaia». Imparate dal loro amore forte, e anche dalla loro fragilità, la saggezza, che è un “magistero” capace di insegnare senza bisogno di parole, un vero antidoto contro l’indurimento del cuore: vi aiuterà a non rimanere intrappolati nel presente e a godersi la vita come relazione.

Stare insieme, nonni e nipoti, anziani e giovani, prendersi cura gli uni degli altri, genera amore, conclude il Papa, che «è una boccata d’aria pulita che rinfresca il mondo e la società», ed è anche il messaggio che Gesù ci dà ha donato sulla croce: “Amarci tutti come una grande famiglia”.

 
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