perché il cessate il fuoco a Gaza si sta allontanando – .

perché il cessate il fuoco a Gaza si sta allontanando – .
perché il cessate il fuoco a Gaza si sta allontanando – .

C’era attesa per la risposta Hamas avrebbe dovuto cedere alla proposta di cessate il fuoco di Israele. Ebbene, la prima risposta del gruppo filo-palestinese sembrerebbe coincidere con una fumata nera. L’organizzazione ha infatti respinto l’accordo sugli ostaggi redatto dai mediatori e approvato dalle autorità israeliane. “La nostra posizione sull’attuale documento negoziale è negativa“, ha dichiarato Osama Hamdan, membro di Hamas con sede in Libano. Le trattative continuano ma il tempo stringe. E il futuro della Striscia di Gaza è sempre più in bilico.

La risposta di Hamas

Ha detto Hamdan in TV Al-Manaraffiliato con Hezbollah che “la posizione negativa non significa che i negoziati si siano interrotti“. Al contrario, le parti si trovano in una situazione complessa caratterizzata da alti e bassi. La sede di Hamas ha quindi chiarito quanto riportato dal suddetto funzionario, precisando che “Anche se il gruppo non accetterebbe le attuali proposte israeliane senza modifiche, sarebbe disposto a continuare negoziare“. Ieri, 1 maggio, è stata presentata al gruppo una proposta di cessate il fuoco avanzata da mediatori egiziani, qatarioti e americani.

Secondo Tempi di Israele, Hamas avrebbe dovuto presentare una risposta alla proposta giovedì. La risposta è arrivata tardi ed è tuttavia negativa. Resta da vedere, ora, se Israele sarà disposto a manifestare ulteriormente flessibilità accogliere eventuali emendamenti suggeriti dall’organizzazione filo-palestinese. Nello specifico, l’opposizione di Hamas deriva dal fatto che l’accordo di cessate il fuoco non era riuscito a garantire il fine della guerra. Tel Aviv, tuttavia, si è rifiutata di cessare le sue operazioni a Gaza ed è rimasta fermamente convinta che la guerra continuerà finché Hamas non sarà neutralizzata.

I negoziati stanno procedendo

Le trattative, quindi, proseguono ma le posizioni sono sempre distanti. Come accennato, Hamas vorrebbe includere nell’accordo relativo liberazione degli ostaggi anche un cessate il fuoco permanente nel Striscia di Gaza. Nei giorni scorsi il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva dichiarato al Segretario di Stato americano Antonio Blinken che le Forze di Difesa Israeliane (IDF) lancerebbero presto un assalto di terra su Gaza con o senza un accordo sugli ostaggi in atto.

A questo proposito, il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin ha avuto una conversazione telefonica con il suo omologo israeliano Yoav Galantein cui ha ribadito la necessità di avere un piano credibile per evacuare i civili Rafa prima di ogni possibile operazione militare. Oltre ad aumentare il flusso di aiuti umanitari verso la Striscia e a garantire la sicurezza dei civili e degli operatori umanitari, gli Stati Uniti si impegnano a garantire il ritorno incondizionato di tutti i detenuti a Gaza.

Israele ha fatto compromessi molto importanti nella proposta sul tavolo, dimostrando il suo desiderio e la volontà di portare a termine questo accordo“, ha dichiarato Blinken. Ora che Hamas ha rifiutato l’accordo, la palla è ancora una volta nel campo di Tel Aviv. Dovranno decidere, insieme ai mediatori, se modificare l’accordo o mantenerlo.

Rischiando però un muro contro muro.

 
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